«Papato disastroso» e «Sinodo tossico»: il lascito-denuncia di Pell
Nel suo ultimo articolo per The Spectator, il cardinale Pell definiva senza mezzi termini il documento del Sinodo «incubo tossico», «uno dei documenti più incoerenti emessi da Roma» che non pone posizioni definitive su «aborto, contraccezione, ordinazione delle donne al sacerdozio, atti omosessuali». Anche il suo giudizio sul papato, definito «una catastrofe», è drastico, come emerge dopo la rivelazione che dietro il memorandum fatto avere ai cardinali sotto lo pseudonimo di Demos si celava proprio il porporato 81enne morto a Roma mercoledì.
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Becciu non pagò per accusare Pell, un documento lo prova
Dall'Australia spunta un documento, che la Bussola ha potuto visionare, che attesta che i soldi transitati dal Vaticano verso l'Australia non hanno nulla a che fare con il processo al cardinale Pell, ma avevano come destinataria una società di sicurezza informatica per un contratto relativo alla gestione di alcuni domini "cattolici".
“Diario di prigionia” di Pell: un martirio che ci spetta
È uscito il “Diario di prigionia” (Cantagalli) scritto dal cardinal Pell tra il 27 febbraio del 2019 – primo giorno di detenzione – e il 13 luglio di quello stesso anno, mentre si trovava ancora in attesa del verdetto del suo ricorso in appello. Nel volume si parla della difficoltà del perdono, della preoccupazione della Chiesa, del sollievo per le conversioni che questa ingiustizia ha provocato, dell’origine diabolica degli abusi, di papa Benedetto e Francesco.
Se la Chiesa si consegna alla giustizia terrena
Sull'onda degli abusi sessuali, la Chiesa sembra cercare una soluzione nella giustizia civile. Una strada pericolosa che porta all'interferenza dello Stato nella vita della Chiesa o, peggio, all'azzeramento della Chiesa. Ma questo è anche la conseguenza del fatto che nella Chiesa si è perso il senso della giustizia divina.
- ENGLISH VERSION
«Io, dall'Australia, vi dico che il cardinale Pell è innocente»
«Conosco molto bene la cattedrale di Melbourne, molto spesso sono andata a Messa lì ed è impossibile commettere un abuso nelle circostanze raccontate in tribunale». «La crisi della Chiesa australiana fa da sfondo alla sua condanna: da anni, l'intellighenzia nazionale e una parte dello stesso clero attaccavano il cardinale per le sue posizioni conservatrici e l'ambiente gay gli aveva dichiarato guerra da un ventennio, proprio dal 1996, anno in cui avrebbe commesso il crimine di cui è accusato». Ecco la testimonianza di una docente australiana che conosce bene il cardinale Pell e la situazione della Chiesa in Australia.
- THE ORIGINAL LETTER (IN ENGLISH)
Cardinal Pell is innocent, that's why
«I don’t believe that justice was served in this jury trial. It has all the smell of a ritual sacrifice for an ugly agenda». «In 1996 Pell refused the communion to a gay crowd that disrupted a mass. The homosexualist agenda in Church and Society has been gunning for him ever since». «Also within the Australian Church, there is a large party of hostility to Pell. Many of these will be aging clergy of the Spirit of the Seventies».
Lo strano caso della condanna del cardinale Pell
La condanna in primo grado in Australia del cardinale George Pell desta molte perplessità. Si riferisce a un episodio del 1996 quando avrebbe molestato due coristi della cattedrale di Melbourne. Ma le circostanze mosse dall'accusa sono francamente improbabili. Sembra piuttosto un caso di persecuzione giudiziaria reso possibile dal clima fortemente anti-cattolico creato in Australia e alimentato dalle gravi vicende degli abusi sessuali commessi da preti.
- COME TI NORMALIZZO L'OMOSESSUALITA', di Stefano Fontana
Il cardinale Pell a processo
Oggi, 1 maggio, la giustizia australiana ha deciso di processare il cardinale prefetto della Segreteria per l'Economia. Pell, come sempre, si dichiara innocente