La scuola parentale, antidoto alla scuola che indottrina
La libertà di educazione e il confronto tra una scuola che forma al bene comune e quella moderna, ideologica e statale, originata dalla Prussia e poi importata anche in Italia. La scuola parentale come antidoto. L’abuso della tecnologia e i danni per i giovani. Dall’incontro della Bussola con Marco Sermarini e lo psicologo Roberto Marchesini.
Scuola, una babele di “varianti” governative
“Con il green pass mai più in Dad” era stata la narrazione di inizio anno scolastico. Ora è scontro sui numeri tra il ministro Bianchi e l’Andis. Nel mezzo una serie di “varianti” non del virus, bensì delle indicazioni ministeriali che stremano il personale scolastico. Misure sproporzionate e anche discriminatorie, che impediscono alla scuola di svolgere il suo compito.
“La Dad è un rischio. Per i ricoveri di adolescenti è boom"
“Il disagio degli adolescenti è diventato una patologia psichiatrica conclamata, con un accesso al pronto soccorso e ai reparti che è aumentato in maniera molto evidente, quasi esplosiva”. La Bussola intervista il professor Renato Borgatti, direttore dell’unità di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza dell’Istituto Mondino di Pavia, che spiega come la situazione si sia aggravata con il secondo lockdown. Tra i problemi: tentati suicidi, atti di autolesionismo, disturbi del pensiero. “L’isolamento sociale interrompe il processo evolutivo”, soprattutto degli adolescenti. E l’uso eccessivo delle tecnologie, come nella didattica a distanza, “comporta un impoverimento neuronale”.
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Qualche idea per tenere aperte le scuole
Le parole del cardinale Bassetti, che chiede una proposta innovativa per le lezioni in presenza, sono importanti. Vanno sia frenati i contagi da Covid-19 sia mantenute, per uno sviluppo armonico degli studenti, le relazioni interpersonali. Fondamentale è investire, ora, nei trasporti (anche facendo il debito buono di cui parla Draghi) e garantire alle scuole una reale autonomia.
“Io, mamma di quattro, spiego ai politici i disagi della Dad”
Quattro figli da 1 a 11 anni, il marito che non può assentarsi dal lavoro, il Comune che annuncia la zona “arancione scuro” un giorno prima, la difficoltà a procurarsi il materiale per la Dad e il proprio impiego, e il problema in più dei figli in età scolare in quarantena. La Bussola pubblica la lettera aperta di una madre, residente in Emilia, ai propri amministratori, esprimendo i disagi di tante famiglie.