Weinstein: un caso che riassume i segni dei tempi
Se ne sono sentite dire di tutte sulla vicenda degli abusi sessuali nel mondo dello spettacolo. Ma cosa c'è dietro? Fra le righe emerge un inferno che mostra molte cose sui tempi che stiamo vivendo.
Sul «caso Weinstein» - il potente produttore hollywoodiano accusato di abusi sessuali e stupri - ne abbiamo lette di tutti i colori. Perché, dunque, dovrei astenermi dal proporre il mio illuminato parere? Ovviamente abbiamo l'indignazione del mondo «liberal» statunitense, con capofila Hillary Clinton. Peccato che lei stessa abbia ricevuto dal produttore finanziamenti per circa 1,4 milioni di dollari; e che suo marito Bill ha avuto lo stesso comportamento con la stagista ventiduenne Monica Lewinsky.
In Italia l'abbiamo buttata in vacca, come nostro costume. Da una parte c'è stato chi, come Murgia e Boldrini hanno sfruttato l'occasione per rispolverare la bandiera femminista: «Io sto sempre [a prescindere] dalla parte delle donne»... tranne quando sono giovani mogli polacche in vacanza in Italia violentate da un branco di immigrati. Dall'altra chi si è schierato contro la vittimizzazione del maschio e si chiede: «Quanto ci vorrà prima che uno sguardo in ascensore o un cuore in una chat possano essere utilizzati come il segno di una molestia?». La risposta: ci siamo già...
Tutto più o meno condivisibile. Come l'accusa ad una nota attrice italiana «vittima» di Weinstein di essersi semplicemente venduta consensualmente per ottenere vantaggi professionali; e di aver atteso anni, prima di denunciare le presunte molestie, fino a quando non ha potuto trarne ulteriori vantaggi. C'è un po' di tutto, in ciò che ho letto su questa vicenda: il femminismo, le discriminazioni di genere (nei confronti dei maschi), l'ipocrisia, l'opportunismo etc. Così per inciso, il commento migliore che abbia letto è stato quello della soubrette Rossella Brescia. Si, lo so che, tra intellettuali, cariche di Stato e attrici «impegnate», citare una soubrette è una caduta di tono. Ma che ci volete fare, dopo tanti anni di femminismo credo ancora che una donna bellissima e attraente possa anche essere intelligente.
Di tutto e di più, appunto. Però, mi pare, manca ancora qualcosa. Qualcosa sfugge alla cronaca e alle becere chiacchiere da bar che, nel nostro paese, riempiono i media. Qualcosa non torna. Non si era ancora spento il clamore attorno a Weinstein quando, qualche settimana fa, diversi attori hanno dichiarato di essere stati, da minorenni, molestati sessualmente dal collega Kevin Spacey (House of cards). Poi, ok, Spacey ha fatto coming-out e il clamore è finito (fosse stato un prete...). Ma gli episodi si aggiungono alla lista di denunce di abusi pedofili hollywoodiani emersi nel corso degli anni: Elijah Wood (Il signore degli anelli), Corey Feldman (I goonies) hanno denunciato questi fatti. Coinvolti, forse, anche Macaulay Caulkin (Mamma ho perso l'aereo) ed altri.
Il machismo, dunque, non c'entra. Si tratta di violenze sessuali su donne e bambini ad Hollywood. Sarà forse un caso se lì si trova la maggior concentrazione di persone con inclinazioni aberranti? E non è finita. Abbiamo già detto dei legami tra Weinstein ed i Clinton; legami personali ed economici. Si dice averne avuti – il produttore – anche con Obama. Anch'egli finanziato da Weinstein, ha mandato la figlia diciottenne a fare uno stage presso i suoi studi. Ma torniamo ai Clinton. Pare che Spacey abbia fatto diversi voli sul «Lolita express», il viaggio verso i paradisi pedofili organizzato dal pedofilo Jeffrey Epstein, proprio in compagnia di Bill Clinton (che ha sessualmente molestato, lo ricordiamo, una stagista ventenne). E Hillary è stata coinvolta nello scandalo pedofilo denominato «Pizzagate», che ha avuto come protagonisti i suoi (anche loro) finanziatori fratelli Podesta. Tranquilli: il «Pizzagate» è stato rubricato come «complottismo russo» per danneggiarla in campagna elettorale e favorire Trump...
Cosa abbiamo, dunque? Abbiamo notizia di una serie impressionante di abusi sessuali compiuti nei confronti di donne e bambini. Siamo sicuri che si tratti solo di pulsioni sessuali «non convenzionali»? In questa concentrazione, in un ambiente così ristretto? Poi abbiamo una fitta collusione con i vertici - o quelli che siamo autorizzati a considerare i vertici – del potere statunitense (e quindi mondiale). Abbiamo la sistematica violazione dell'innocenza infantile e della grazia femminile; abbiamo i peccati più aberranti che si possano immaginare; abbiamo una rete di omertà che coinvolge diverse persone in modi diversi (economici, personali, politici...); abbiamo ricchezza e potere... e disperazione, e abominio.
Tutto questo non ci fa venire in mente niente? Siamo dunque diventati così materialisti da non riconoscere l'impronta del soprannaturale nemmeno quando la vediamo? Ma egli rispose loro: «Quando si fa sera, voi dite: «Bel tempo, perché il cielo rosseggia»; e al mattino: «Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo». Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi? (Mt 16, 2-3).