Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Cecilia a cura di Ermes Dovico
Migrazioni
a cura di Anna Bono
Oim

Un piano da 45 milioni di dollari per gli emigranti irregolari del Corno d’Africa

Per realizzare un piano triennale in favore degli emigranti irregolari del Corno d’Africa e dell’Africa orientale l’Organizzazione internazionale per le migrazioni chiede 45 milioni di dollari

 

Migrazioni 12_08_2018

L’Organizzazione internazionale per le migrazioni, Oim, e i suoi partner hanno lanciato il 6 agosto il “Piano regionale per i migranti”, un progetto destinato agli emigranti irregolari in Yemen e nel Corno d’Africa per il periodo 2018-2020: in particolare quelli di Somalia, Gibuti ed Etiopia in movimento verso e dallo Yemen. L’emigrazione irregolare è aumentata considerevolmente negli ultimi anni. Nel 2017 circa 100.000 persone sono entrate i Yemen, molte con l’intenzione di raggiungere altre destinazioni. Che si tratti di emigranti o rifugiati, spesso attraversano il golfo di Aden, provenienti da Gibuti e dalla Somalia, servendosi di contrabbandieri di uomini. L’Oim stima che anche nel 2018 gli arrivi in Yemen dal Corno d’Africa saranno non meno di 100.000. Nello stesso arco di tempo 200.000 emigranti e rifugiati lasceranno l’Arabia saudita e lo Yemen per tornare nei rispettivi paesi: 150.000 torneranno in Etiopia e 50.000 in Somalia. Il Piano regionale per i migranti riguarderà circa 81.000 persone. Per realizzarlo l’Oim chiede alla comunità internazionale 45 milioni di dollari. “Il Progetto intende affrontare i crescenti bisogni degli emigranti irregolari – ha spiegato ai giornalisti Jeffrey Labovitz, direttore regionale dell’Oim per il Corno d’Africa e l’Africa orientale – i bisogni umanitari nella regione sono immensi e mettono gli emigranti e le comunità che li ospitano in una situazione vulnerabile”. Il piano triennale prevede interventi umanitari urgenti, ma anche di lungo termine per agire sui fattori all’origine delle migrazioni, formare personale locale capace di gestire le migrazioni e fornire infrastrutture socioeconomiche sostenibili a sostegno delle comunità di origine, di transito e di destinazione.