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SUPER GREEN PASS

Veneziani sequestrati, scatta la denuncia contro il Governo

Non possono prendere il vaporetto nemmeno per andare al lavoro, in mezzo ad altri disagi. I non vaccinati residenti negli isolotti della Laguna Veneta, impossibilitati a usare i mezzi pubblici dopo il decreto 229, hanno depositato in Procura una denuncia verso il Governo Draghi e il presidente Mattarella. In ballo altre azioni giudiziarie di una popolazione esasperata da obblighi e green pass.

Attualità 22_01_2022

Aveva suscitato curiosità e sorpresa, qualche giorno fa, la notizia dell’attore John Malkovich, respinto dall’Hotel Danieli a Venezia, perché sprovvisto di green pass. Un episodio forse surreale, che oscura, però, il dramma di alcune migliaia di cittadini lagunari discriminati. Se il divo hollywoodiano ha potuto rimediare, facendosi ospitare nel lussuoso appartamento di un amico, per i non vaccinati residenti a Murano, Burano, Giudecca e al Lido di Venezia, la prospettiva è ora quella di non poter recarsi al lavoro. In Laguna le automobili non transitano e spostarsi col vaporetto da un’isola all’altra è la prassi quotidiana da decenni. Al punto che i veneziani sprovvisti di super green pass, si sono organizzati in gruppi di 300-400 persone con imbarcazioni private.

Da quando il decreto 229/2021 ha vietato l’accesso ai mezzi pubblici (vaporetti veneziani compresi), le uniche eccezioni - previa ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza - sono previste, per ora solo fino al 10 febbraio, per gli studenti delle primarie e delle secondarie (non per gli universitari) e per chiunque debba recarsi dal medico o all’ospedale. Per questi ultimi sarà sufficiente il green pass base, ovvero il tampone; agli studenti che useranno mezzi di trasporto dedicato come gli scuolabus basterà una mascherina Ffp2. Per chi deve spostarsi per lavoro in un altro isolotto e non è vaccinato o guarito da meno di sei mesi, invece, nulla da fare. Da qui la denuncia depositata da un gruppo di cittadini lagunari presso la Procura di Venezia, indirizzata al presidente del Consiglio, Mario Draghi, all’intero Consiglio dei Ministri e al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha firmato il decreto contestato. La denuncia è relativa al reato di sequestro di persona; contestualmente, si richiede al procuratore di Venezia l’adozione di misure urgenti per porre fine al “confinamento” forzato di centinaia di veneziani. Secondo quanto appreso dalla Nuova Bussola Quotidiana, si tratterebbe di una prima denuncia collettiva, alla quale seguiranno altre denunce collettive da parte dei cittadini.

Non è questa l’unica azione giudiziaria mossa dalla popolazione veneziana esasperata. A cavallo delle festività natalizie, sono state sporte due diffide nei confronti del Governo, del prefetto e del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, aventi ad oggetto rispettivamente l’introduzione del green pass base e quella del green pass rafforzato. A Venezia si stanno riproducendo gli stessi disagi sorti in Sicilia - almeno fino all’ordinanza disposta dal governatore Nello Musumeci (poi seguito dal collega Roberto Occhiuto per la Calabria), che permette il transito dello Stretto con il solo green pass base - e in Sardegna. Con la differenza che, nella Laguna, il decreto-legge 229/2021 non condiziona gli spostamenti tra una regione e l’altra ma tra isolotti della dimensione di un quartiere. Stando alle testimonianze raccolte dalla Nuova Bussola Quotidiana, i controlli agli imbarchi dei vaporetti sono stati finora rigorosissimi, con gli agenti a presidiare ogni rilevazione del super green pass. L’auspicio dei diffidanti è che ai passeggeri sprovvisti di certificazione rafforzata venga consentito almeno di montare all’esterno delle imbarcazioni.

I disagi sono notevoli non soltanto per gli spostamenti motivati dal lavoro ma anche per la concentrazione della maggior parte degli uffici pubblici sulla terraferma. Nelle isole, inoltre, non c’è alcun pronto soccorso, mentre l’ospedale di riferimento è quello di Mestre. Giocoforza, se un non vaccinato vuol curarsi, è necessario sempre e comunque un tampone, con conseguente congestione delle farmacie.

Nel frattempo, le difficoltà di movimento in Laguna rischiano di compromettere il turismo, principale risorsa economica della città di Venezia. Se le restrizioni dovessero perdurare oltre l’inverno, si tratterebbe di un colpo durissimo per l’economia veneziana. In particolare, per chi viene dall’estero non vaccinato, visitare Venezia diventerebbe un sicuro incubo. Anche perché non tutti i turisti stranieri si chiamano John Malkovich.