San Raimondo di Peñafort
Fu il terzo maestro generale dell’Ordine domenicano. Gli stava molto a cuore annunciare Gesù Cristo a ebrei e musulmani. Dal suo consiglio nacque la Summa contra Gentiles di san Tommaso. Raccolse e ordinò le decretali e il suo lavoro meticoloso confluì nel Liber Extra, promulgato dal papa nel 1234 e punto di riferimento fino alla pubblicazione del Codice di diritto canonico nel 1917.
Non si sa nulla di preciso sulla data effettiva della sua nascita ma le cronache dell’epoca attestano che morì intorno ai 100 anni. E nel suo secolo di vita san Raimondo di Peñafort (c. 1175-1275), grande conoscitore di diritto canonico e terzo maestro generale dell’Ordine domenicano, seppe lasciare un’impronta rilevante nella storia della Chiesa. Nato in una famiglia nobile della Catalogna, già in gioventù insegnò logica e retorica a Barcellona e poi si recò a Bologna per studiare diritto canonico. Conobbe il beato Reginaldo da Bologna, il cui insegnamento favorì la decisione di Raimondo (intanto nominato canonico alla cattedrale di Barcellona) di entrare tra i domenicani, vestendone l’abito all’età di circa 47 anni. L’anno seguente, era il 1223, incoraggiò san Pietro Nolasco a fondare l’Ordine dei mercedari, cioè quei religiosi che si impegnavano anima e corpo a riscattare i cristiani fatti schiavi dai musulmani, mentre la Spagna era nel pieno della fase storica nota come Reconquista.
Una delle sue opere più note in campo dottrinale è una guida per i confessori, intitolata Summa de casibus poenitentiae, in cui il santo tratta i maggiori casi di coscienza. La sua fama da giurista e teologo, nonché da uomo di preghiera, spinse Gregorio IX ad affidargli importanti incarichi, tra cui quello di raccogliere e ordinare tutte le decretali, cioè i documenti emanati dai pontefici su particolari questioni di carattere disciplinare, dogmatico o liturgico. Il lavoro meticoloso di Raimondo confluì nel Liber Extra, che il papa promulgò nel 1234: le disposizioni contenute in questa raccolta rimasero in vigore per quasi sette secoli, fino alla pubblicazione del Codice di diritto canonico nel 1917.
Nel 1238 - a seguito della morte del beato Giordano di Sassonia, primo successore di san Domenico - fu eletto maestro generale dell’Ordine dei predicatori. Da persona concreta qual era, si mise subito in cammino per visitare i vari conventi domenicani e nel frattempo riuscì pure ad abbozzare delle nuove costituzioni per il suo ordine, lasciandone la guida due anni dopo la sua elezione. A Raimondo stava molto a cuore annunciare Gesù Cristo a ebrei e musulmani. A tal fine istituì una scuola di ebraico a Murcia e una di arabo a Tunisi. Chiese inoltre a san Tommaso d’Aquino di scrivere un testo che potesse aiutare i missionari a evangelizzare i non cristiani, controbattendo alle loro obiezioni: fu così che l’Aquinate compose la Summa contra Gentiles.
Patrono di: giuristi, canonisti