Un bambino miracolato potrebbe portare Pell verso gli altari
Ascolta la versione audio dell'articolo
È accaduto in Arizona, dove il piccolo di un anno e mezzo, caduto in una piscina, aveva smesso di respirare per 52 minuti. I genitori hanno invocato il cardinale australiano, che già in vita era considerato un martire, perseguitato in odium fidei.

Un miracolo di Pell? Poco più di due anni dopo l'improvvisa morte del cardinale australiano, una straordinaria notizia arriva dall'altra parte dell'oceano. Protagonista è un bambino di un anno e sei mesi dell'Arizona che, dopo essere caduto in una piscina ed aver smesso di respirare per 52 minuti, si è improvvisamente ripreso senza alcun danno. I genitori del bambino di nome Vincent hanno confessato di aver invocato in quei drammatici momenti l'intercessione di Pell.
La storia è stata rivelata qualche giorno fa a Sydney dall'arcivescovo locale Anthony Colin Fisher, già ausiliare e amico del primo prefetto della Segreteria per l'economia. L'intervento del presule domenicano è avvenuto nel corso dell'evento organizzato mercoledì al Campion College Australia per presentare la biografia George Cardinal Pell Pax Invictis. A Biography scritta dalla giornalista di The Australian Tess Livingstone che conobbe molto bene il cardinale. La serata ha registrato il tutto esaurito, a dimostrazione del grande affetto che la sua arcidiocesi continua a riservare al principe della Chiesa mandato in prigione ingiustamente per 404 giorni. Alla presentazione, oltre a monsignor Fisher, hanno partecipato e parlato ben due ex primi ministri d'Australia: John Howard e Tony Abbott. I due politici avevano continuato a supportare Pell anche nei giorni più difficili e si erano pubblicamente definiti suoi amici nonostante l'iniziale verdetto di condanna per abusi. Durante la serata è stata anche svelata la targa che intitola alla memoria del cardinale la grande hall del college. A prendere la scena, in ogni caso, è stato il racconto di Fisher sul bimbo americano in pericolo di morte.
Nei 52 minuti di terrore i genitori hanno invocato l'intercessione di Pell che avevano conosciuto nel 2021 a Phoenix durante una presentazione del suo libro Diario di prigionia (in Italia edito da Cantagalli). Fisher ha spiegato che Vincent «è sopravvissuto e non ha riportato danni al cervello, ai polmoni o al cuore. Ora sta bene e i medici lo definiscono un miracolo». È stato dimesso dopo 10 giorni dall'ospedale e suo zio, un sacerdote cattolico, ha segnalato l'accaduto all'ex segretario particolare di Pell, padre Joseph Hamilton che ora guida la Domus Australia a Roma.
Durante la presentazione, Livingstone ha sollevato la possibilità che questa guarigione potrebbe essere citata un domani in una eventuale causa di beatificazione e canonizzazione. Per avviare l'istruttoria serviranno però altri 3 anni perché sono richiesti almeno 5 anni di distanza dalla morte del candidato per garantire una maggiore obiettività di valutazione. Resta il fatto che Pell già in vita veniva considerato un martire, perseguitato in odium fidei. Negli ultimi tempi romani l'anziano cardinale veniva ripetutamente fermato ed omaggiato, spesso in ginocchio, da vescovi, sacerdoti e funzionari laici vaticani che lo incontravano e che si rivolgevano a lui per avere la benedizione speciale di un martire. Persino un altissimo dignitario della Curia, accogliendolo nell'anticamera del Palazzo Apostolico per l'udienza concessagli il 12 ottobre 2020 da Francesco, si inginocchiò al suo cospetto commosso e ammirato per l'esempio offerto nel calvario giudiziario e mediatico.
Una riabilitazione arrivata dopo anni di maldicenze e di freddezza in Curia, con presunti retroscena che gli scaricavano addosso accuse di «spese pazze» e fatti uscire proprio nel momento in cui Pell, ingiustamente accusato, tornava in Australia ad affrontare un processo già indirizzato. Mentre dal basso mai è venuta meno la fiducia e l'affetto per quel gigante un po' burbero e ancora oggi il suo santino funebre è uno dei pochi in evidenza nei gabbiotti dei portieri dei palazzi in cui ha vissuto e lavorato.
Il ricordo del cardinal Pell: un martire vivente della fede
A un anno dalla scomparsa del porporato australiano, vicino nella vita e persino nella morte a Benedetto XVI, il suo segretario offre a La Bussola la sua testimonianza su colui che definisce «un confessore della Chiesa».
L’opzione Pell per liberare la Chiesa dall’incubo woke
La voce del cardinale australiano riecheggia nel testo pubblicato in quattro lingue che raccoglie le testimonianze di chi lo ha conosciuto da vicino. Ne emerge il ritratto di un "martire bianco" e di un gigante della fede risoluto contro le ideologie penetrate anche nel mondo cattolico.
Morto Pell: subì la persecuzione, difese la verità
È morto improvvisamente a 81 anni il cardinal George Pell. È stato arcivescovo di Sidney e prefetto della Segreteria per l'Economia. Subì un caso di persecuzione giudiziaria, conobbe il carcere e venne privato della possibilità di dire Messa per 400 giorni. Poi fu assolto e riabilitato. Il cordoglio della Bussola, che ringraziò personalmente per il sostegno ricevuto.