Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico
IL CASO

Dipinti shock all’Europarlamento: segni dell’odio verso i bambini

Ascolta la versione audio dell'articolo

Il Parlamento europeo ha ospitato dei dipinti della svedese Lena Cronqvist in cui sono raffigurati dei bambini che fanno a pezzi altri bambini o li affogano. Opere macabre che dicono tanto sia sulla personalità dell’“artista” sia su chi la favorisce. E confermano l’orientamento ideologico delle istituzioni europee.

Vita e bioetica 16_03_2023
Lena Birgitta Cronqvist Tunström e un suo dipinto

Il Parlamento europeo ha più volte richiamato l’importanza della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo. Non si contano poi il numero di risoluzioni e di direttive da esso adottate per la tutela dell’infanzia. Da ultimo esiste anche un Intergruppo per i diritti dell’infanzia in seno al Parlamento europeo.

Nonostante ciò, lungo i corridoi del Parlamento sono state esposte delle “opere” dell’“artista” svedese Lena Birgitta Cronqvist Tunström in cui sono raffigurati dei bambini che fanno a pezzi altri bambini o che li affogano. “Opere” esposte in luogo pubblico e quindi ben visibili a tutti.

L’eurodeputata francese Aurélia Beigneux ha presentato un’interrogazione parlamentare dal titolo “Quando il Parlamento europeo promuove opere d’arte morbose che coinvolgono i bambini”. Nell’interrogazione leggiamo: “Il presunto mondo artistico di Lena Cronqvist raffigura adulti nudi accanto a bambini e neonati sventrati o messi in barattoli […] Le ossessioni perverse dell’artista, di per sé moralmente discutibili, non avrebbero mai dovuto essere esposte al Parlamento europeo, soprattutto in un momento in cui l’abuso di minori e i crimini commessi contro di essi continuano a preoccupare i cittadini dell’UE. Alla luce di quanto sopra: 1. La Commissione è a conoscenza delle altre ‘opere’ di Lena Cronqvist? 2. L’artista ha ricevuto un sostegno finanziario dalla Commissione e, in caso affermativo, di quale entità? 3. Cosa intende fare la Commissione per contrastare gli abusi e i crimini contro i minori?”.

Se guardiamo i lavori della Cronqvist, premiati ed esposti anche in sedi prestigiose, non solo emerge chiaramente che l’“artista” è persona disturbata o, perlomeno, afflitta da un’angoscia di vivere annichilente, ma vengono in rilievo altri due aspetti inquietanti, presenti anche nelle “opere” esposte al Parlamento europeo. Il primo è lo spirito macabro che innerva molti suoi dipinti. Il macabro può essere associato a suggestioni demoniache dato che a Satana piace la morte soprattutto nelle sue varianti più crude e meno rispettose della dignità umana. Nei dipinti della Cronqvist il bambino è ridotto a cosa da smontare con crudeltà e compiacimento. Il secondo aspetto attiene alla pedofilia sadica. Alcuni pedofili traggono piacere non nell’avere rapporti sessuali con i bambini, ma nell’infliggere loro dolore, nel torturarli. Le scene raffigurate dall’“artista” svedese riproducono alla perfezione questo spirito. I bambini sono seviziati e il torturatore se ne compiace.

Il fatto che simili dipinti siano esposti al Parlamento europeo ci induce con forza a sospettare che possa essere vera l’ipotesi secondo la quale non pochi membri del Parlamento e, più ampiamente, non pochi politici e burocrati che lavorano nell’Unione europea siano dediti a pratiche sataniche e pedofile o, almeno, appoggino tali pratiche. In caso contrario sarebbe assai difficile spiegare com’è stato possibile che simili disgustosi dipinti siano finiti in una sede così autorevole. Appare allora evidente che chi sposa la sensibilità morbosa della Cronqvist le abbia dato una mano per far esporre i suoi lavori.

Questo alla fine non dovrebbe stupire. Infatti l’Unione europea è da decenni favorevole alla fecondazione artificiale, usuale strumento per reificare e per far morire i nascituri, nonché all’aborto e, tra l’altro, alcune tele della Cronqvist raffigurano proprio bambini messi in scatola o fatti a pezzi. Poi, la Corte europea dei diritti dell’uomo (espressione del Consiglio d’Europa) si mostrò favorevole all’eutanasia per Charlie Gard e Alfie Evans, bambini affetti da gravi disabilità. L’“artista” svedese, volendo, ha solo fatto vedere ciò che ogni giorno è celato ai nostri occhi perché avviene negli ospedali o nei centri di fertilità con tanto di benedizione delle istituzioni europee; ha dunque mostrato plasticamente l’orientamento ideologico delle suddette istituzioni. Le risoluzioni, le convenzioni, le dichiarazioni a favore dell’infanzia sono solo allora foglie di fico dietro le quali cova il nero odio verso l’innocente più innocente che esista, verso il piccolo uomo in cui riluce, poco meno dei santi, la bellezza della sacralità della vita.