I 95 anni di Benedetto XVI: «Il teologo amico di Dio»
«La teologia di Ratzinger/Benedetto XVI si colloca nelle file di grandi papi teologi come Leone Magno e Gregorio Magno. È una teologia che tende a ritrovare una filosofia che cerca di rispondere alle grandi domande esistenziali: la domanda di Dio e la vita giusta. È una teologia che conduce all'amicizia con Dio». Oggi il Papa emerito compie 95 anni. Gli auguri della Bussola e del suo amico e assistente universitario padre Stephan Otto Horn in questa intervista.
Così s'imbavaglia anche lo Spirito Santo
La grande fioritura di movimenti spirituali laicali, post-conciliare, incoraggiata e accolta da San Giovanni Paolo II e dall'allora cardinale Ratzinger, con il nuovo Decreto Generale viene disincentivata e limitata e con essa la promozione della fede in Dio all'interno della Chiesa.
Capire Benedetto XVI, esigenza per pensiero e fede
Ratzinger ha trattenuto la dissoluzione della fede cattolica, difendendo quanto andava difeso, ma non è riuscito a chiudere il cerchio. Ha ri-fondato il rapporto essenziale tra fede e ragione, e sostenuto tesi formidabili sulla centralità di Dio nella pubblica piazza. In alcuni giudizi sulla modernità, come sull’illuminismo, non è stato altrettanto convincente. Valutare il suo pensiero è fondamentale. Presentazione del libro “Capire Benedetto XVI. Tradizione e modernità ultimo appuntamento”
Conosci il tuo nemico: l'Occidente contro l'Europa
Ratzinger diceva che «c'è qui un odio di sé dell'Occidente che è strano e che si può considerare...patologico» e che «L'Europa, per sopravvivere, ha bisogno di una nuova – certamente critica e umile – accettazione di se stessa, se essa vuole davvero sopravvivere». Ma perché questo accada occorre sapere che se l’Occidente è la terra che si ribella al Logos, l’Europa resta la sua culla.
Se la Chiesa non sa più guardare in alto
Le reazioni all'intervista del cardinale Ruini al Corriere della Sera, critiche molto severe tutte riguardo al giudizio su Salvini, sono rivelatrici di una Chiesa ormai appiattitasi sulla politica, in cui non esiste più la dimensione verticale. È l'esempio più evidente di quella "crisi di fede" che il cardinale Sarah indica come il male attuale della Chiesa.
Glendon: «I diritti umani vittime del loro successo»
Dopo il simposio vaticano “Diritti fondamentali e conflitti fra diritti” , la già ambasciatrice Usa presso la Santa Sede e professoressa di Harvard ha spiegato alla NuovaBQ: «L’idea dei diritti umani ha mostrato la sua forza con la caduta del comunismo. Così gli attivisti hanno incoraggiato l’espansione del numero dei diritti, attacando quelli che non si adattano alla loro agenda e legati alla libertà religiosa o alla famiglia: la loro vicenda incompiuta ha quindi bisogno di proteggere le sue fondamenta con la legge naturale».
George: «Il proliferare dei diritti serve al potere, ma i giovani hanno sete di ragioni»
Definito il Martin Luther King dei diritti dei bambini non nati, per cui l'aborto è «la più grande violazione dei diritti umani del nostro tempo», il professor di Princenton, Robert George, ex Judicial Fellow alla Corte Suprema, fra gli intellettuali più importanti del mondo conservatore, parlerà domani al Simposio internazionale della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI e dalla Lumsa su “Diritti fondamentali e conflitti fra diritti” .
Pera: da laico spiega perché la Chiesa si sta smarrendo
Marcello Pera, filosofo ed ex presidente del Senato, nel suo ultimo libro Diritti Umani e Cristianesimo analizza, da laico quale è, la malattia del laicismo che ha contagiato anche la Chiesa. Nel nome dei diritti umani, anche quelli nuovi, la Chiesa dialoga col mondo, ma rischia di smarrirsi.
Liturgia: "Correctio paternalis" del Papa al cardinale Sarah
Papa Francesco smentisce l'interpretazione del cardinale Sarah sul Motu Proprio riguardo le traduzioni nella liturgia e chiede che la Nuova Bussola Quotidiana pubblichi la sua lettera. Una situazione senza precedenti che pone la NBQ al centro di un dibattito centrale per la vita della Chiesa. Il Papa esplicita il suo progetto di "devolution" liturgica.