Germania, tra la caduta di Scholz e il tifo di Musk per l’AfD
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La crisi della coalizione di socialisti, verdi e liberali ha condotto il presidente Steinmeier a sciogliere il Bundestag e indire elezioni anticipate. Intanto, Elon Musk firma un articolo a sostegno dell’AfD, ormai spauracchio dei partiti tradizionali. Vedi le nuove norme sulla Corte costituzionale.
Venerdì 27 dicembre il presidente federale della Germania, il socialista Frank-Walter Steinmeier, ha sciolto la camera bassa del parlamento tedesco (Bundestag) e indetto elezioni anticipate per il 23 febbraio prossimo. Una decisione dettata dalla crisi della coalizione di socialisti, verdi e liberali guidata dal cancelliere Olaf Scholz, che abbiamo descritto recentemente sulla Nuova Bussola. «Soprattutto in tempi difficili, come questi, la stabilità richiede un governo capace di agire e maggioranze affidabili in parlamento», ecco perché le elezioni anticipate sono la strada giusta da seguire per la Germania, ha detto Steinmeier in un breve discorso pubblico venerdì da Berlino, aggiungendo con piglio realistico che la risoluzione dei problemi deve tornare a essere l'attività principale della politica.
L’attentato dello scorso 20 dicembre – quando un'auto si è schiantata contro la folla in un mercatino di Natale a Magdeburgo, provocando la morte di 5 persone e il ferimento di oltre 200, alcune in modo molto grave – accresce la convinzione che l’attuale esecutivo e in particolare i socialisti del cancelliere Scholz non sono in grado di garantire la sicurezza dei cittadini. Il suo governo di coalizione era una "coalizione progressista" autoproclamatasi tale dopo le elezioni generali del 2021. In tre anni è diventato il governo tedesco più impopolare dalla fine della Seconda guerra mondiale.
I limiti dell’attuale sinistra di governo favoriscono la crescita, attestata anche dai sondaggi, della destra tedesca. A ciò si aggiungono le dichiarazioni di Elon Musk dello stesso 20 dicembre a favore della destra sovranista di Alternativa per la Germania (AfD). La destra, dopo i successi nelle elezioni dei Länder dell’autunno scorso, da noi descritti, appare in grande crescita anche in vista delle elezioni di febbraio prossimo, nonostante nella CDU-CSU il leader e candidato alla cancelleria Friedrich Merz proponga di tagliare i sussidi per i rifugiati ucraini e il deputato ed ex ministro Jens Spahn voglia pagare mille euro a ogni immigrato siriano che si offra volontario per il rimpatrio.
Incurante delle critiche, l'imprenditore e stretto consigliere di Donald Trump, Elon Musk, ha compiuto sabato 28 dicembre un nuovo, sorprendente atto pubblico a sostegno di AfD, pubblicando un articolo per il giornale tedesco Welt am Sonntag, l’edizione domenicale di Die Welt. Nel testo dell’articolo Musk scrive che «la rappresentazione dell'AfD come estremista di destra è chiaramente falsa, anzi proprio l’AfD è l’unica speranza per il futuro della Germania». Musk ha anche giustificato i suoi interventi ricordando i diversi «investimenti significativi», sul piano industriale, in Germania. Nella redazione di Die Welt non solo il futuro caporedattore Jan Philipp Burgard ma anche diversi giornalisti hanno preso le distanze dalla scelta di pubblicare l’articolo. La libertà di stampa anche in Germania, come in gran parte d’Europa, è ormai garantita solo ai sostenitori dei partiti tradizionali, delle lobby europeiste e degli interessi centralisti. La conferma viene anche dai metodi totalitari del governo polacco che attenta alla libertà di religione e opinione di Radio Maryja, come descritto nei giorni scorsi da Wlodzimierz Redzioch sulla Nuova Bussola.
Ma non c’è solo la presa di posizione degli illiberali giornalisti di Die Welt. Il 19 dicembre, a pochi giorni dallo scioglimento del parlamento, i partiti tradizionali tedeschi hanno deciso di proteggere la Corte costituzionale federale dall'influenza politica, in parte come salvaguardia contro la crescente forza di AfD. L’emendamento, redatto e approvato dai liberali (FDP), i socialisti, i verdi e il blocco conservatore dell’Unione cristiano-democratica (CDU) e dell'Unione cristiano-sociale (CSU), rende più difficilmente modificabili le caratteristiche strutturali della Corte costituzionale nella Costituzione tedesca, in particolare: il numero dei giudici (16), il mandato dei giudici (12 anni) e la loro età massima (68 anni). Il ministro degli Interni, la socialista Nancy Faeser, ha affermato che la legge è stata introdotta per garantire che «i nemici della nostra democrazia non abbiano accesso» al sistema giudiziario. «Vediamo, quando guardiamo ai paesi stranieri, che quando gli autocrati salgono al potere quasi sempre si rivoltano per primi contro l'efficacia e l'indipendenza della magistratura», ha detto Faeser, che si riferiva alle riforme giudiziarie e costituzionali introdotte, negli scorsi anni, dai cristiani conservatori del PiS (Diritto e Giustizia) in Polonia e da Fidesz in Ungheria. Tuttavia, i partiti politici che si sono schierati per questa riforma costituzionale e giudiziaria ad excludendum hanno dimenticato colpevolmente che le riforme del sistema giudiziario e costituzionale a Varsavia e Budapest erano indispensabili, per far fronte ai lasciti dei regimi comunisti-sovietici, nei quali lo “Stato di diritto” e la separazione dei poteri non esistevano.
In Germania abbiamo la conferma di come la paura dell’avversario politico, quando viene usato come capro espiatorio per le proprie inettitudini, porti a decisioni gravemente dannose per le istituzioni e le regole del vivere comune. L’AfD forse non sarà la sola soluzione alla crisi tedesca, ma di certo l’attuale establishment non si dimostra all’altezza delle sfide presenti e future.
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