La sinistra a pezzi, dalla Germania al Canada
Inseguire le ideologie alla moda, dal green al gender, non porta voti, soprattutto se si ignorano i problemi reali del paese che si governa. In Germania viene sfiduciato il governo Scholz. In Canada, il governo Trudeau perde il ministro delle Finanze.
Non paga mai rincorrere le ideologie invece di servire il popolo, affrontare la realtà ed i problemi. Le crisi economiche, sociali e politiche di questi giorni, in Germania e Canada, ne sono l’ennesima dimostrazione.
La Germania terrà elezioni anticipate il 23 febbraio, la coalizione di Socialisti, Verdi e Liberali è crollata sotto il peso delle illusorie sirene delle ideologie woke (ambientaliste, abortiste, immigrazioniste ed Lgbti). Stesso risveglio drammatico in Canada, dove Justin Trudeau con il suo schieramento liberalsocialista e dopo aver imposto un decennio di immigrazionismo, “wokismo”, tirannie abortiste, eutanasiche, Lgbti e politiche ambientaliste green, è al capolinea politico, lasciando il paese in crisi.
L'Unione Cristiano-Democratica (Cdu), i socialdemocratici (Spd) di centro-sinistra e il neoliberista Partito Liberale Democratico (Fdp) hanno presentato i loro programmi elettorali ieri, dopo il dibattito acceso di lunedì sul voto di sfiducia al governo, in cui il leader della Cdu/Csu Friederich Merz ha smontato i sogni dell’attuale primo ministro ricordando la crisi economica e migrazionista di cui soffre il paese.
Non a caso, Merz si impegnerà per rilanciare l’economia, tagliare le tasse e intraprendere una decisa lotta alla immigrazione irregolare e alla insicurezza. Il cancelliere Olaf Scholz lunedì aveva perso un voto di fiducia nel parlamento tedesco, ottendo il sostegno di soli 207 legislatori del Bundestag, che conta 733 seggi, mentre 394 hanno votato contro e 116 si sono astenuti.
La rincorsa alle ideologie woke, dal ‘green’ all’aborto e al “gender”, che hanno caratterizzato i tre anni di governo, nato lo scorso 8 dicembre 2021 con il motto «Osare più progresso», hanno provocato danni gravissimi alla economia e società tedesche. Basti pensare che le prospettive delle imprese tedesche sono peggiorate più del previsto a dicembre, secondo un rilevamento di ieri, anche per la valutazione pessimistica delle aziende sui prossimi mesi, tra l'incertezza geopolitica e il crollo industriale della più grande economia europea.
«La debolezza dell'economia tedesca è diventata cronica», ha dichiarato alla Reuters il presidente dell'Ifo Clemens Fuest. Non basterà a Scholz impegnarsi, con il concorso dei Verdi, Sinistre, Liberali e una parte dei Cristiani Democratici e destre, in parlamento per approvare in extremis una nuova legge che liberalizzi l’aborto, con la modifica dell’articolo 218 del Codice Penale ("Chiunque interrompe una gravidanza è passibile di reclusione non superiore a tre anni o di una multa"), né porterà consensi alla alleanza del “cocomero” (rossi Socialisti e ambientalisti Verdi), l’aver liberalizzato la cannabis, il cambio di genere ed identità sessuale.
L’idea che le ideologie ambientaliste e l’imposizione per legge dei desiderata delle lobbies Lgbti ed abortiste possano accrescere sostegno al governo e facilitare la prosperità sociale ed economica di un paese sono fantasie da cui non solo la Germania, ma anche il Canada di Justin Trudeau si sta svegliando drammaticamente dalle illusioni.
Il 16 dicembre, dopo diversi tentativi delle scorse settimane di sfiduciare il premier canadese, promossi dai partiti di opposizione, le dimissioni del ministro delle Finanze Chrystia Freeland per aver dovuto presentare un buco di bilancio di 61,9 miliardi di dollari canadesi (43,45 miliardi di dollari statunitensi), circa il 50% in più rispetto a quanto previsto. Il prossimo anno dovrebbe essere un anno difficile per il Canada di Trudeau che, per fini esclusivamente elettorali, vorrebbe addirittura accrescere la spesa di altri 20 miliardi, mentre cerca di ridurre drasticamente il numero di immigrati che entrano nel paese, dopo un decennio di permissivismo ideologico.
«Come paese dobbiamo proiettare forza e unità ed è il caos in questo momento a Ottawa», ha dichiarato il premier conservatore dell'Ontario Doug Ford, sulla stessa linea la premier dell'Alberta Danielle Smith, una delle più grandi critiche interne di Trudeau: «È il caos…Non è il momento migliore per avere un vuoto», ha aggiunto, chiedendo elezioni nazionali per aiutare a ripristinare la stabilità. Oltre al drammatico buco di bilancio, i dati sulla crescente pratica dell’eutanasia, commentati anche su queste pagine, gli inquietanti dettagli sulla solitudine e la povertà dei richiedenti, la sfida rivoluzionaria di imporre l’aborto libero, ideologia Lgbti, cultura woke a scapito dei diritti dei genitori e della dignità umana dei cittadini, sta erodendo anche lo spirito nazionale e la coesione sociale.
Dopo i Conservatori anche i parlamentari del Partito Liberale hanno chiesto a Trudeau di dimettersi, ma sinora Justin Trudeau, nonostante tutti i sondaggi lo diano ampiamente perdente, rispetto ai Conservatori, alle elezioni del prossimo anno, preferisce non cedere il potere, a costo di fare affondare il paese con sé. Ieri, martedì 17 dicembre, a conferma della crescente impopolarità, i liberali al governo in Canada hanno perso un'elezione speciale nella Columbia Britannica, rianimando le richieste di dimissioni di Trudeau e le elezioni anticipate.