Brasile: padre Rupnik non è più dottore honoris causa
Revocato il titolo concesso al gesuita alla vigilia del "caso" che lo ha coinvolto. E a giorni si attende il pronunciamento della Compagnia di Gesù.
La Pontifícia Universidade Católica do Paraná, con una nota del 13 febbraio 2023 annuncia la revoca del titolo di dottore honoris causa che aveva concesso a padre Marko Ivan Rupnik lo scorso 30 novembre, alla vigilia dell'esplosione del "caso" relativo agli abusi e alla scomunica.
È il secondo "stop" all'universale riconoscimento per l'opera artistica e teologica del gesuita sloveno, dopo quello della diocesi di Versailles, che già l'8 dicembre ha annunciato l'interruzione della collaborazione iniziata per la costruzione del nuovo centro parrocchiale di Saint-Joseph-le-Bienveillant.
Proprio in questi giorni è atteso un pronunciamento ufficiale della Compagnia di Gesù (ordine di appartenenza di Rupnik e anche del Pontefice). E intanto si apre il dibattito su cosa fare delle opere disseminate ovunque, anche in sedi ecclesiali di prestigio (fin dentro il Vaticano) che recano l'inconfondibile firma del gesuita. Cancellare tutto sarebbe probabilmente impossibile sul piano pratico.
Qualcuno obietta che molti capolavori dell'arte sacra provengono da noti e incalliti peccatori, come il Caravaggio. Trovare l'equilibrio non è facile, anche in considerazione del rispetto per la sensibilità delle vittime del gesuita. Ma il paragone con il Caravaggio regge fino a un certo punto, soprattutto perché quest'ultimo non costituiva certo un punto di riferimento pastorale/spirituale. E forse – ma è un dubbio che spesso ci siamo posti sottovoce, prima e a prescindere dal "caso Rupnik" – anche perché, se il Caravaggio ci ha lasciato dei capolavori, non è detto che quelli pur celebrati di Rupnik lo siano.