Calabria-Cuba: l'operazione medici finanzia il regime castrista
Dietro l'invio in Calabria di quasi 500 medici provenienti da Cuba si cela una gigantesca operazione di sostegno al regime dittatoriale castrista. La Bussola ha letto l'accordo tra il presidente forzista della Regione Calabria e l'intermediaria interamente in mano al governo de l'Avana: il 75% dei soldi erogati dalla Regione andranno al regime mentre ai medici, sui quali grava il sospetto di essere senza i necessari titoli come confermano i report di Ong specializzate, andranno appena 1200 euro in rimborsi esentasse. E anche la banca intermediaria è stata sanzionata dal governo Usa perché opera a spese del popolo cubano.
-ABUSI E SCHIAVITU': DENUNCIA DEI CUBANI IN ITALIA
Ancora una volta la macchina propagandistica riprende ad annunciare pomposamente l'arrivo dei medici cubani in Italia, questa volta in Calabria. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto: «Oggi finalmente concludiamo questo accordo, scrivendo una bella pagina di cooperazione tra il Governo di Cuba, la società di servizi medici di Cuba e la mia Regione. Dicevamo con l’Ambasciatrice prima, che abbiamo una cosa in comune, Cuba e la Calabria, sono due terre resilienti ed è bello che si aiutino. La mia è la Regione più povera d’Italia purtroppo, con un servizio sanitario che ha tanti problemi, è bello che un Paese come Cuba offra il suo contributo a una Regione che guarderà al vostro Paese sempre con grande gratitudine e riconoscenza per quello che state facendo per i cittadini calabresi», ha dichiarato in un atto ufficiale realizzato a Roma, presso la sede dell’Ambasciata della Repubblica di Cuba in Italia, accompagnato dall’Ambasciatrice Mirta Granda.
Ma siamo di fronte a un vero accordo di cooperazione e solidarietà? Questa domanda merita risposte precise e approfondite, che si possono ottenere solo mettendo la lente di ingrandimento sull’accordo firmato da Occhiuto e facendo la dovuta analisi, considerando anche gli antecedenti. La Bussola Quotidiana ha avuto accesso al documento intitolato “Accordo Quadro di cooperazione per la Fornitura di Servizi Medici e Sanitari”, approvato secondo DCA N. 87 del 17 agosto 2022, disponibile sul Bollettino Ufficiale n. 177 della Regione Calabria. Di seguito, andiamo a scrutare le condizioni dell’affare di interesse pubblico.
Da una parte, la “Comercializadora de Servicios Médicos Cubanos, S.A.”, nella sua forma abbreviata “CSMC, S.A.”, una società con capitale totalmente cubano e sede legale a L’Avana, identificata con il numero fiscale cubano (NIT) 30001869140, rappresentata da Yamila Ramona de Armas Águila, nella sua qualità di “Presidente della Società”, e da Victor Ernesto Felipe Tamayo, nella sua qualità di “Vice Presidente delle Imprese”. E dall’altra parte, la Regione Calabria, rappresentata dal Presidente, Dott. Roberto Occhiuto (in foto), a sua volta Commissario ad Acta per la Sanità Regionale e l’emergenza sanitaria.
La “Comercializadora de Servicios Médicos Cubanos” è una società mercantile controllata dal Ministero della Sanità Pubblica del regime di Miguel Díaz Canel, che dal 2011 si occupa dell'attività di esportazione di personale medico da Cuba, presentandosi come una “Società internazionale di servizi medici” (vedi sito web).
L’accordo prevede l’arrivo di 497 medici cubani, con un invio iniziale di 137 medici specialisti, in un periodo di esecuzione di due anni prorogabili. E si tratta di veri medici? La “CSMC, S.A.” dovrebbe “garantire che gli operatori sanitari cubani possiedano le qualifiche e i titoli”. Ma è possibile fidarsi di un regime dittatoriale come quello cubano? La risposta la troviamo nell’intervista che abbiamo fatto al presidente della Federazione Medica Venezuelana, Dr. Douglas Leon Natera: «Questi stranieri di origine cubana non hanno mai presentato le loro credenziali in Venezuela e quando siamo riusciti a controllare almeno 100 cartelle che sembravano credenziali, abbiamo scoperto che non avevano la laurea in medicina. Il massimo livello di formazione è quello di tecnico sanitario, con studi di massimo 3 anni (in Venezuela la laurea in medicina ha una durata di 6 anni, N.d.A.), e la maggioranza erano falegnami, tassisti e coltivatori di canna da zucchero, che avevano seguito corsi veloci di due o tre mesi in medicina semplificata e dopo erano stati inviati in Venezuela», aveva avvertito.
Ogni medico costa alla regione Calabria la somma complessiva di 4.700 euro, secondo quanto si apprende dalla lettura del documento: 1.200 euro mensili ad ogni professionista in Italia, pagati come “rimborso spese”, anche “esenti da imposte” nonostante sia un lavoro svolto in territorio italiano; e il restante valore di 3.500 euro sarà pagato direttamente alle casse del regime, con bonifico bancario alla “CSMC, S.A.”, attraverso il “Banco Financiero Internacional”.
Quindi, il medico cubano riceverà solo il 25% del pagamento che la Regione dovrà versare alla società statale controllata dalla dittatura. Da evidenziare che Cuba è stata denunciata presso la Corte Penale Internazionale e le Nazioni Unite per “lavoro forzato e schiavitù”: l’ong spagnola Prisoners Defenders, in collaborazione con il Centro per l’apertura e lo sviluppo dell’America Latina (CADAL) e l’Unione Patriottica di Cuba (UNPACU), hanno raccolto 1.843 testimonianze di cittadini cubani che confermano che sono stati costretti a lavorare all’estero, confiscando poi l’80% del loro stipendio base (110 testimonianze nel 2019, 622 nel 2021, e 1.111 nel 2022).
Le cosiddette “missioni mediche” sono la più grande fonte di reddito estero di Cuba: «Nel 2018 ha rappresentato tra il 40% e il 50% della sua bilancia dei pagamenti all'estero», si legge nel rapporto di Prisoners Defenders, che sottolinea che il tutto viene realizzato sotto un sistema di coercizione che include la confisca dei passaporti all’estero per impedire ai medici di disertare, minacce contro le loro famiglie sull’isola, violenze fisiche e perfino molestie sessuali.
Di conseguenza, l’accordo firmato dal presidente Roberto Occhiuto (esponente del partito Forza Italia) non solo potrebbe aiutare ad aumentare le risorse economiche di un regime comunista che viola i diritti umani, ma sembra anche destinato al sostegno di un sistema di schiavitù e tratta di persone ampiamente segnalato a livello internazionale.
E come se non bastasse, il “Banco Financiero Internacional”(BFI), la banca destinataria del pagamento della Regione per i servizi medici, è sanzionato dagli Stati Uniti. «La BFI è una banca commerciale controllata dall'esercito cubano che beneficia direttamente delle transazioni finanziarie realizzate a spese del popolo cubano», ha affermato l'ex segretario di Stato Mike Pompeo, in un comunicato ufficiale del 3 gennaio 2021. Una vicenda che non sembra sconosciuta alla Regione, visto che l’articolo 4.8 dell’accordo stabilisce che «in nessun caso i bonifici bancari saranno effettuati in dollari USA, né saranno utilizzate banche statunitensi con sede negli Stati Uniti».
In più, sono obblighi della Regione Calabria: «I costi di trasporto internazionale e nazionale; garantire l’alloggio, mobili e servizi (includendo elettrodomestici, utensili da cucina, biancheria, acqua, elettricità, internet, gas, telefono, aria condizionata e computer); l’assicurazione con copertura di responsabilità civile (necessaria per l’esercizio della professione), nonché tutte le strutture amministrative e logistiche necessarie». Tutto questo, oltre ai 2.3 milioni di euro all’anno che dovrebbe pagare la Regione alla “CSMC, S.A.”, se si arriva al pieno organico di 497 medici.