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Alano di Lilla, un teologo da riscoprire

Tradotto e pubblicato in italiano il trattato Contra haereticos di Alano di Lilla, teologo medievale i cui scritti hanno influito sullo sviluppo della teologia scolastica e possono tornare utili oggi.

Ecclesia 09_04_2024

In un testo importante e sottile, Stefano Fontana parlava della Sapienza dei Medievali e spiegava che fu proprio nel luminoso millennio medievale che il pensiero umano riuscì nell’impresa fondamentale e fondativa di «filosofare nella fede» (p. 6). Senza ovviamente canonizzare il Medioevo, che, come tutti i periodi storici, ha avuto pro e contro, oscurità e luce, grandi santi e grandi peccatori, giova oggi, nella temperie del relativismo, riscoprire quei giganti del pensiero sulle cui spalle dovremmo essere almeno dei consapevoli nani.

Tra gli astri della scienza medievale spiccano i nomi celebri di sant’Agostino (354-430) e di san Tommaso d’Aquino (1225-1274), due dottori della Chiesa che costituiscono due fondamenti saldi e due vette della teologia cattolica. Tra Agostino e Tommaso però ci sono decine di maestri che si stanno via via riscoprendo e che ci aiutano ad entrare in quella forma mentis tradizionale che sarà sempre utile, come un toccasana e un farmaco, a noi cristiani vaganti nell’oscura contemporaneità.

Pochi conoscono il grande Alano di Lilla (1125-1202) di cui è stato da poco pubblicato un importante testo, La fede cattolica contro gli eretici (Fede & Cultura, 2024, pp. 338), finora mai tradotto in italiano. Il curatore e traduttore Antonio Petrone offre una sostanziosa introduzione al pensiero e alla biografia di Alano (cf. pp. 9-30) e ricorda che i tanti scritti del Nostro, di cui offre una lista, hanno avuto «una notevole importanza nello sviluppo della teologia scolastica».

Ma chi è Alano di Lilla? Non si sa moltissimo della sua vicenda, ma è certo che Alano, iscritto tra i beati dell’Ordine cistercense, «nacque nelle Fiandre, combatté gli eretici e li vinse». Studiò e si formò a Parigi, e fu influenzato dalla scuola di Chartres e dal teologo Gilberto Porretano. Si diede poi come programma di vita quello di smascherare gli eretici di ogni colore, in particolare quei valdesi e catari che funestavano allora il sud della Francia.

Questo trattato, intitolato Contra haereticos, sarebbe stato redatto, in varie fasi, tra il 1185 e il 1200 e nella redazione attuale comprende 4 libri in cui si confutano gli errori dottrinali di catari (in 76 capitoletti), valdesi (25), ebrei (21) e pagani (14), da intendersi questi ultimi come sinonimo di musulmani. In sintesi il trattato del beato Alano «tende a dimostrare che la fede cattolica poggia non solo sulle rationes divinae ma anche sulle rationes humanae» (p. 26). Qui c’è l’Abc e il Dna della teologia scolastica, ma in verità di ogni teologia cattolica possibile, fondata sul dogma e la Tradizione.

Alcuni punti specifici affrontati polemicamente dal Nostro appaiono oggi superati, ma altri sono invece attualissimi. Facciamo un solo esempio, tratto dal libro contro i catari. Oggi, l’influenza delle correnti gnostiche ed esoteriche inquina molti autori cattolici, anche tra coloro che vorrebbero resistere al progressismo teologico egemone. Ma in un modo o in un altro, si finisce sempre per negare la ragione in nome della fede (fideismo) o il valore del corpo e della creazione in nome dello spirito (marcionismo, catarismo). Al razionalismo teologico di alcuni, tipo Karl Rahner e discepoli, si risponde (male) riproponendo le aporie del biblicismo, alla Dietrich Bonhoeffer per esempio.

Per Alano invece, che confuta gli eretici del suo e del nostro tempo, Dio Onnipotente ha voluto fare un mondo che contenesse delle imperfezioni e che fosse mutevole, benché «nessuna creatura per il fatto che è, è malvagia» (p. 52). San Tommaso spiegherà e dimostrerà poi come un mondo imperfetto sia migliore di un mondo privo di difetti (cf. SCG, Lib. III, c. 71). Gli errori del pensiero cattolico odierno altro non sono che l’evoluzione degli abbagli di ieri. Giova quindi recuperare la lezione di un combattente per la verità come Alano di Lilla, il quale ci aiuta a fare ordine nella teologia e nella morale della santa Chiesa.