Satana regna, il filo rosso dall’omicidio di Kirk al Brianza Pride
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Pur diversi nella forma e nella sostanza, l’assassinio del fondatore di Turning Point USA e il gay pride di sabato scorso ad Arcore, con la blasfema Via Frocis e il rifiuto di Dio, sono espressioni dello stesso Male. Il richiamo della Madonna, la battaglia spirituale e il nostro compito.

L’omicidio di Charlie Kirk si può legare al Brianza Pride svoltosi sabato 27 settembre ad Arcore in virtù di un comune denominatore: in entrambi i casi si tratta infatti di espressioni – per quanto diverse nella forma e nella sostanza – dello stesso Male. A un punto tale da far tornare alla mente quanto la Madonna affermò nel messaggio di Medjugorje del 25 marzo 2020: «Satana regna».
Charlie Kirk (1993-2025) – sposato e padre di due figli di 1 e 3 anni, impegnato nella difesa della fede e dei valori cristiani, in particolare della vita e della libertà di educazione – è stato ucciso con un colpo di precisione durante uno dei tanti dibattiti pubblici che, negli anni, lo hanno reso icona della resistenza alla cultura woke, liberal e pro-Lgbt.
Perché un simile assassinio? Perché Kirk aveva la colpa di dibattere con grande efficacia in favore dei valori cristiani, smontando una a una le tesi della parte avversa, quella – per intenderci – che vorrebbe fare a meno di Dio per sostituirlo con una marea di idoli alternativi: ambiente, controllo delle nascite, unioni omosessuali, teoria del gender, eutanasia, aborto, etc. Così facendo, Kirk mostrava la profonda ragionevolezza e umanità delle proprie posizioni – in ultimo, della visione cristiana della vita, del mondo e della persona – facendo emergere la verità nell’odierno mare di menzogne che dilagano nella maggior parte dei circuiti di informazione (ed educazione).
Se difendi la verità, però, da che mondo è mondo, devi fare i conti con il Nemico – quello con la N maiuscola, a indicare che non si tratta di un qualsiasi avversario, bensì del diavolo, che si cela dietro a ogni altro nemico terreno – che non può tollerare in alcun modo che la verità trionfi, poiché sa bene – come ogni vero cristiano – che la verità non è un pacchetto di affermazioni buone per teologi e intellettuali, bensì una Persona: Gesù Cristo, unico Salvatore dell’umanità. Se dunque ci si espone per difendere Cristo, si rischia la vita, perché il demonio – che il Signore, nel Vangelo, definisce come «omicida» e «menzognero» (cfr. Gv 8,44) – è pronto a tutto pur di cercare di ostacolare l’incontro dell’uomo con il Redentore, portatore di quella “buona notizia” (il Vangelo, appunto) che è la sola Verità capace di rendere l’uomo libero (cfr. Gv 8, 32).
Ciò premesso, l’omicidio di Kirk non è soltanto frutto dell’auto-esaltazione di un giovane – nello specifico, il ventiduenne Tyler Robinson – bensì è espressione della furia omicida del maligno stesso, che si serve di soggetti radicalizzati e violenti (per agire) o del dilagante pensiero anti-cristiano (per preparare le proprie azioni). A conferma di tutto ciò, si possono leggere le dichiarazioni pubbliche sull’omicidio di Kirk, all’insegna del “se l’è cercata”, fino a forme più o meno esplicite di giustificazione dell’assassinio. Con una certa censura sugli avvenimenti – se non proprio ricostruzione menzognera – che ha contraddistinto gli articoli di tanta stampa. Se si fosse trattato dell’omicidio di un sostenitore dei diritti Lgbt o dell’aborto, non avremmo forse assistito a interventi di tutt’altro tenore? E poi, quale sarebbe stata la reazione della parte “offesa” da un simile omicidio? Sicuramente indignate rivendicazioni unite a violenza verbale o addirittura fisica, come la cronaca degli ultimi anni insegna. Invece, nel caso di Kirk, le reazioni pubbliche sono state di cordoglio, pacata riflessione, preghiera, fino al discorso commemorativo tenuto il 21 settembre scorso dalla moglie, Erika Frantzve, che, dinanzi a circa 200.000 persone, ha detto che era decisa a perdonare l’assassino del marito, così come Cristo ha perdonato i suoi crocifissori.
Ad Arcore ha avuto luogo uno dei tanti gay pride che, ormai da anni, segnano il percorso pubblico delle rivendicazioni Lgbt in Italia. Anche qui, c’è stato il patrocinio di alcuni enti istituzionali, tra cui il Comune di Monza. Si è spacciata la manifestazione come una “festa colorata” per difendere “libertà” e “valori” meritevoli del patrocinio delle istituzioni. Peccato che, però, qualche giorno prima dell’evento sia stato annunciato lo svolgimento di una “Via Frocis” – chiara e blasfema parodia, fin dal nome, della Via Crucis cristiana – composta di 10 stazioni (in luogo delle tradizionali 14) a commento dei presunti valori e diritti del mondo arcobaleno. È difficile sostenere che sia stata una manifestazione all’insegna della mera satira, poiché è tutta la cristianità a doversi sentire colpita da una simile messa in scena.
Ora, come legare il Brianza Pride 2025 con l’omicidio di Kirk? In fondo, si potrebbe dire, ad Arcore non si è ucciso nessuno! Ma i due avvenimenti si possono accostare per la comune “regia” che soggiace a entrambi i fatti: dietro a essi, infatti, si cela il Nemico. È il diavolo, infatti, ad aver ispirato l’omicidio del padre di famiglia cristiano che difendeva, in sintesi, la Verità; così pure è il demonio che cerca, con l’apparenza di una “festa” innocua e colorata, di diffondere le menzogne legate al mondo Lgbt, per sovvertire natura e finalità della persona umana. Perché ci sarebbe il demonio dietro al pensiero e alle iniziative arcobaleno? Perché da quando imperversano i vari gay pride non sono mai mancate espressioni blasfeme e offensive verso la fede cristiana. Segno che questo mondo ha ben chiaro chi siano i nemici e, quindi, i bersagli delle proprie invettive o azioni dimostrative, senza ritegno alcuno per l’utilizzo di violenza verbale quando non fisica. Passando senza alcun timore dalle menzogne dissacratorie (gay pride) alla furia omicida (omicidio di Charlie Kirk), impiegando cioè le armi del demonio che meglio si adattano al momento e all’obiettivo perseguito. Perché dico “senza alcun timore”? Perché il Male sa di poter contare sull’indifferenza, se non proprio connivenza, della maggioranza delle persone, per cui queste cose accadono nel silenzio quasi totale, come se la coscienza collettiva si fosse spenta.
In questo contesto, il legame diabolico tra i due eventi può ben essere riassunto nel messaggio di Medjugorje richiamato in apertura: «Cari figli! Tutti questi anni Io sono con voi per guidarvi sulla via della salvezza. Ritornate a mio Figlio, ritornate alla preghiera e al digiuno. Figlioli, permettete che Dio parli al vostro cuore perché satana regna e desidera distruggere le vostre vite e il pianeta sul quale camminate. Siate coraggiosi e decidetevi per la santità. Vedrete la conversione nei vostri cuori e nelle vostre famiglie, la preghiera sarà ascoltata, Dio esaudirà le vostre suppliche e vi darà la pace. Io sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata» (25 marzo 2020). «Satana regna»: la cosa non può stupirci, quando consideriamo che il diavolo è appunto il principe di questo mondo (cfr. Gv 12,31; 16,11) e, come tale, esercita un potere nell’orizzonte terreno dell’umanità, per divina permissione.
Dinanzi a questa situazione – sempre più radicalizzata, a motivo di un ateismo e un pensiero anticristiano ormai dilaganti – non possiamo limitarci a prese d’atto indignate. Non si può infatti restare semplici spettatori, ma ciascuno deve fare la propria parte, consapevole che queste diaboliche ideologie sono passeggere (messaggio di Medjugorje del 25 giugno 2025) e che ciascuno di noi è stato scelto perché ha risposto alla chiamata di Maria (cfr. messaggio di Medjugorje del 25 agosto 2025). Nel concreto, non lasciar cadere nel vuoto gli inviti alla conversione che la Regina della Pace ci offre da oltre 44 anni comporta il mettersi in gioco sempre, esprimendo la propria fede senza timore, confidando nella grazia di Dio per poter rendere la propria testimonianza, se occorre, fino al martirio. Questo è dunque il tempo della battaglia tra la Luce e le Tenebre, tra il Signore e il diavolo, tra l’umanità che sceglie Cristo e quella che segue il demonio. È una lotta dura, che diventerà ancora più dura (cfr. messaggio di Medjugorje del 18 marzo 2018) e che sarà preziosa opportunità per mostrare – come disse Charlie Kirk in un’intervista non molto tempo prima di essere ucciso – quanto conti la forza della fede.
Il gay pride mostra il suo vero volto: l'odio anticattolico
Il Pride brianzolo mette in scena una blasfema parodia della Via Crucis dopo le parole del cardinal Müller sul "giubileo arcobaleno". Una violazione del Codice Penale che mostra il vero volto della causa Lgbt: l'odio verso la Chiesa.