Congo nel caos, i vescovi denunciano governo e Ruanda
Alla mercé di oltre 100 gruppi armati, diverse province congolesi vivono ormai un’insicurezza «endemica». E il governo ha le sue colpe. La denuncia coraggiosa di sei diocesi del Congo. E il cardinale Besungu sottolinea anche il ruolo del Ruanda, che sfrutta il caos a danno dei congolesi.
Congo, la guerra civile dilaga. Ma è "colpa dell'Occidente"
Nelle province orientali del Congo, la milizia M23 appoggiata dal Rwanda (che però nega) marcia su Goma. Ma infuria la protesta solo contro l'Occidente incolpato per la guerra.
Uganda, al macero milioni di vaccini anti-Covid
L’Uganda deve smaltire 5,6 milioni di dosi di vaccini anti-Covid scaduti. Situazione simile per altri Paesi africani. Tra i fattori, la scarsità di personale sanitario, ma anche lo scarso timore per un virus che in Africa ha contato meno vittime del previsto.
Genocidio in Rwanda, non c'è pace 29 anni dopo
Il 7 aprile del 1994 in Rwanda iniziava il genocidio dei Tutsi. In 100 giorni i soldati dell’esercito governativo Hutu e i paramilitari fecero 940mila morti. Finito il genocidio, con la presa del potere da parte di Paul Kagame (di etnia tutsi), il conflitto tribale si è trasferito nel vicino Congo, dove tuttora continua a bassa intensità. E rischia di intensificarsi.
Ruanda, un genocidio che produce ancora guai
Il 7 aprile 1994 iniziava lo sterminio dei Tutsi, etnia minoritaria, ad opera degli Hutu. A fomentare l’odio etnico e dare il segnale di inizio dei massacri fu Radio Mille Colline. In cento giorni furono uccise quasi un milione di persone. Oggi il Ruanda gode di relativa stabilità, ma il genocidio produce ancora rifugiati, tensioni, scontri etnici e altri problemi.