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BERGAMO

Un Donizetti Lgbt, note stonate di finta trasgressione

L'uso strumentale dell'Opera lirica in chiave Lgbt  fa tappa a Bergamo. In occasione del Donizetti Opera, sono andati in scena due eventi collaterali di chiaro stampo omo: Donizetti è solo un pretesto per mettere in piedi questi eventi che vogliono risultare trasgressivi, ma che in realtà appaiono solo prevedibili e abbastanza stereotipati, nonché distanti dall’estetica del compositore. 

Cultura 01_12_2022

Ottava edizione di Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore bergamasco. Oltre ad alcune sue opere in cartellone, il festival si è segnalato per una nutrita serie di eventi collaterali.

Qui ne vogliamo segnalare due. Il primo si chiama Citofonare Gaetano ed è stato presentato come un approfondimento delle opere messe in scena al Donizetti che è stato seguito su più piattaforme. Ma in realtà le musiche del compositore bergamasco appaiono più un escamotage per veicolare alcuni messaggi politicamente corretti. Infatti in primis tra i vari conduttori troviamo Cristina Bugatty e Diego Passoni. Il/la primo/a vuole essere definito/a donna trans. Il secondo, oltre ad essere conduttore di Radio Deejay e partecipante insieme a Bugatty della trasmissione Pechino Express, è attivista gay. Ha scritto anche il libro Che meraviglia!, con in copertina una Madonna con drappo arcobaleno, e che così viene presentato: “Un romanzo di formazione contro i pregiudizi e gli stereotipi”.

La puntata di sabato scorso di Citofonare Gaetano è stata dedicata all’opera buffa L’Aio nell’imbarazzo dove si raccontano le peripezie di Enrico, figlio del marchese Giulio il quale cresce il figlio con un’educazione esasperatamente puritana in materia sessuale. Tanto è bastato per invitare ai microfoni di Citofonare Gaetano, tra gli altri, Sarah Malnerich e Francesca Fiore del blog satirico Mammedimerda e uno psicoterapeuta per intrattenere il pubblico sul rapporto genitori e figli e sull’educazione sessuale.

Il giorno dopo è stata la volta di La Favorite, opera tragica dall’intricata trama amorosa. L’Eco di Bergamo ha anticipato che si prenderà spunto dall’opera di Donizetti per conversare “sulle nuove prospettive dell’empowerment femminile e dei ruoli di potere nella coppia uomo donna”. Ovviamente l’approccio è stato a senso unico dato che sono intervenute Valentina Ricci, conduttrice di Radio Deejay; Jamal Costa e Daphne Bohémien, quest’ultimo Drag Queen; la scrittrice Carlotta Vagnoli, la quale sul sito della Rizzoli così viene presentata: “si approccia alla scrittura iniziando a collaborare come sex columnist per GQ e Playboy nel 2015. […] Dal 2017 tiene lezioni nelle scuole medie e superiori d’Italia per avvicinare studenti e studentesse al tema del consenso e fare prevenzione verso la violenza di genere”. Insomma un gruppetto di persone dall’orientamento abbastanza liberal.

Il secondo evento del festival a cui vogliamo accennare è stato Happy Birthday Gaetano! voluto per celebrare il 225° compleanno del compositore e che si svolgerà nel ridotto Gavazzeni del Teatro Donizetti. Ad intervenire, tra gli altri, il musicista Protopapa, Nat Drag King, trattasi di una donna che si veste da uomo, e le drag queen Gin Gin Mezzanotte e Miss Divina.

Cosa possano c’entrare questi personaggi con Gaetano Donizetti è sicuramente la domanda che si pongono in molti. La risposta sta nel fatto che Donizetti è solo un pretesto per mettere in piedi questi eventi che vogliono risultare trasgressivi, ma che in realtà appaiono solo prevedibili e abbastanza stereotipati, nonché distanti dall’estetica del maestro, che, tra l’altro, fu nominato cavaliere dell'Ordine di san Silvestro da papa Gregorio XVI, tanto egli fu controcorrente.

L’uso strumentale della musica classica e dell’opera lirica è operazione ormai usuale e che affonda le sue radici nel tempo: negli anni della contestazione le finalità erano politiche ora l’unica politica da propinare è quella corretta secondo il mainstream dominante. Insomma, la solita musica. E non è quella di Donizetti.