Cinque missionari martiri saranno beatificati
Furono uccisi in Georgia, negli Stati Uniti, nel 1597 dai nativi presso i quali stavano annunciando il Vangelo
Il Papa ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il riconoscimento del martirio di cinque religiosi dell’Ordine dei Frati Minori che furono uccisi nel 1597 “in odio alla fede” negli Stati Uniti, in Georgia: Pedro de Corpa, Blas Rodríguez de Cuacos, Miguel de Añón, Antonio de Badajoz e Francisco de Veráscola. Erano arrivati tutti dalla Spagna per annunciare il Vangelo tra una popolazione della costa, i Guale. Questa etnia nativa, una delle prime a entrare in contatto con gli Europei, praticava la poligamia. I missionari francescani cercarono di indurre i Guale ad abbandonare questa istituzione. Misero ad esempio come condizione all’amministrazione del battesimo l’impegno a contrarre matrimoni monogamici. Erano stati bene accolti, riportano le loro dettagliate biografie pubblicate sul sito ufficiale dell’Ordo Fratrum Minorum. Non ebbero problemi finché un giovane guerriero, Juanillo, battezzato e sposato, decise di prendere una seconda moglie. Era il nipote del capo del suo villaggio e avrebbe dovuto succedergli. Padre Pedro de Corpa, che lo aveva battezzato, cercò di dissuaderlo, ma lui decise di ignorarlo, lasciò la missione e istigò contro il missionario gli altri giovani del villaggio. Ai primi di settembre del 1597, mentre era nella sua capanna, vi fecero irruzione, lo uccisero a colpi d’ascia e ne oltraggiarono il corpo. Poi rivolsero la loro collera contro gli altri missionari. Per primo toccò a padre Blas Rodriguez de Cuacos che operava a Tupiquì, un altro villaggio. Pochi giorni dopo i giovani in rivolta lo raggiunsero. Sapendo di dover morire, chiese di poter celebrare un’ultima messa e gli fu concesso. Al termine della funzione fu ucciso anche lui con un colpo d’ascia. Abbandonarono il suo cadavere in un bosco dove fu divorato dagli animali. Poi i giovani andarono alla ricerca di padre Miguel de Añón che svolgeva la sua missione sull’isola di Santa Catilina insieme al religioso laico Antonio de Badajoz. Il capo villaggio avvisò quest’ultimo che la rivolta contro i frati stava dilagando. Ma Antonio non volle fuggire. Furono entrambi torturati a morte. I loro corpi però furono sepolti nella cappella del villaggio. Infine fu la volta di padre Francisco de Veràscola che operava nell’isola di Asao. Anche lui fu ucciso con un colpo d’ascia.