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PROPOSTA

Un libro per non perdere le storie di vita

Per celebrare i 30 anni della loro presenza nella clinica Mangiagalli a Milano, gli amici del Centro di Aiuto alla Vita hanno deciso di raccogliere in un libro le "Storie di Vita" che Paola Bonzi ha scritto settimana dopo settimana per la Nuova BQ. Il libro si intitola Un giorno dopo l'altro. un bambino dopo l'altro.

Editoriali 20_12_2014
Copertina del libro

Per celebrare i 30 anni della loro presenza nella clinica Mangiagalli a Milano, gli amici del Centro di Aiuto alla Vita hanno deciso di raccogliere in un libro le "Storie di Vita" che Paola Bonzi ha scritto settimana dopo settimana per la Nuova Bussola Quotidiana, storie raccolte proprio accogliendo quotidianamente le donne in Mangiagalli. Il libro si intitola Un giorno dopo l'altro. un bambino dopo l'altro, costa 10 euro e lo si può richiedere direttamente al Cav Mangiagalli (02-54120577, info@cavmangiagalli.it). Pubblichiamo la prefazione scritta dal direttore de La Nuova BQ.

Ho conosciuto Paola Bonzi un po’ per caso, forse mi era rimasta in mente dalla sua avventura di candidata al Parlamento nel 2008 in una lista fuori dall’ordinario. Alla prima occasione l’avevo fatta intervistare per La Bussola Quotidiana e leggendo quell’intervista prima di pubblicarla, mi aveva colpito quel tratto di umanità che sa immedesimarsi nell’umanità dell’altro, amandone il destino. E riuscendo così molto spesso a far portare a compimento quel disegno sulla vita che tante volte la paura, la solitudine, i pregiudizi, i problemi tendono a soffocare. In fondo vorremmo essere un po’ tutti come lei, una carica di umanità che rende gli altri più umani.

Così, quando sempre per La Bussola organizzammo un convegno sul diritto alla vita, fu quasi naturale invitarla. Perché è necessario spiegare le ragioni, indispensabile capire la cultura, ma non c’è niente che attrae più della testimonianza, più di una presenza viva, di storie di vita in cui immedesimarsi. Quel giorno, era il 3 dicembre del 2011, qualcosa di straordinario accadde al Circolo della Stampa: quel parlare semplice, di storie che magari abbiamo già sentito vissute da conoscenti, di volti di donna che somigliano tanto a nostre amiche o parenti, di vite salvate con un niente quando erano destinate a essere negate da tutto, aveva creato un clima di partecipazione e di commozione da cui si era fatalmente conquistati.

Per questo, quella stessa sera, non appena Paola smise di parlare è venuto assolutamente spontaneo chiederle di continuare quell’incontro con un appuntamento settimanale su La Bussola Quotidiana. Neanche a dirlo, Paola ha accettato subito. E così quelle storie, settimana dopo settimana hanno cominciato a fluire attraverso la rete colpendo, ispirando le migliaia di persone che le hanno lette.

A dire il vero c’è stata anche una lunga interruzione, la Bussola per diversi mesi è stata chiusa per cause di forza maggiore. E quando siamo ripartiti ci abbiamo messo un po’ a recuperare tutte le cose buone che avevamo lasciato. Ma alla fine non potevamo non riabbracciare quelle storie di vita, che ci aprono uno squarcio di realtà e di umanità che paradossalmente viene coperta, quasi nascosta dalla grande disponibilità di notizie.

Chi per professione si occupa di confezionare giornali e notiziari sa quanto sia facile dimenticare che dietro ogni notizia ci sono delle persone, con i loro drammi e con le loro gioie, con le loro fatiche e con i loro successi, con le loro miserie e con le loro virtù; ma comunque tutte persone che condividono con noi il desiderio di felicità, di giustizia, di verità, di bellezza.

L’appuntamento settimanale con le donne (e qualche volta gli uomini) di Paola è un provvidenziale richiamo a questa realtà. Per noi che sappiamo che il diritto alla vita è il fondamento di ogni altro diritto e di una società umana, noi che desideriamo che tutti possano incontrare il Signore della vita, dall’esperienza quotidiana di Paola e dei suoi amici e amiche del Centro di Aiuto alla Vita, traiamo grande conforto e forza. 

E mi auguro che queste semplici storie che abbiamo contribuito a diffondere possano moltiplicare i frutti di bene che già hanno prodotto.