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L’incontro alla Farnesina

Al-Shaibani oggi a Roma, proteste dei siriani in Italia

La Farnesina ha infine confermato la visita odierna a Roma del ministro degli esteri siriano, membro del gruppo fondamentalista islamico di Hayat Tahrir al-Sham. Proteste dei siriani in Italia. UE sorda di fronte ai massacri. L'appello delle carmelitane di Aleppo.

Attualità 18_03_2025
Asaad al-Shaibani (ritaglio foto licenza CC via Wikimedia Commons, utente Yuqiao)

Dopo le anticipazioni della Nuova Bussola Quotidiana, la Farnesina ha confermato all'ultimo momento la visita odierna a Roma di Asaad al-Shaibani,  ministro degli esteri siriano del gruppo fondamentalista islamico Hayat Tahrir al-Sham. Lo ha annunciato il ministro Antonio Tajani in un comunicato su X al termine di Standing with Syria, la nona conferenza internazionale sul Paese mediorientale, organizzata a Bruxelles dall’Unione europea. "Ho preso parte alla Conferenza sulla Siria 2025", scrive Tajani. "L'obiettivo dell'Italia è lavorare a un processo politico pacifico e inclusivo che tuteli la sicurezza e i diritti di tutte le comunità siriane. Ne parlerò con il Ministro degli esteri siriano Asaad Al Shaibani che ho invitato a Roma".

Nella dichiarazione finale della conferenza di Bruxelles, Dubravka Suica, commissario UE per il Mediterraneo, ha annunciato lo stanziamento da parte di UE e Paesi membri di "5,8 miliardi di euro di aiuti a favore della Siria, 4,2 miliardi a fondo perduto e 1,6 in prestiti". Si tratta di una cifra inferiore rispetto a quella stanziata nella conferenza del 2024 (7,5 miliardi di euro), causa il mancato rinnovo dell'impegno degli Stati Uniti di Donald Trump, che hanno deciso la sospensione degli aiuti internazionali, compresi quelli alla Siria. Natasha Franceschi, rappresentante americana alla conferenza, ha dichiarato che il suo Paese continuerà a fornire aiuti, ma si aspetta che "altri Paesi subentrino nello sforzo umanitario", dopo che gli USA sono stati i principali sostenitori finanziari della Siria durante gli ultimi 14 anni di guerra civile. Dal canto suo, l'Unione europea si è impegnata a fornire da sola 2,5 miliardi di euro, una cifra nettamente superiore ad ogni suo impegno precedente.

In cambio di questo importante impegno finanziario, l‘UE non ha chiesto alle autorità siriane presenti, nelle persone dell'autoproclamato presidente Ahmed al-Sharaa e del ministro degli esteri Asad al-Shaibani, nessuna garanzia in termini di "sicurezza e diritti di tutte le comunità siriane", per dirla con le parole di Tajani.

La sordità e la cecità delle istituzioni europee davanti ai massacri che stanno insanguinando la Siria ad opera delle milizie governative o filogovernative appaiono sconcertanti, e la fiducia europea negli autori di tali crimini totalmente ingiustificata. Non si spiega perché la UE abbia deciso un ingente stanziamento finanziario a favore di una popolazione che sarà probabilmente passata per le armi prima di poterne usufruire.

A Bruxelles si sono registrate proteste contro l'arrivo delle autorità siriane nel Paese; anche la comunità siriana residente in Italia è in agitazione per la visita di al-Shaibani a Roma.

Georges (nome di fantasia), siriano cristiano residente a Roma da tanti anni, ha ricevuto un invito a cena con al-Shaibani, che vuole conoscere i rappresentanti di tutte le confessioni religiose siriane presenti in Italia. “È pericoloso se ci vado, ed è pericoloso se non ci vado - dichiara alla Nuova Bussola Quotidiana -. Dunque, seguo la mia coscienza e non ci vado".

Zahra (nome di fantasia) fa invece parte della comunità alawita, duramente colpita dai massacri degli ultimi giorni. In Italia da tempo, commenta con amarezza la venuta del ministro siriano a Roma:  "Abbiamo fatto  una petizione per non farlo venire a Roma, così come hanno fatto a Bruxelles, ma senza successo. Pensi che in Siria, ora che è periodo di Ramadan, i miliziani di Hayat Tahrir al-Sham vanno in giro ad uccidere chi non fa il digiuno, o chi fuma per strada durante il giorno e al-Shaibani va a cena all'estero, che ipocrisia".

Se le istituzioni occidentali voltano vergognosamente la testa dall'altra parte, solo la Chiesa siriana, o almeno parte di essa, raccoglie il grido di dolore di un popolo innocente ingiustamente colpito. L'arcivescovo greco-cattolico di Homs, monsignor Jean Abdo Arbach, sta condannando sui media occidentali le violenze dei miliziani filogovernativi contro i cristiani, sottolineando l’ingiustizia dell'esecuzione di donne e bambini e denunciando le atrocità a cui ha assistito personalmente: "Davanti a me è stato chiesto a un cristiano di rinnegare Gesù, ma lui è rimasto saldo nella sua fede. Gli hanno sparato davanti a moglie e figli".

Le suore carmelitane di Aleppo prendono le difese dei civili alawiti, oggetto principe dell'odio delle milizie di HTS. In un recente appello via web ai loro benefattori stranieri scrivono: "Non ci sono parole per descrivere i massacri che hanno avuto luogo e continuano ad avere luogo sulla costa nord-occidentale della Siria, regione alawita da cui ha origine la famiglia Assad. Si tratta di crimini contro l'umanità, un vero e proprio genocidio. In che modo la popolazione alawita, semplice e molto povera, è responsabile dei crimini della famiglia Assad? Vi supplichiamo: pregate e, nella misura delle vostre possibilità, agite perché cessi questo massacro indegno dell'umanità!".

Le religiose non dimenticano i cristiani, vittime non collaterali dell'odio fondamentalista: "Pregate per i cristiani - scrivono in conclusione al loro appello - le cui comunità sono anch'esse colpite dalle stragi. Pregate perché non si facciano sopraffare dallo sconforto e decidano di lasciare il Paese".



Ambiguità Ue

Leader di HTS a Bruxelles e Roma, mentre in Siria proseguono i massacri

17_03_2025 Elisa Gestri

Oggi Bruxelles ospita una conferenza internazionale sulla Siria. Desta sconcerto la presenza di Ahmed al-Sharaa, mentre nel Paese mediorientale proseguono i massacri di civili. E domani, secondo i media siriani, al-Shaibani sarà a Roma, su invito di Tajani. Imbarazzo alla Farnesina.