Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Cecilia a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Una vita da risorti

E' possibile vivere in questa terra da figli di Dio, come Gesù. E' iniziata anche per noi la risurrezione della carne.

Vangelo 21_04_2012
Gesu risorto a Emmaus - Caravaggio
Terza Domenica di Pasqua

In quel tempo, i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus narravano ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche
cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
(Lc 24,35-48)


Gesù mostra nuovamente agli Apostoli le mani e i piedi, come aveva fatto con Tommaso. Gli offrono il pesce arrostito e lui lo mangia. Cristo risorto mangia il pesce! Siamo stupiti della concretezza fisica con la quale il risorto si mostra. Non è per niente un fantasma; non si tratta di un'impressione, di una fantasia, di un sentimento, di una suggestione: qui c'è un uomo che si fa toccare le ferite prodotte nel suo corpo dalla morte violenta, e che mangia. Appare in mezzo agli apostoli come venendo dal nulla; l'evangelista Giovanni dice che entra nel cenacolo a porte chiuse.

Gesù non è più sottoposto alle esigenze e ai vincoli materiali, eppure ha lo stesso corpo che aveva prima della risurrezione. Nel nostro vecchio mondo si è creato dunque uno squarcio dal quale entra il mondo nuovo; uno spazio nel quale si scorge e si può toccare un nuovo corpo, glorioso.
Questa è la prima ed unica percezione che abbiamo del paradiso; è la prima ed unica percezione
della condizione nella quale vivremo quando il nostro corpo risorgerà. Gli apostoli sono testimoni inoltre di una nuova possibilità di vita che comincia fin dal momento della risurrezione del Signore: a tutti i popoli vengono annunciati la conversione e il perdono dei peccati. Questo è già l'inizio di una nuova umanità nel tempo presente.

E' dunque possibile vivere in questa terra da figli di Dio, come Gesù. E' iniziata anche per noi la
risurrezione della carne, poiché possiamo partecipare alla risurrezione del Signore attraverso il perdono dei peccati, possiamo mangiare il suo Corpo eucaristico e vivere nel suo Corpo ecclesiale. A partire dal battesimo ci è stata deposta in grembo una semente di vita nuova, fermentata dall'Eucaristia, purificata dalla confessione, alimentata con l'azione dello Spirito Santo in tutti i sacramenti. Il dono di questa nuova umanità, che viviamo nella compagnia di tanti fratelli nella Chiesa, è destinato a tutti gli uomini.