Quirinale, nessuna maggioranza e veti incrociati
Cronaca del caos che verrà. Dopo il suo ritiro dalla corsa al Quirinale, Berlusconi pone implicitamente il veto su Mario Draghi. Mentre Giorgia Meloni potrebbe votarlo. Salvini punta sulla Moratti o la Casellati, ma quest'ultima ha sempre contro Berlusconi. Riccardi può essere il preferito dalla sinistra. Casini il candidato bipartisan.
Dopo Mattarella, Draghi al Colle? Ipotesi di successione
Mattarella non vuol ripetere l'esperienza di Napolitano, che venne rieletto presidente provvisorio per altri due anni, in mancanza di una maggioranza. Anche con un parlamento così frammentato, fra otto mesi si eleggerà il successore. L'ipotesi che va per la maggiore è Draghi, strategico per il centrodestra. Il centrosinistra vorrebbe uno dei suoi.
Politici cattolici incoerenti, ridotti al silenzio
Nel mercimonio di poltrone e candidature ciò che risalta maggiormente è l’evaporazione di ogni ideale di cattolicesimo da tradurre in scelte politiche coerenti e in linea con il pensiero sociale della Chiesa. Schieramenti intercambiabili, ignavia, opportunismo, incoerenza sono i tratti dominanti dei candidati cattolici.
Il Centro si spacca, dopo la batosta siciliana
Alternativa Popolare è ormai un simulacro di partito, con politici temporaneamente sotto le stesse insegne, ma pronti a prendere direzioni diverse. Le esperienze di governo di questa legislatura hanno dimostrato l’irrilevanza delle idee cattoliche. Rimane il pragmatico e cinico calcolo elettorale e ognuno andrà con chi offre di più.