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LA NOMINA DI BERGOGLIO

Hong Kong, Chow Sau-yan nuovo vescovo. Un compito non facile

Papa Francesco ha nominato il gesuita Chow Sau-yan vescovo di Hong Kong, diocesi che attendeva una nuova guida dal gennaio 2019. Un processo di nomina accidentato, anche a causa delle tensioni tra i sostenitori del movimento democratico locale e Pechino. Chow Sau-yan avrà bisogno di preghiere per condurre la Chiesa di Hong Kong a seguire Cristo, come hanno fatto tanti martiri cinesi, e non il mondo.

Ecclesia 18_05_2021

Papa Francesco ha nominato Stephen Chow Sau-yan vescovo di Hong Kong, diocesi che da lungo tempo attendeva una nuova guida.

Il precedente vescovo, monsignor Michael Yeung Ming-cheung, era morto il 3 gennaio 2019, ed era già gravemente malato da tempo, quindi non era difficile capire che si dovesse cercare un successore. Da allora, precisamente dal 5 gennaio 2019, la diocesi è stata sotto amministrazione apostolica del cardinale John Tong Hon, predecessore nella carica di vescovo titolare di monsignor Yeung. Certo, un lungo tempo per un’amministrazione apostolica, ma questo era dettato dalla situazione particolare della città di Hong Kong, che proprio nel 2019 aveva visto intensificarsi le tensioni fra i sostenitori del movimento democratico e il governo locale, visto dai primi come troppo servile verso le esigenze del governo centrale di Pechino e non a favore degli interessi e delle aspirazioni del popolo di Hong Kong, che chiedeva di ottenere quanto gli era stato promesso in sede di trattative per il passaggio di sovranità dal Regno Unito alla Cina.

Quelle tensioni sono sfociate in oceaniche manifestazioni e in successivi disordini, che hanno portato il governo centrale ad emanare una severa legge per la sicurezza nazionale nel 2020, che sta causando numerosissime detenzioni nel territorio e una sentita preoccupazione nella comunità mondiale che amava Hong Kong come una città aperta e internazionale.

La Santa Sede si è trovata certo in difficoltà nell’indicare un nome per succedere al vescovo Yeung, visto che le divisioni nella società civile sono certamente anche riflesse nella diocesi di Hong Kong. Si è assistito ad un processo di selezione accidentato del nuovo vescovo.

Adesso è stato nominato appunto padre Stephen Chow Sau-yan, fino ad ora provinciale dei padri gesuiti. I gesuiti a Hong Kong, come del resto in tutta la Cina, hanno una lunga e importante storia di evangelizzazione. Recentemente ad essi è stata anche affidata la cura del centro cattolico inserito nella Chinese University di Hong Kong e hanno deciso di dargli un indirizzo nuovo rispetto alla gestione precedente, che era più concentrata su temi di cultura cattolica come la lingua latina o la storia della Chiesa locale o della Cina.

Non è certamente un compito facile quello che aspetta il nuovo vescovo, che deve agire in una città e una diocesi che sono profondamente tormentate e, come detto, divise in profondità. Le sue competenze e i suoi studi in psicologia gli saranno certamente utili, ancora di più la sana spiritualità ignaziana in cui ricorre questa preghiera: “Anima di Cristo, santificami, corpo di Cristo salvami, sangue di Cristo inebriami... Passione di Cristo, fortificami!”. Dovrà certo meditare molto su quello che significa essere episkopos, cioè sorvegliante o guardiano. Il sorvegliante o il guardiano fa sempre gli interessi del principale, cioè il Signore e la Chiesa da Lui fondata. A volte è difficile fare questi interessi perché le cose del mondo ci portano a dover fare delle dure scelte che possono costare anche la vita. Quanti vescovi martiri hanno onorato il loro compito effondendo il proprio sangue per difendere l’onore della Chiesa?

A volte un vescovo si trova a dover scegliere fra l’essere servo del mondo o l’essere martire. Non è una scelta facile e solo una forza sovraumana può infondere il coraggio necessario per tenere dritta la barra e condurre la propria Chiesa a seguire Cristo e non il mondo. Del resto, il vescovo saprà che amare la Cina non significa aderire a sistemi di potere, che pur giocano un ruolo nel governo delle cose umane, ma amare il popolo cinese e desiderare ardentemente che ognuno possa incontrare Cristo, nella cui verità veniamo liberati.

Il nuovo vescovo avrà bisogno di tante preghiere per affrontare la difficile situazione di Hong Kong, una situazione che richiede grande prudenza e grande coraggio. Chi scrive è sicuro che queste preghiere non gli mancheranno, nella speranza che lo spingeranno a professare con sempre maggiore forza la fede della Chiesa, difendendola con coraggio, confidando nell’aiuto di Dio e nell’intercessione dei tanti martiri che hanno onorato la Chiesa cinese.