“Festival blasfemo? Rai responsabile, è un attacco voluto”
L’esibizione di Achille Lauro al Festival è un modo «per supplire a una carenza totale di vena artistica». Ma il problema più serio sta in capo al direttore artistico Amadeus e alla Rai, «perché un conto è la libertà d’espressione, un altro è il vilipendio aggressivo della religione cattolica», presa sistematicamente di mira. «Tutto ciò dà l’idea di qualcosa che non solo è tollerato, permesso, ma anche voluto». La Bussola intervista il vescovo di Ventimiglia – San Remo, Antonio Suetta.
Achille Lauro e i finti trasgressori destinati a scomparire
La censura milanese della pubblicità di Achille Lauro ci ricorda che la blasfemia è così vecchia, consumata e poco creativa che è destinata a morire da sola. Motivo per cui gli artisti cercano la polemica, amano essere contestati e dipingersi come vittime dell'intolleranza.