«Schiavitù e abusi dietro l'operazione medici»
«Denunciamo che queste missioni e l'accordo che si svolge in Calabria hanno chiare sfumature di illegalità confinanti o chiaramente stabilite come accordi di “schiavitù moderna”». Le associazioni di cubani residenti in Italia spiegano i motivi per cui l'operazione Cuba-Calabria è illegale e sostiene il regime castrista.
“Noi cubani residenti in Italia non possiamo accettare la collaborazione medica che si sta portando avanti tra il governo della Regione Calabria e il regime comunista di Cuba”, hanno dichiarato alla Bussola i presidenti dell’associazione “ODV Democrazia e Libertà”, Sadiel Gonzalez e Kenia Rodriguez, informando che insieme ai gruppi “ODV VII Diciembre” e “Movimiento Las Guerreras” hanno inviato una lettera di denuncia a più di 50 uffici pubblici italiani, includendo la Guardia di Finanza. Al momento della stesura del presente articolo, aveva risposto il Consiglio Regionale della Calabria, inoltrando la comunicazione alla Pec del capo gabinetto e dell’ufficio del gabinetto.
Di seguito riportiamo il testo integrale della comunicazione, inviata con il titolo “Informazioni importanti sui Medici Cubani in Calabria e la loro condizione di Schiavitù Moderna”:
A chi è d’interesse, richiamiamo la vostra attenzione sull'accordo di collaborazione medica che si sta portando avanti tra il governo della Regione Calabria e il regime comunista di Cuba per l'appalto pubblico di 500 medici cubani che verrebbero a prestare servizio in quella regione d'Italia. È ormai noto che la dittatura comunista a Cuba invia medici in missioni mediche all'estero con accordi di lavoro e di retribuzione che vanno a beneficio solo del regime e non dei medici.
Il personale medico di queste missioni non ha un'adeguata preparazione medica e conoscenze all'avanguardia nella gestione della moderna tecnologia medica. I capi di queste missioni sono operatori della polizia politica del regime e tengono sotto controllo assoluto il personale medico a cui è impedito di recarsi in queste missioni comuniste con le proprie famiglie, i loro passaporti sono ritirati e sono costretti a inviare parte o tutto i loro salari su conti bancari del regime comunista.
Denunciamo che queste missioni e l'accordo che si svolge in Calabria hanno chiare sfumature di illegalità confinanti o chiaramente stabilite come accordi di “schiavitù moderna”. “Considerando che la relazione annuale 2020 dell'IACHR rileva una serie di accuse per abusi e violazioni dei diritti umani commessi dallo Stato cubano nei confronti del suo personale sanitario in servizio all'estero sotto la parvenza di cosiddette missioni mediche; che la dichiarazione dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (CUB 6/2019) sulle missioni mediche cubane ha evidenziato le condizioni di lavoro precarie e disumane del personale medico e tali accuse sono supportate da Human Rights Watch e da 622 testimonianze” Citazione della Risoluzione del Parlamento Europeo 2021/2745(RSP)
Considerando che la costituzione italiana nel suo art.4 dichiara: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”. E nel suo art. 35 che “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni”.
Considerando che la Carta Europea dei diritti fondamentali nel suo articolo 5 dichiara: “Nessuno può essere tenuto in condizioni di schiavitù o di servitù”.