Bene Mattarella sulle foibe, ma ora via le onorificenze a Tito
Sergio Mattarella rende omaggio alle vittime del comunismo jugoslavo, nel Giorno del Ricordo, in cui si ricordano le foibe. Ma quante vie e piazze italiane sono dedicate a Tito? Sarebbe meglio fare giustizia anche nella toponomastica e cambiare.
Foibe: oltraggio alle vittime, pensioni d'oro ai carnefici
Vandalizzata la foiba di Basovizza a Trieste, dove numerosi italiani morirono per mano di Tito, dittatore comunista e medaglia «al merito della Repubblica Italiana». Onorificenza mai revocata così come i vitalizi pagati dall'INPS ai suoi soldati, allora italiani, che divennero i boia dei loro connazionali.
La strategia di Tito: "infoibare" la Chiesa cattolica
Il regime comunista della ex Jugoslavia mirava a colpire la vita ecclesiale per fare pulizia etnica degli italiani. Chi non si piegava finiva nelle foibe. Ne fecero le spese anche don Miroslav Bulešić e don Francesco Bonifacio, due sacerdoti (oggi beati) barbaramente torturati e uccisi dai miliziani. La loro colpa? L'odio comunista per la religione.
Li chiamano "anti titini", ma sono vittime del comunismo
Chi oggi titola sugli "anti titini" per i resti degli adolescenti ritrovati nella foresta di Kocevski, è uguale a quei comunisti che aggredirono gli esuli italiani: sta sputando, ancora, sulla storia di un popolo. Quando si parla di "titini" sparisce la storia. Non esistevano, infatti, i "titini" ma i comunisti. Quegli stessi "rossi" che sventolando la bandiera della CGIL e del PCI tirarono sassi e sputarono al treno dei poveri esuli italiani.