Una nuova missione di soccorso salva 80 emigranti illegali abbandonati nel deserto africano
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni dall’inizio del 2018 ha messo in salvo oltre 3.000 emigranti in 18 missioni condotte nel Sahara
L’Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, il 26 maggio, con una operazione condotta in collaborazione con la protezione civile del Niger, ha salvato 80 emigranti illegali intercettati e raggiunti nel deserto del Sahara nigerino, 382 chilometri a nord di Agadez. Due altri emigranti sono morti di sete prima dell’arrivo dei soccorsi. Il gruppo era fermo da tre giorni in seguito al guasto dell’automezzo a bordo del quale viaggiavano. Vista la situazione, i contrabbandieri di uomini che li stavano trasportando in Libia li avevano abbandonati. I sopravvissuti sono stati portati ad Agadez in un centro di transito per migranti. L’Oim sostiene di aver salvato dall’inizio del 2018 oltre 3.000 persone con 18 operazioni nel deserto, condotte soprattutto al confine tra Algeria e Mali. L’ultimo degli interventi, il 22 maggio, ha consentito di soccorrere in Niger 386 persone ferme tra Arlit e Assamaka, al confine con l’Algeria. Nel 2015 il Niger ha adottato delle leggi severe contro il contrabbando di emigranti che prevedono tra l’altro la reclusione fino a 30 anni per i trafficanti, il sequestro dei veicoli e multe da 4.500 a 45.000 euro. Nel 2016 l’Unione Europea ha offerto al governo nigerino 600 milioni di dollari per fermare il transito degli emigranti illegali attraverso il paese. Da allora il Niger effettivamente ha ridotto il flusso degli emigranti clandestini, in certi periodi anche del 70%, inducendo i contrabbandieri a cercare altre rotte, più difficili, per evitare di essere intercettati.