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Santi Nereo e Achilleo

Nereo e Achilleo furono due soldati romani che si convertirono al cristianesimo e il cui martirio, a detta degli storici, avvenne verosimilmente intorno al 300, durante le persecuzioni di Diocleziano. Oggi, con una memoria distinta dalla riforma del 1969, si ricorda pure san Pancrazio, altro glorioso martire decapitato lungo la via Aurelia quando aveva circa 14 anni

Santo del giorno 12_05_2019

Nereo e Achilleo furono due soldati romani che si convertirono al cristianesimo e il cui martirio, a detta degli storici, avvenne verosimilmente intorno al 300, durante le persecuzioni di Diocleziano. Il più antico documento a noi pervenuto sui due martiri è un’iscrizione in latino posta sulla loro tomba da san Damaso (304-384), il cui testo era già stato riprodotto e conservato in alcuni manoscritti altomedievali.

Nel 1874 l’archeologo Giovanni Battista de Rossi si recò presso il sepolcro di Nereo e Achilleo nelle Catacombe di Domitilla, sulla via Ardeatina, e ritrovò due importanti frammenti dell’epigrafe composta da papa Damaso: «I martiri Nereo e Achilleo si erano arruolati nell’esercito ed eseguivano gli ordini di un tiranno, ed erano sempre pronti, sotto la pressione della paura, ad obbedire alla sua volontà. O miracolo di fede! Improvvisamente cessò la loro furia, si convertirono, fuggirono dal campo del tiranno malvagio, gettarono via gli scudi, l’armatura e i giavellotti lordi di sangue. Confessando la fede di Cristo gioirono nell’unire la loro testimonianza al suo trionfo. Impariamo dalle parole di Damaso quali cose grandi opera la gloria di Cristo».

Sempre nel corso degli scavi portati avanti in quell’anno, il famoso archeologo riportò alla luce una basilica a tre navate, dedicata ai santi Nereo e Achilleo ed eretta proprio sul luogo della loro tomba. Secondo de Rossi, la basilica venne edificata durante il pontificato del successore di Damaso, papa Siricio (384-399). Il Liber Pontificalis riferisce che Giovanni I (523-526) «ricostruì il cimitero dei beati martiri Nereo e Achilleo, sulla via Ardeatina». Si sa inoltre che san Gregorio Magno, verso il 600, pronunciò in quella stessa basilica una commossa omelia in onore dei due martiri, esaltandone la scelta per i beni eterni.

La loro festa è stata celebrata fin dall’antichità il 12 maggio. La riforma del 1969 ha stabilito per Nereo e Achilleo una memoria facoltativa nel Calendario romano generale, distinta da quella di san Pancrazio (le due memorie «vengono celebrate separatamente con formulari propri secondo l’antica tradizione romana»), altro glorioso martire ricordato oggi, originario della Frigia, che si convertì al cristianesimo dopo essere rimasto orfano dei genitori e fu decapitato lungo la via Aurelia, sotto l’imperatore Diocleziano, quando aveva circa 14 anni.