Una radio rifiuta la parola "cristiani" ma insulta Gesù
L'Oeuvre d'Orient, associazione francese che si occupa di sostenere i cristiani perseguitati in Oriente, lancia una campagna di raccolta fondi, ma France Inter nega i propri spazi pubblicitari in nome del rispetto delle altre religioni. In passato la radio aveva insultato Gesù parlando di diritto alla satira. La polemica scoppiata intorno al caso l'ha però costretta al dietrofront.
È in soccorso dei maroniti del Libano massacrati dagli islamici che vanno i francesi. Cristiani che portano in quella parte di mondo il concetto di laicità: i primi a pensare all'integrazione, e non la persecuzione, politica di tutte le minoranze. Quando France Inter, per intenderci, non era neanche nei programmi.
Oggi che la laicità è diventata laicismo e i cristiani d'Oriente sono più che mai dimenticati, perseguitati e bruciati vivi insieme alle loro chiese, l'Oeuvre d'Orient continua a portare il suo sostegno. Come ogni anno, ha organizzato una raccolta fondi in una campagna di Natale. Tutte le campagne di beneficenza hanno bisogno di pubblicità, ma France Inter ha negato (inizialmente!) i propri spazi pubblicitari per il troppo sconveniente uso della parola "cristiano".
Però la bufera che l'associazione cristiana ha sollevato, denunciando pubblicamente l'accaduto - più che altro per sottolineare il violento odio che i cristiani d'Oriente sono costretti a subire persino in Europa -, li ha costretti ad un passo indietro che li ha costretti ad accettare la pubblicità, solo dopo un paio di giorni di polemiche.
La vicenda è degna di nota perché parliamo della stessa radio dove sono state cantate oscenità su Gesù senza che nessuno badasse al fatto che qualche ascoltatore cattolico si sarebbe potuto offendere: succedeva a gennaio di quest'anno, proprio nei giorni in cui la Francia era nel bel mezzo delle varie commemorazioni del massacro islamista alla redazione di Charlie Hebdo e dintorni. Analisti, giornalisti, filosofi, umoristi, intellettuali, fumettisti, scrittori, si davano il cambio in radio e tv per disquisire di libertà di espressione e di religione, satira e principi democratici. Mentre più o meno all'unanimità c'era un'osservazione su tutte a imporsi: le pressioni islamiche e la pusillanimità delle autorità pubbliche hanno imposto l'auto censura quando si parla di islam. Ma se la caricatura di Maometto in Francia non è più possibile, quella di Gesù è certamente più apprezzata.
Proprio in quei giorni, infatti, dicevamo, e proprio a France Inter, veniva invitato Frédéric Fromet a cantare cose irripetibili su Gesù con un ritornello impossibile da riportare per la sua violenza e volgarità. Come di consueto in simili circostanze, si poteva ascoltare anche il sottofondo di risatine compiaciute dinanzi a tanto estro di monomanicale avversione al cristianesimo. Il gesto non è stato condannato da nessuno, perché secondo la radio non si è trattato di nient'altro che del tentativo di celebrare la libertà di espressione in ricordo di Charlie Hebdo. Ma cosa c'entrava Gesù con le vignette su Maometto? Radio Inter non rispose.