Scola: "Benedetto XVI è stato un padre"
L'arcivescovo emerito di Milano frequentò Ratzinger sin dagli anni '70. Ne ricorda la tendenza all'amicizia, al di là della timidezza, e l'esortazione alla Chiesa ambrosiana nell'ultima udienza.
Un "padre" è la parola che sintetizza il ricordo che il cardinale Angelo Scola ha tributato al Papa emerito, nella testimonianza affidata al sito dell'arcidiocesi ambrosiana.
«Un uomo che al di là della timidezza [...] tendeva subito all’amicizia», ricorda Scola, la cui frequentazione dell'allora teologo Ratzinger risale agli anni '70, che videro entrambi coinvolti nella rivista Communio. «Mi sembra che la figura “padre”, senza volerne abusare, sia quella più adeguata per definire il mio rapporto con lui e spero che mi accompagni anche adesso in questo ultimo periodo della mia vita».
Scola ha avuto il privilegio di riceverlo due volte in diocesi in occasione di visite papali, prima da patriarca di Venezia e poi da arcivescovo di Milano. La visita del 2012 a Milano avvenne in un periodo non facile, in pieno Vatileaks: «Ricordo che il Papa soffriva per questo, perché era un’indubbia ingiustizia, eppure ha vissuto la visita a Milano molto sereno e alla fine, salendo sull’aereo, mi disse: “Sono stati giorni che mi hanno confortato”».
Infine la visita ad limina dei vescovi lombardi proprio alla fine del pontificato: «come Vescovi lombardi fummo tutti a Roma per la Visita ad limina proprio il giorno prima che il Papa lasciasse il Vaticano per Castelgandolfo. Siamo stati, insomma, gli ultimi a vederlo in un atto specifico di Ministero e di Magistero». Benedetto XVI affidò ai figli di Ambrogio la «la responsabilità della rinascita del fatto cristiano e del senso profondo dell’Europa».