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IL LIBRO

Una commedia d'altri tempi

Un romanzo di Andrea Vitali ci riporta negli anni '70, a quelle memorabili storie di paese in cui spicca l'umanità dei protagonisti.

Tra le righe 31_03_2012
Zia Antonia Nativo di Bellano, Andrea Vitali (1956) ha al suo attivo decine e decine di romanzi e ha venduto oltre due milioni di copie da quando nel 1990 si è affacciato sul palcoscenico dell’editoria italiana con il suo primo romanzo Il procuratore. Da allora chiara appare la sua vena da grande affabulatore, che gli consente di trasformare storie quotidiane e semplici in racconti memorabili che si stampano nella mente del lettore per la vivacità.

Zia Antonia sapeva di menta è un romanzo piacevole, fresco, accattivante per l’intreccio e per i modi narrativi. Quali sono gli ingredienti? Senz’altro colpisce la semplice e calda umanità dei personaggi: due fratelli che non si parlano da tempo, Antonio e Ernesto, il primo bidello e sposato, il secondo celibe; una zia Antonia, l’eroe eponima del romanzo, ma che non proferisce nemmeno una parola e che è ricoverata nell’ospizio/ convento del paese; la superiora e le suore; il medico del paese di nome Fastelli; il direttore di banca. Sono come gli attori sul palcoscenico teatrale di Bellano. Pochi personaggi, ben delineati attraverso il loro linguaggio, di un’opera teatrale che non si comprende subito se debba interpretarsi come commedia o giallo. Il lettore rimane come sospeso nella leggiadria della narrazione, nella pacatezza e tenerezza dei toni, nell’abile perizia di cesellatore della parola dello scrittore.

L’intreccio è esile e per chiari motivi qui non lo anticipiamo. L’atmosfera è quella d’altri tempi, non solo perché ambientato nel 1970, ma anche e soprattutto per il linguaggio e la capacità di ricreare scorci di vita e storie di paese. Si respira il gusto della vita, dei personaggi presentati con le loro debolezze e i loro peccati. La vita parla da sola, senza la necessità dell’inserzione di giudizi e di moralismi da parte dell’autore. Quella mescolanza dei generi, sconsigliata dalla retorica classica, risulta qui davvero piacevole. In questo caso, commedia e giallo creano una mescidanza che mai stona. Alcuni segni e indizi nella storia diventano la pista di un’indagine che si conclude solo all’ultima pagina con un colpo di scena davvero imprevisto.

La commedia è giocata spesso sugli equivoci che si ingenerano, sul comico che scaturisce, per dirla con Pirandello, da un sentimento del contrasto tra ideale (quanto ci aspetteremmo) e reale, sulla sottile ironia e sull’umorismo che rivelano sempre un’intelligenza nel guardare la realtà. Il risultato è uno sguardo benevolo sulle storie e sulle umanità rappresentate. La lettura è consigliata a tutti.




Andrea Vitali

Zia Antonia sapeva di menta
Garzanti, 2011, pagine 148, euro 13,90.