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EUROPA UNITA

Un'Europa non democratica che censura i conservatori e usa l'arma dei giudici

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Un'Europa sempre meno democratica, dove magistrature militanti si accaniscono contro i partiti di opposizione, specie se conservatori, specie se promettono bene nei sondaggi. Le Pen potrebbe essere esclusa dalle presidenziali. Georgescu è stato privato di una vittoria certa in Romania. E in Polonia sono sotto attacco sia il PiS che Konfederacja. 

Esteri 21_03_2025
Marine Le Pen (La Presse)

C’è incoscienza, ignoranza, pavidità e persino allegra superficialità del momento drammatico che stiamo vivendo. Tutto ciò, se lo consideriamo alla luce delle palesi e gravi violazioni dello Stato di dirittto, della democrazia e delle ferree regole di separazione dei poteri, da parte di leader e governi autorevoli, come sta accadendo in Romania ma anche e sempre più gravemente nelle ultime settimane in Francia e Polonia, dimostra quanto stia implodendo l’Europa il suo insieme di istituzioni, l’idea di democrazia liberale vigente e la funzione politica di rappresentanza dei partiti Socialisti, Liberali e fluidamente centristi (chiamarli Popolari ne offende l’origine democristiana e la loro stessa storia sino al primo decennio del secolo attuale) al potere da decenni. 

I gravi fatti che stanno succedendo in Francia e Polonia, accomunati dalla stessa trama in cui i gestori del potere e le magistrature politicizzate operano in ogni modo per fiaccare o addirittura eliminare dalle competizioni elettorali i concorrenti delle forze politiche di opposizione, violando ogni libertà e diritto di scelta degli elettori e creando i presupposti per una propria riconferma o l’elezione di un pupazzo partigiano, rappresentano uno schiaffo fragoroso e un virus pericolosissimo i pochi valori ancor comprensibili dell’Occidente. 

È accettabile che il leader del primo partito politico di Francia, Marine Le Pen, non solo stia subendo un processo ampiamente politicizzato e per il quale i soli assistenti parlamentari e il tesoriere del partito, eventualmente, dovrebbero sedere sul banco degli imputati? Invece, proprio nei giorni scorsi, i pubblici ministeri di Parigi hanno chiesto una pena detentiva di cinque anni e l'interdizione dai pubblici uffici,  badate bene, compresa la futura possibile candidatura alla presidenza della Repubblica francese, per Marine Le Pen, in un processo per sospetta appropriazione indebita di fondi del Parlamento europeo. La richiesta dei procuratori Louise Neyton e Nicolas Barret di una condanna immediata a cinque anni per Le Pen, attraverso la cosiddetta "esecuzione provvisoria", ha elettrizzato la politica francese. In genere in Francia le sentenze per reati non gravi, o per reati commessi per la prima volta, non vengono applicate fino a quando il processo d'appello non ha fatto il suo corso. 

Tuttavia, se i giudici applicano una "esecuzione provvisoria", la sentenza inizia immediatamente. Ovviamente, se il tribunale giudicherà la Le Pen colpevole delle accuse, non potrà candidarsi alle elezioni e, anche se presenterà ricorso, non ci sarà tempo per discuterlo e emettere una sentenza a suo favore, escludendo la tre volte candidata alle presidenziali del 2027. Nelle prossime settimane i giudici dovranno emettere la sentenza definitiva, ma non sfugge a nessuno che l’unico ad essere sommamente felice della situazione è Emmanuel Macron che eliminata la 56enne leader del Rassemblement National, in testa ai sondaggi per il voto presidenziale del 2027, avrebbe tutto il tempo per armeggiare e pilotare un candidato totalmente dipendente dai suoi voleri.

In Polonia, in parte lo abbiamo già descritto su queste pagine nelle scorse settimane, oltre al tentativo sistematico di colpire ed eliminare definitivamente i leader ed il partito vincitore delle elezioni e ora all’opposizione, quello di Diritto e Giustizia (PiS), il governoTusk e la magistratura ampiamente rimaneggiata favorevolmente verso il potere, viste difficoltà del proprio candidato alle elezioni presidenziali di maggio prossimo, ha deciso di fiaccare anche l’altro candidato di destra cattolica ed il partito che lo sostiene. 

La Commissione elettorale nazionale polacca (PKW), rivista dal Governo Tusk recentemente, ha respinto il rapporto finanziario del partito Confederazione (Konfederacja) per le elezioni europee dello scorso anno, dopo aver riscontrato delle irregolarità e così, a due mesi dalle elezioni, il partito del candidato Slawomir Mentzen potrebbe perdere milioni di zloty di sussidi statali e dover rivedere i propri piani della campagna elettorale. Solo per pura casualità maligna, la decisione della Commissione elettorale è stata presa e comunicata il 17 marzo scorso, il 15 marzo invece erano stati pubblicati gli ultimi sondaggi elettorali presidenziali e la sua crescita nei consensi di Slawomir Mentzen aveva persino fatto preoccupare Le Monde che lo stimava al 22% dei sondaggi in vista delle elezioni presidenziali polacche del 18 maggio.

Sfortunate circostanze? L'anno scorso, la stessa Commissione aveva respinto le relazioni finanziarie presentate dal partito PiS, poi la Corte Suprema l'aveva annullata e, dopo varie peripezie giudiziarie, la Commissione aveva accettato la documentazione integrativa e avvalorato l’esborso degli emolumenti dovuti. Tutto bene? Al contrario, tanto per dimostrare la flessibilità del diritto e la volontà di annientamento delle opposizioni, i pagamenti sono stati trattenuti dal ministro delle Finanze del governo Tusk, che si rifiuta di «pagare il dovuto» per «mancanza di chiarezza legale» della situazione. 

Ora se ribaltassimo la situazione e al posto di Georgescu in Romania, Le Pen in Francia, dei candidati dei partiti cattolici e conservatori in Polonia ad esser penalizzati ingiustamente e colpiti dalle magistrature politicizzate ci fossero Macron, Tusk, Sanchez o persino la Schlein ed i loro partiti, la Commissione europea e l’intera gran cassa massmediatica mondiale censurerebbe le malefatte totalitarie o ci troveremmo piazzate ad ogni angolo, appelli alla mobilitazione democratica, accuse di autoritarismo antidemocratico e, persino, una serie di quotidiane omelie sgarbate di Benigni a reti unificate?