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190° ANNIVERSARIO

Rue du Bac, il piano di Maria prende forma

Esattamente 190 anni fa avvenivano, a Parigi, le apparizioni all’origine della Medaglia miracolosa. Da lì ebbe inizio un’intensificazione delle mariofanie, in contrasto al contemporaneo scatenamento diabolico. E la Medaglia è - diceva san Massimiliano Kolbe - come «un proiettile con cui un soldato fedele colpisce il nemico, cioè il Male, e quindi salva le anime».

Ecclesia 27_11_2020

Ricorre oggi il 190° anniversario dell’apparizione della Madonna della Medaglia miracolosa, la più nota nell’ambito della mariofania occorsa tra il luglio e il dicembre 1830 a santa Caterina Labouré, allora novizia nella casa madre delle Figlie della Carità. Per i mariologi quanto avvenne a Parigi, in Rue du Bac, rappresenta uno spartiacque nella storia delle apparizioni della Santa Vergine e l’inizio di una fase di manifestazioni mariane sempre più frequenti, volte a disvelare il piano della Madonna per mettere in guardia l’umanità da Satana, in questo tempo sciolto dalle catene.

In vista della ricorrenza, papa Francesco ha benedetto l’11 novembre la sacra effigie della Beata Vergine Maria Immacolata della Medaglia miracolosa, che raffigura la Madre di Dio nell’atto di schiacciare la testa al serpente, come fu vista da santa Caterina quel 27 novembre di 190 anni fa. E da martedì 1 dicembre fino al 22 novembre 2021, i vincenziani porteranno in pellegrinaggio la statua della Madonna nelle varie regioni italiane per recare un segno di speranza e consolazione in ospedali, case di riposo, centri di aiuto per i poveri, eccetera.

Ma dicevamo dell’importanza di queste apparizioni, dalla chiara portata profetica. La terra in cui si verificarono, la Francia, era ormai la pallida ombra dell’antica “Figlia primogenita della Chiesa”. Piuttosto, era divenuta il simbolo del culto illuministico della “Dea Ragione”, delle rivoluzioni e, in definitiva, dell’esclusione di Dio dalla sfera pubblica che oggi contamina l’intero Occidente. Già nella prima apparizione, la notte tra il 18 e il 19 luglio, la Vergine aveva consegnato questo avvertimento: «I tempi sono cattivi. Gravi sciagure stanno per abbattersi sulla Francia. Il trono sarà rovesciato. Tutto il mondo sarà sconvolto da disgrazie d’ogni specie [dicendo questo, come riferì Caterina, “la Santa Vergine aveva l’aspetto molto addolorato”]. Ma venite ai piedi di questo altare. Qui le grazie saranno sparse sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore».

Effettivamente la profezia del trono rovesciato si realizzò di lì a breve, con l’inizio, il 27 di quel mese, della Rivoluzione di Luglio, che condusse all’abdicazione di Carlo X (2 agosto) e all’ascesa al potere di Luigi Filippo (9 agosto). La Madonna prediceva anche tribolazioni per la Chiesa. «Ci saranno vittime nel clero di Parigi: l’Arcivescovo morirà. Figlia mia, la Croce sarà disprezzata… Scorrerà il sangue. Apriranno di nuovo il costato di Nostro Signore». Ma già da quella prima, preparatoria, apparizione, Maria ricordava che ritornare a Dio - all’altare, dunque a suo Figlio nell’Eucaristia - era il rimedio ai mali del mondo.

Poi, la grandiosa apparizione del 27 novembre avrebbe esaltato il ruolo della Santa Vergine nella storia della salvezza, mirabilmente messo in luce dalla scritta («O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi») e dai simboli che comparvero davanti agli occhi di Caterina e che in seguito vennero impressi nella Medaglia. Questa racconta che la Madonna è Immacolata, come Pio IX avrebbe solennemente riconosciuto nel 1854 e come Lei stessa si sarebbe presentata, a Lourdes, quattro anni dopo la definizione del dogma; è Avvocata, Mediatrice di tutte le grazie e Corredentrice, privilegio - quest’ultimo - che risulta particolarmente evidente nel retro della Medaglia dove il suo Cuore Immacolato è accanto al Sacro Cuore di Gesù, il Redentore, ed è trafitto dalla spada, in accordo alla profezia di Simeone (Lc 2, 35); e dove la M di Maria è intersecata dalla I di Iesus e sta, proprio come sul Calvario, sotto la Croce.

Lungi dall’essere un oggetto di superstizione, la Medaglia è quindi «un piccolo trattato di mariologia», com’è stato definito, e insieme una professione di fede che consente a chi la indossa con devozione - cioè impegnandosi a vivere secondo i Comandamenti divini - a ricevere le «abbondanti» e «grandi grazie» promesse dalla Madonna. Grazie di ordine fisico, ma soprattutto di ordine spirituale, essendo la salvezza eterna dell’anima il fine ultimo dei piani del divino Amore. San Massimiliano Maria Kolbe insegnava che anche di fronte a un uomo «della peggior specie, se solo accetta di indossarla, dagli la medaglia… e poi prega per lui, e al momento opportuno sforzati di avvicinarlo alla sua Madre Immacolata, in modo che ricorra a Lei in tutte le difficoltà e tentazioni». Diceva ancora della medaglia il santo martire di Auschwitz: «Questa è veramente la nostra arma celeste», perché è come «un proiettile con cui un soldato fedele colpisce il nemico, cioè il Male, e quindi salva le anime».

Tra i grandi segni di quest’arma celeste c’è, come visto, il Cuore Immacolato di Maria, devozione al cui sviluppo hanno contribuito enormemente le apparizioni ai tre pastorelli di Fatima. E non solo. Anche nella mariofania di Civitavecchia, dove è centrale la famiglia, la Madonna è ridiscesa dal Cielo per chiedere la consacrazione al suo Cuore Immacolato di ciascuno di noi e, inoltre, dell’Italia («la vostra Nazione è in grave pericolo», ha detto) e del mondo intero, avvertendo l’umanità di essere sull’orlo di una guerra nucleare. Il 2 febbraio è caduto il 25° anniversario dell’inizio delle lacrimazioni di sangue della Madonna di Civitavecchia e dispiace che oggi le sue richieste siano ignorate da una buona parte della Chiesa, nonostante il riconoscimento della soprannaturalità dei fatti ad opera del vescovo Girolamo Grillo e nonostante la devozione nutrita da san Giovanni Paolo II, che incoronò la statuina miracolosa - proveniente da Medjugorje - della Vergine.

Anche queste richieste insoddisfatte sono come quelle grazie offerte da Dio ma che «ci si dimentica di implorare», come disse Maria a Rue du Bac. Sia questo giorno particolarmente dedicato a Lei l’occasione per chiedere nella preghiera (qui una proposta di un gruppo di fedeli) di imparare a seguirne i consigli materni. E, così, partecipare al trionfo del suo Cuore Immacolato.