Tutti contro Orban, capro espiatorio dell'egoismo Ue
Benché la maggior parte dei media sotenga che Orban abbia compiuto un golpe in Ungheria, il suo governo non ha fatto altro che discutere con il Parlamento l'applicazione, secondo la Costituzione, dei poteri speciali conferiti all'esecutivo in caso di emergenza. Misure non dissimili da quelle italiane. Ma almeno discusse in Parlamento.
Se non vivessimo la tragedia di oggi, con le decine di migliaia di morti e la fallimentare autodistruzione europea, dovremmo sogghignare indignati per l'ossessiva ricerca del nemico e la disarmante falsificazione della realtà che i mass media sinistri di tutto l'occidente stanno compiendo contro il governo Ungherese, la maggioranza parlamentare democraticamente eletta dal popolo e lo stesso Primo Ministro Orban. C'è qualcuno che ci vorrebbe tutti orbati, accecati e distratti dalle polemiche di carta contro Orban per distoglierci dalla reale e drammatica crisi e dai nazionalismi egoisti di Germania, Olanda, Austria e paesi scandinavi.
Andiamo con ordine. Nel tentativo di combattere la nuova pandemia di coronavirus, l'11 marzo il governo ha introdotto uno stato di emergenza. Secondo la Costituzione ungherese, durante questo straordinario stato giuridico, il governo può emanare decreti che possono sospendere l'applicazione di determinate leggi e superare leggi ordinarie. Questi regolamenti, tuttavia, potevano rimanere in vigore solo per 15 giorni, dopo i quali sarebbe stata necessaria l'approvazione del parlamento per una proroga. Il 24 Marzo scorso, il governo Orban ha sottoposto al Parlamento Ungherese (eletto lo scorso 8 Aprile 2018 e che ha visto la coalizione Fidesz e Cristiani Demcratici ottenere 133 seggi su 199) la legge di proroga allo 'stato di emergenza'. Il governo ungherese ha dichiarato di voler gestire la crisi causata dalla nuova epidemia di coronavirus anche se l'opposizione non avrebbe votato per prolungarlo.
L'opposizione liberale di Lmp ha ritenuto che il governo abusasse del suo potere, proprio perchè mancava il consenso politico sulla gestione della risposta del Paese alla nuova pandemia di coronavirus. I Liberali hanno proposto tre modifiche: l'introduzione di clausola di termine dello stato di emergenza, massimo 90 giorni; la possibilità che i gruppi parlamentari di opposizione possano bloccare talune misure rivolgendosi alla Corte Costituzionale ed infine l'esclusione dal provvedimento delle norme che puniscono la diffuzione di fake news attraverso mass media e social. Lunedì 30 marzo, durante il dibattito che ha preceduto il voto per l'estensione dello 'stato di emergenza' e dei relativi poteri al governo, anche i Socialisti ungheresi hanno ribadito la loro contrarietà al provvedimento perchè “non è previsto un termine di conclusione” dello stato di emergenza. Tamás Harangozó, capogruppo di Mszp (Partito Socialista), ha dichiarato a una conferenza stampa congiunta che l'opposizione sosterrebbe la proposta di concedere poteri aggiuntivi al governo se la legislazione stabilisse la data di fine di un prolungato stato di emergenza.
Ovviamente né il Governo Orban né alcun altro governo nel mondo, tanto meno alcun governo europeo, può assicurare una data di conclusione dell'emergenza epidemica. Dunque lunedì 30 marzo, preso atto che le opposizioni erano d'accordo sul merito della legislazione e proroga dello stato di mergenza e poteri speciali al Governo, ma non sulla indeterminatezza della estensione temporale, il Parlamento Ungherese ha approvato la legislazione di emergenza e i poteri speciali al governo per combatere la crisi e pandemia provocati dal coronavirus. Tra le misure adottate c'è che chiunque infranga le norme sulla quarantena è punibile con una pena detentiva fino a tre anni; chiunque diffonda notizie false o distorte informazioni reali in modo da ostacolare l'efficacia della risposta all'epidemia è punibile con 1-5 anni di carcere. Ciascuno di noi capisce bene che il provvedimento è 'acqua calda' se lo mettiamo a confronto con le giuste minacce del Presidente della Regione Campania De Luca o del Sindaco di Messina. Nel firmare lunedì la Legge di Emergenza, il Presidente della Repubblica Ungherese Áder ha affermato che la legge è conforme alla Costituzione e non viola alcun accordo internazionale. Per quanto riguarda le obiezioni dell'opposizione alla "mancanza di limiti di tempo" per i poteri rafforzati del Governo, il Presidente Áder ha insistito sul fatto che i nuovi poteri non sono a tempo indeterminato e dureranno solo fino alla fine dell'epidemia e della emergenza conseguente al Coronavirus.
Il Premier Orban non si è sottratto al dibattito e al question time con le stesse opposizioni sull'uso dei nuovi poteri attribuiti al governo, rassicurando che "nessuno minaccia né la democrazie né i diritti delle opposizioni: verrano promossi straordinarie misure sanitarie ed economiche, assicurate cure e aiuti economici e sociali per tutti nel più breve tempo possibile. Non è però possibile dare un precisa previsione sulla fine della emergenza". La Commissione Europea, seppur sollecitata dei soliti e sinistri noti politici europei, ha preferito non entrare in polemica sulle misure decise dal Parlamento Ungherese. "Non stiamo impedendo a nessuno di svolgere il proprio lavoro", ha dichiarato il portavoce capo della Commissione Europea Eric Mamer, tuttavia ha aggiunto che la Commissione Europea sta prestando particolare attenzione al rispetto e all'osservanza delle norme europee in ogni caso durante la lotta contro la pandemia di coronavirus. Diversamente si è comportato il Parlamento Europeo che da una settimana ha espresso preoccupazione per il progetto di legge e aveva chiesto alla Commissione Europea di esaminare i dettagli del provvedimento ungherese.
Non contenti di tutto ciò (opposizione d'accordo nel merito ma solo a tempo determinato; ok valutazione costituzionalità del Presidente della Repubblica; assicurazioni di Orban a tutte le opposizioni su garanzie democratiche e confronto proposte; sostanziale via libera della Commissione Europea), la stampa 'progressista' mondiale si è comunque scatenata, dimenticando ciò che realmente è avvenuto in Ungheria, eliminando il merito del provvedimento ed invece dando dell'untore ad Orban, il nemico che distruggerebbe tirannicamente lo stato di diritto in Europa. Così la BBC ha parlato di volontà di 'silenziare le voci cirtiche', pur dovendo riconoscere che il 90% dei cittadini sono favorevoli alla estensione dei poteri di emergenza per Orban e il 72% vorrebbe un inasprimento di alcune misure penali per chi violasse le ordinanze per limitare il coronavirus o diffondesse notizie false.
Il The Guardian ha sostenuto le ragioni di Amnesty International, braccio destro di Soros, che si è detta allarmata perchè il provvedimento dà “carta bianca al governo di limitare i diritti umani”. Il New York Times se da un lato critica i super poteri degli autocrati che approfitterebbero della emergenza Coronavirus per estendere il proprio controllo autoritario sui popoli, dall'altro non possono che ammettere che gli Stati hanno una reale necessità di attivare poteri straordinari. Non possono mancare però preoccupazioni e critiche ovviamente a Netanyahu ed Israele, Orban e Ungheria, Johnson e Regno Unito. Per pura pietà di patria italica, nonostante questo Governo e questa coalizione, non voglio addentrarmi in facili e gravi polemiche circa l'operato sin qui adottato dal nostro esecutivo. Sottolineo però che il primo ministro Conte non è stato eletto, né la sua maggioranza sia mai stata confermata da un voto popolare per il governo del Paese; con DPCM (decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri) si sono limitate libertà fondamentali dei cittadini italiani (ad esempio di circolazione e libertà personale, artt. 13 e 16 Costituzione) atti incostituzionali ed illegittimi, tanto più che si è dovuto intraprendere per la prima volta nella storia la illegittima procedura di 'sanatoria' ex-post, con apposito decreto legge. Sino alla scorsa settimana, la gran parte delle norme decise dal Governo Conte e dallo stesso Conte 'solitariamente', erano state introdotte con provvedimenti secondari, meno validi dei semplici regolamenti governativi. Si aggiunga infine, senza offesa per nessuno, che la politica italiana e la polemica sinistra italiane dovrebbero domandarsi perchè solo grazie all'intervento del Presidente Mattarella, le opposizioni hanno costretto il Governo a fornire almeno una comunicazione al Parlamento sei giorni fa, il 25 marzo scorso.
Solo per far memoria, la dichiarazione di emergenza sanitaria in Italia è datata 31.01.2020, da allora solo altre due volte il nostro premier era stato in Parlamento, non certo a presentare iniziative sull'emergenza sanitaria e crisi economica, il 19 febbraio ed il 19 marzo c'era andato per descrivere la posizione italiana alle riunioni successive del Consiglio Europeo. La sinistra europea ha bisogno di un un nemico per distogliere l'attenzione sui fallimenti europei? Si può capire, ma evitiamo di farci accecare da un odio malposto e ingiustificato.