Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
SENZA RADICI

L'emergenza che svela il volto barbaro dell'Ue

La mancanza di aiuti da parte di Germania, Olanda, Austria e paesi scandinavi all'Italia in crisi ha mostrato a tutti un'Europa divenuta barbara rifiutando l'unica cosa che poteva unirla: le comuni radici cristiane. Chi ieri lapidava i sovranisti, oggi è fra i principali picconatori del continente: ora si vede chi vorrebbe ricostruire e chi invece ha mentito, usando l'Ue per i propri interessi. 

Esteri 29_03_2020
Croce

Quasi un anno fa bruciava la Cattedrale di Notre Dame, il mondo e l’intera Europa piangeva per la distruzione di uno dei simboli della cristianità occidentale, ma molti che allora spargevano le lacrime hanno proseguito nel loro intento di negare ed irridere le radici ebraico cristiane europee ed occidentali.

Il sentimentalismo d’accatto non ha lasciato spazio alla ragione umana, non si è aperto nessun pertugio nel cervello e nel cuore dei leader politici europei. Noi cattolici ancor prima di Sant’Ambrigio e Costantino preghiamo sempre perché Dio illumini le decisioni dei governanti. A Bruxelles, in diverse capitali e centri di potere mass mediatico occidentale, non solo non è entrato un raggio di luce Vera, ma dobbiamo prender atto che si sia spento anche un minimo barlume di ragione umana. L’Europa ha perso la ragione perché ha preteso di eliminare Dio e ha proditoriamente e sistematicamente eliminato l’orizzonte cristiano dalla propria memoria e dalla propria vita reale. Fantasie? Medievalismi? Oggi tutti riconoscono la gravità del livello di autodistruzione europea. L’aver cestinato le solide radici cristiane ci mostra oggi il vuoto pneumatico e l’evanescenza delle ragioni e del sentimentalismo dei ‘valori europei’.

Prima torniamo indietro, prima intraprenderemo la giusta strada della unità e solidarietà. "Solidarietà"? Senza il solido fondamento dal quel ci sentiamo e ci riconosciamo fratelli, uniti da un comune destino, non rimane nulla di quella parola. E nulla è rimasto sul tavolo europeo di coloro che devono decidere il futuro di tutti noi. Il "niet" di aiuti comuni da parte di Germania, Olanda, Austria e paesi scandinavi ha mostrato a tutti il volto terribile e vuoto della barbarie. L’Europa tornata all’era pre-cristiana, si mostra per ciò che è, una lotta tra tribù incivili.

Le varie bande di "visionari" che hanno, dallo scorso anno ad oggi, imbrigliato ed eroso ogni credibilità europea e che aborrono ogni comune memoria cristiana, hanno speso tempo ed energie a rincorrere le follie delle varie pifferaie magiche, da Greta a Rachele, davanti alla pestilenza che colpisce tutti e ovunque, rinsavirà?

La Commissione europea, costruita a tavolino dai potenti capi di Stato e Governo di Francia, Spagna, Germania, Olanda, Belgio e pochi altri scandinavi, era stata decisa allo scopo di "escludere" almeno un terzo dei cittadini elettori europei, la conventio ad escludendum contro sovranisti, conservatori, populisti, nazionalisti è stata la linea guida delle scelte dell’ultimo anno dello stesso Parlamento europeo. Da un anno a questa parte, oltre al sistematico picconamento delle radici e delle fondamenta giudaico cristiane, abbiamo assistito da parte europea ad un altrettanto determinato accanimento contro quei politici e quei Governi che erano stati etichettatti come fascisti, antidemocratici, ultraconservatori e populisti.

Dall’ungherese Orban all’italiano Salvini, dall’inglese Boris Johnson a polacco Jarosław Kaczyński, dallo slovacco Igor Matovic allo sloveno Janez Jasna, chiunque affermasse che i trattati europei, dunque la Commissione, devono rispettare l’identità, la autonomia e le tradizioni cristiane di ogni singolo paese, era ed è additato come l’untore della peste e dello sfacelo europeo. Tutti costoro, insieme a tutti coloro che hanno sostenuto ragioni diverse dalla omologazione totalitaria dilagante in Europa, erano sistematicamente e quotidianamente espulsi dalla vita pubblica o additati al pubblico ludibrio. Centinaia di articoli, dichiarazioni, trasmissioni televisive in tutta Europa sono state spese per denigrare ed invidiare i "sovranisti" come i peggiori nemici della democrazia e dell’Occidente. Molti di questi paesi sono stati persino giudicati colpevoli di violazioni di diritti e valori (inconsistenti) europei. Quel "Bella Ciao" cantata dai Commissari europei Socialisti lo scorso dicembre o quella sviolinata di Soros alle sardine del gennaio scorso, sono due dei tantissimi esempi più vergognosi della follia di allora e di oggi.

La piaga della pandemia oggi mostra quanto "nudo sia il re", lo mostra a noi italiani ma lo palesa a tutti i cittadini europei. Dove sono i predicatori della società aperta? Dove gli speculatori divenuti filantropi con i soldi altrui? Dove i maestri di pensiero del nuovo umanesimo esoterico? Gli antifascisti provetti ed inetti oggi perché non dichiarano la propria guerra e non indirizzano il loro dileggio a Merkel (Germania), Rutte (Olanda), Kurz (Austria) o non si scagliano contro la loro stessa mitologia scandinavo vichinga? Chi divide oggi l’Europa, chi dimostra il proprio insolente isolazionismo, nazionalismo, populismo, egoismo? Chi ieri lapidava Orban, Salvini, Le Pen, Johnson, coloro che denigravano la cattolica Polonia, oggi sono i principali picconatori e dinamitardi dell’Europa. La pestilenza che stiamo tutti vivendo, questa tragica realtà di morte ed impotenza, mostra la vera natura di tutti noi, credenti e laici. Oggi si vede chi vorrebbe ricostruire l’Europa e chi ha mentito sinora ed usava l’Europa ed i suoi slogan evanescenti solo per i propri interessi personali e nazionali.

La tragedia della morte, soprattutto di questa morte da Coronavirus che può togliere il respiro a chiunque, è come diceva Totò: «… 'o ssaje ched’ e?...è una livella». Tutto si mostra per quello che è realmente: egoismi, credenze o miscredenze, appartenenze, valori e fantasie. Sento troppe parole al vento: «Pensiamo al futuro, a quando l’emergenza sarà finita», «gettiamo il cuore oltre l’ostacolo»…ebbene, se non si ripartirà dagli appelli di 40 anni fa di San Giovanni Paolo II sulle radici cristiane europee, oltre l’ostacolo e alla fine della emergenza rimarrà solo un grande cumulo di bare nell’unico cimitero europeo.

Non tutto è perduto, ciascuno di noi oggi è chiamato con la propria responsabilità a difendere ciò che rimane delle fondamenta cristiane e ricostruire nuove mura e civiltà in Europa, una nuova realtà ben diversa dall’incubo propinatoci dai "sognatori" di oggi.