Volto Santo, il sigillo della Divinità sulle anime
Ricorre oggi la festa del Volto Santo di Gesù, un mistero che non smette mai di rivelarsi a noi. Se con la Beata Pierina de Micheli, avevamo scoperto che il Volto Santo di Gesù è l'Amore che marchia a fuoco il nostro cuore, grazie alla carmelitana suor Maria di san Pietro oggi impariamo come, contemplando il Volto di Nostro Signore, la Divinità stessa si imprime sulla nostra anima.
Si celebra oggi, nel martedì che precede il Mercoledì delle ceneri, la festività del Volto Santo di Gesù Cristo così come è stata rivelata alla Beata Pierina de Micheli in una serie di visioni e locuzioni interiori che hanno costellato l’esistenza della Figlia dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires.
Tale devozione, che La Nuova Bussola Quotidiana ha più volte approfondito, è strettamente legata alla Sacra Sindone poiché è proprio da una fotografia scattata al telo della Passione che è rimasto impresso, sul negativo della pellicola, il Volto di Gesù così come lo vediamo oggi sulle stampe e sulle medaglie che si prestano al culto dei fedeli.
Ebbene, la potenza e la profondità del Volto di Gesù, vero Dio e vero Uomo, è tale per cui il Cielo ha scelto che fossero più d’una le anime sante a cui affidarne i segreti. Vi è infatti un’altra religiosa, la carmelitana suor Maria di San Pietro, che ha speso tutta la sua breve vita al fine di diffondere nel mondo la conoscenza e la confidenza nel Volto Santo di Gesù.
E, sebbene tale seconda devozione sia legata ad una differente immagine iconografica di nostro Signore, quella impressa sul telo con cui la Veronica ha asciugato il Volto del Salvatore, il significato che da esso emana risulta sostanzialmente il medesimo, a riprova di una unica Divina Volontà.
(Nella foto: Volto Santo tratto dalla Sacra Sindone)
UN’ANIMA PRESCELTA E FORGIATA NEL FUOCO
La vita di Suor Maria di San Pietro (1816-1848), per quanto breve - la carmelitana di Tours visse solo 31 anni -, è ricchissima di manifestazioni divine sin dalla più tenera età. La sua biografia di recente pubblicazione ("Voglio Contemplare il tuo Volto. La devozione che ha per fine il Paradiso", edizioni Fede & Cultura) ci dà modo di saggiare alcuni episodi significativi da lei stessa raccontati nel diario scritto in obbedienza alla superiora, come spesso accade per le anime predilette.
“Sono nata il 4 ottobre 1816 - racconta la vergine - nello straordinario giorno della morte della nostra Santa madre Teresa (Teresa d’Avila, ndr) e della Festa di San Francesco d’Assisi (…). Mia madre mi affidò alle cure di una nutrice che era una persona eccellente, ma un mese dopo la mia nascita accadde un incidente che avrebbe potuto uccidermi senza la speciale protezione di Dio. La mia nutrice uscì un attimo lasciandomi nella culla. Una delle sue nipoti mi prese tra le sue braccia, accanto al fuoco, senza dubbio per riscaldarmi, ma io le scivolai di mano e caddi tra le fiamme. Quell’incidente mi ha lasciato un segno indelebile sul viso”.
Ecco che dalle prime battute del diario di suor Maria, emergono i tratti di un'anima forgiata nel fuoco: tutta la sua esistenza sarà infatti disseminata di acerbissime prove e di svariate sofferenze che, sempre accompagnate dalla grazia di Dio, faranno sbocciare in lei una fede fiera e forte, necessaria per la speciale missione riservatale dal Cielo. Una missione che sembra essere premonita da quell’incidente che le rovinò il volto appena nata, come ad indicare che non sarebbe stato il suo, ma quello di Gesù, l’unico volto che avrebbe dovuto servire e contemplare per tutta la sua vita.
LA FRECCIA D’ORO
Suor Maria, attraverso una serie di lettere scritte alla madre superiora, racconta la prima fase della sua missione come le è stata rivelata da Dio.
È il 26 agosto del 1843, un temporale di straordinaria violenza scoppia improvvisamente e un cielo di fuoco si abbatte sulla città di Tours. Verso le 17 la carmelitana inizia la sua preghiera serale ai piedi della Croce e, turbata da quanto vede accadere in cielo, domanda al Signore “il motivo della sua collera”. Il Divino Maestro le risponde: “Ho sentito i tuoi sospiri, ho visto il tuo desiderio di glorificarMi; questo desiderio non viene da te, sono Io che l’ho suscitato”.
Poi la suora stessa continua il racconto: «Gesù mi aprì il Suo Cuore, vi raccolse i poteri della mia anima e mi disse queste parole: "Il Mio Nome è bestemmiato ovunque, anche i bambini bestemmiano". E mi fece capire come questo terribile peccato ferisca il Suo Cuore Divino più di ogni altro. Con la bestemmia il peccatore Lo maledice in faccia (…). La bestemmia è una freccia avvelenata che ferisce continuamente il Suo Cuore: mi disse che voleva darmi una freccia d’oro per ferirLo delicatamente e cicatrizzare le ferite della malizia che i peccatori Gli infliggono».
"Questa è la formula di lode che Nostro Signore, nonostante la mia grande indegnità mi ha dettato per la riparazione delle bestemmie contro il Suo Santo Nome: me l’ha data come una freccia d’oro assicurandomi che ogni volta che la dirò, ferirò il Suo Cuore con una ferita d’Amore:
Sia sempre lodato, benedetto, amato, adorato, e glorificato, il santissimo, il sacratissimo, l'adorabilissimo, l'incomprensibile ed inesprimibile Nome di Dio in cielo, sulla terra e negli inferi, da tutte le creature uscite dalle mani di Dio e dal Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento dell'Altare. Così sia”.
IL SACRO CUORE E IL VOLTO SANTO
Il 27 ottobre 1845 Gesù comunica a suor Maria la seconda parte, cioè il cuore vero e proprio della sua missione. “Il nostro Buon Salvatore avendo raccolto le forze della mia anima nel Suo Cuore Divino, mi ha applicata con forza alla contemplazione del Suo adorabile Volto; alla luce dei suoi raggi celesti mi ha fatto vedere che questo augusto e Santo Volto offerto alla nostra adorazione, era lo specchio ineffabile delle perfezioni comprese nel nome di Dio. (…)"
"Ho capito che come il Sacro Cuore di Gesù è l’oggetto sensibile offerto alla nostra adorazione per rappresentare il Suo immenso Amore al Santissimo Sacramento dell’altare, così anche nell’opera di riparazione il Volto di Nostro Signore è l’oggetto sensibile offerto all’adorazione degli associati per riparare gli oltraggi dei bestemmiatori che attaccano la Divinità di cui essa è la figura, lo specchio e l’espressione. In virtù di questo adorabile Volto, presentato all’Eterno Padre, si può placare la Sua rabbia e ottenere la conversione dei malvagi e dei bestemmiatori”.
Così come emergeva con potenza anche nelle rivelazioni alla Beata Pierina de Micheli, la stessa suor Maria ci racconta di un legame strettissimo tra il Sacro Cuore ed il Volto Santo: non si può amare il Cuore di Gesù se non si ama il Suo Volto e viceversa. Se però, nel caso del Volto legato alla Sacra Sindone, impariamo che il Volto Santo si imprime sul nostro cuore grazie al Sacramento dell'Eucaristia (l'altra faccia della medaglia del Volto Santo è infatti l'Ostia consacrata); è nel velo della Veronica, invece, che contempliamo il Volto di Dio come fonte di Divinità che si imprime sulla nostra anima.
"CERCO DELLE VERONICHE"
Vi è poi un ultimo importante aspetto del mistero del Volto Santo, che venne rivelato alla carmelitana di Tours solo quando fu misticamente trasportata in spirito direttamente sul Calvario.
“Lì - racconta suor Maria di San Pietro - Nostro Signore mi ha concesso di vedere vividamente il pio gesto della Veronica che ha asciugato il Santissimo Volto con il suo velo, poi ricoperto di sputi, polvere, sudore e sangue. Questo Divino Salvatore mi ha fatto sentire che gli empi con le loro bestemmie stanno ora rinnovando gli oltraggi inflitti al Suo Santo Volto, tutte queste bestemmie riversate contro la Divinità ricadono sul Volto di Nostro Signore, che si è fatto vittima per i peccatori. Quindi mi disse che avrei dovuto imitare lo zelo della pia Veronica, che con tanto coraggio ha attraversato la folla dei suoi nemici e che me l’ha data come protettrice e modello".
"Applicandoci alla riparazione delle bestemmie, rendiamo a Cristo lo stesso servizio di questa eroica donna ed Egli guarda coloro che agiscono così con la stessa compiacenza come se avessero compiuto questo atto durante la Sua Passione”. Gesù infatti spiegò a suor Maria che la missione a lei affidata è una missione per il mondo intero: “Cerco delle Veroniche per pulire e adorare il mio volto Divino che ha così pochi adoratori. (… ) Tutti coloro che onoreranno il Santo Mio Volto, in spirito di riparazione, faranno con ciò l’opera medesima della Veronica. Oh, se tu potessi vedere la bellezza del mio volto! Esso è come il sigillo della Divinità che ha la virtù di imprimere l’immagine di Dio nelle anime che lo contemplano".