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Popolazione

Crisi demografica in Cina

La Banca centrale cinese raccomanda al governo di liberalizzare subito le nascite per limitare la perdita di popolazione in età lavorativa e contrastare il declino demografico

Svipop 16_04_2021

È crisi demografica in Cina, paese che per decenni ha lottato per contenere l’aumento della popolazione e adesso deve fare i conti con il problema opposto. Secondo una ricerca condotta dall’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington, i cui risultati sono stati pubblicati nel luglio del 2020 sulla rivista scientifica The Lancet, la Cina risentirà più di altre nazioni del netto declino demografico che, stando alle proiezioni elaborate dall’ateneo statunitense, ridurrà la popolazione mondiale a partire dal 2064 quando il tasso di fecondità medio diventerà inferiore a 2,1, soglia al di sotto della quale la popolazione diminuisce. Nel 2100 la Cina potrebbe avere appena 732 milioni di abitanti, meno della metà della popolazione attuale. Il declino demografico in effetti è già iniziato. L’allentamento nel 2016 della politica del figlio unico non sta dando i risultati sperati. La popolazione anziana continua ad aumentare, ogni anno nascono meno bambini. Proiezioni realizzate di recente dalle Nazioni Uniti lo confermano. Nel 2050 il paese avrà 32 milioni di persone in meno rispetto al 2019 mentre negli Stati Uniti saranno 50 milioni in più. Una ricerca pubblicata il 14 aprile dalla Banca centrale cinese lancia l’allarme demografico e raccomanda al governo di abbandonare  del tutto e subito, mentre ancora ci sono coppie desiderose di avere più figli, le politiche di controllo delle nascite se non vuole perdere uno dei fattori che finora hanno giocato a favore della Cina nel confronto con gli Stati Uniti: l’alta disponibilità di manodopera a un costo relativamente basso. I dati raccolti dalla Banca centrale riaffermano quanto rivelato lo scorso febbraio dal governo cinese: entro i prossimi cinque anni ci saranno 35 milioni di cinesi in età lavorativa in meno mentre, grazie all’aumento della speranza di vita (77,3 anni in media, 80 anni nei centri urbani), quelli in età pensionabile (in Cina 60 anni) saranno più di 300 milioni, vale a dire più del 20 per cento della popolazione.