Civitavecchia, "la Madonna è veramente apparsa"
Cosa è accaduto veramente a Civitavecchia? La mariofania della statuetta che ha pianto sangue è stata approvata o no dalla Chiesa? Perché occorre credere alla Madonna che è apparsa alle porte di Roma? Padre Flavio Ubodi, teologo cappuccino tra i massimi esperti del caso, risponde, punto su punto, a tutti gli interrogativi circa uno dei fenomeni soprannaturali più dibattuti di sempre. E ci svela alcuni retroscena decisivi, come quelli sul rapporto esclusivo di san Giovanni Paolo II con Civitavecchia...
La statuetta di una Madonna che piange sangue umano, per ben quattordici volte. Messaggi gravi che mettono in guardia da scatenamenti satanici contro la famiglia, dall’apostasia dentro alla Chiesa al rischio di una guerra mondiale. E non solo. A questo si deve aggiungere la curiosità dei mezzi di informazione che, in breve tempo, ha fatto esplodere una vera e propria bomba mediatica, attirando una marea di pellegrini da tutto il mondo.
Insomma, quando il 2 febbraio del 1995 ha inizio la prima lacrimazione che apre la mariofania di Civitavecchia, la Chiesa si trova di fronte ad un fatto tutt’altro che semplice da valutare. Lo farà, prima di tutto nella persona del vescovo diocesano, che ne ha la piena autorità, non senza intoppi e scivolate, ma con grandissima serietà e competenza. E soprattutto lo farà con l’incoraggiamento e poi il favore del santo papa Giovanni Paolo II e la straordinaria e diretta assistenza della Beata Vergine Maria: è Lei stessa che ha guidato la Chiesa verso il riconoscimento, che oggi si può dire compiuto e concluso.
Tutto questo e molto altro ci racconta padre Flavio Ubodi, teologo cappuccino che, delle manifestazioni soprannaturali, iniziate nel 1995, alle porte di Roma, è uno dei massimi esperti, come si comprende anche dal suo nuovo volume Civitavecchia: 25 anni con Maria (Edizioni Ares). Un testo coinvolgente e chiarificatore che raccoglie fatti, messaggi e moltissimi altri documenti di prima mano, svelando anche verità inedite, come la vicenda dello studio del Dna che ha interessato la famiglia Gregori, prima destinataria degli eventi. Padre Ubodi è stato l’incaricato del vescovo presso la famiglia stessa e vicepresidente della Commissione diocesana d’inchiesta.
Padre Ubodi, una volta per tutte: cosa stabilì la commissione diocesana sui fatti di Civitavecchia?
Questa commissione diocesana, di cui fui vicepresidente, era composta da 11 membri, esperti e qualificati docenti di università pontificie, due dei quali scelti dal Vaticano stesso. Nel biennio delle apparizioni (1995-1996) si riunì diverse volte ed effettuò tutti gli studi possibili sul caso. Ebbene: sette membri su undici dissero che si trattava di un fenomeno non spiegabile naturalmente, tre membri diedero parere sospensivo, chiedendo ulteriori approfondimenti, e un solo membro manifestò parere contrario. Stanti questi risultati, il vescovo di Civitavecchia, mons. Grillo, aveva tutta la facoltà di riconoscere i fatti di Civitavecchia come soprannaturali. E lo fece, da vescovo, con la pubblicazione nel 2005 del Dossier diocesano in cui, fa l’altro, il mariologo Stefano De Fiores dichiarò: “A Civitavecchia c’è il dito di Dio”; e mediante molti pronunciamenti pubblici, fra cui i pellegrinaggi e le celebrazioni solenni alla Madonnina delle lacrime nelle ricorrenze del 2 febbraio o le sue catechesi, come quelle su Radio Maria. Inoltre, da emerito, pubblicò un suo diario in cui a titolo definitivo riconduce tutti i fatti straordinari verificatisi presso la famiglia Gregori a un’iniziativa di Dio per la Chiesa e per il mondo intero.
Non serviva anche un pronunciamento di Roma?
No. In uno specifico documento ufficiale della Chiesa, che è a conoscenza dei vescovi sin dal 1978, si afferma che l'autorità competente per il riconoscimento di un'apparizione, di una rivelazione o di simili eventi, è in capo al vescovo locale.
Perché allora su Civitavecchia venne istituita anche una Commissione vaticana?
Fu il vescovo Grillo che, convinto non vi fosse alcun problema, inviò il dossier completo a Roma, perché desiderava avere anche un timbro ufficiale del Vaticano.
E invece?
Invece Roma tergiversò e alla fine istituì una commissione, della quale non si conosce un documento ufficiale definitivo sulla realtà di Civitavecchia. Ancora oggi, noi non sappiamo che tipo di studi fece e a quali risultati approdò tale commissione.
Dunque, i fatti di Civitavecchia sono riconosciuti o no dalla Chiesa?
Assolutamente sì. Si tratta tecnicamente del cosiddetto “riconoscimento per via indiretta” e si verifica ogni qualvolta che, a fronte di un evento, vengono posti in essere alcuni atti ufficiali e solenni che non si spiegherebbero se l'autorità che li emette non fosse fermamente convinta della verità dell’evento stesso.
Nel concreto, di quali atti stiamo parlando?
Primo. Il 17 giugno 1995 con una processione solenne e pubblica la statuina della Madonna di Civitavecchia viene intronata nella parrocchia di sant'Agostino e posta in una nicchia a Lei dedicata per il culto. Ora: se la Chiesa non crede all'autenticità dell'evento, perché mai porre alla venerazione dei fedeli, la statua della Madonna che ha pianto sangue?
Secondo. Giovanni Paolo II, è sempre stato fermamente convinto della verità dell'evento, tanto che ha pregato davanti alla Madonnina, l'ha benedetta e l'ha incoronata. Nella teca che conserva la statua della Madonnina sono conservate la corona e il rosario che il santo Papa le aveva messo e donato di persona. Non solo, Giovanni Paolo II ha anche voluto firmare una testimonianza scritta di questi suoi atti, riconoscendo che il suo solenne Atto di Affidamento alla Madonna dell’8 ottobre 2000 è riconducibile alle lacrime di Civitavecchia.
Terzo. L'8 dicembre del 1996, il vescovo Grillo, mediante una solenne celebrazione pubblica, consacra al Cuore Immacolato di Maria la diocesi secondo una precisa indicazione che la Madonna aveva dato alla piccola Jessica in una delle sue apparizioni e citando testualmente il suo messaggio. In questo modo l’ordinario diocesano ha confermato non solo il fenomeno delle lacrimazioni, ma anche quello delle apparizioni.
Quarto. Prima di lasciare la diocesi il vescovo ha celebrato una Messa nella casa dei Gregori rilasciando una dichiarazione scritta firmata di suo pugno con cui ha tolto tutte le restrizioni imposte alla famiglia Gregori nei lunghi anni del suo discernimento. Contestualmente ha firmato due preghiere di Consacrazione dettate dalla Madonna alla piccola Jessica. E in data 15 marzo 2005 ha promulgato un decreto di istituzione del Santuario diocesano mariano per favorire e custodire il culto della Madonnina.
Quinto. I vescovi dopo Grillo: mons. Carlo Chenis ha personalmente progettato il nuovo Santuario e si è attivato per trovare i finanziamenti. Mons. Luigi Marucci il 26 aprile 2014, durante una solenne celebrazione eucaristica, ha di nuovo proceduto all'incoronazione della Madonnina.
Questi atti sono da considerare come un marchio di autenticità dato dalla Chiesa agli eventi di Civitavecchia e l’autorizzazione alla venerazione della Madonnina. Sono atti che si spiegano solo se l’evento è ritenuto vero. Alla luce di tutto questo, un decreto per un riconoscimento diretto delle rivelazioni oggi non avrebbe più senso. Ed evidentemente non rientrava nemmeno nei piani del Cielo…
In che senso?
Se oggi, in certi ambiti modernisti, assistiamo ad un attacco diretto all'autenticità della Rivelazione biblica, come si può pensare che delle apparizioni private, del calibro di quelle fatte a Civitavecchia, possano ottenere un riconoscimento diretto? Allora, io penso che la via del riconoscimento indiretto sia stata la via discreta e materna, che la Madonna ha scelto per la “Sua” Chiesa: senza quasi che ce ne accorgessimo, la verità si è affermata con grande chiarezza.
Mi permetta un salto indietro. Visto che prima ha citato Giovanni Paolo II: ci può dire qualcosa di più sul suo specialissimo rapporto con Civitavecchia?
Innanzitutto bisogna dire che, nella mariofania di Civitavecchia, oltre alla statuina che piange sangue e alle apparizioni della Madonna alla famiglia Gregori, c’è un terzo elemento. Si tratta di una seconda statuina, che sostituì quella “originale” nel momento in cui la magistratura la sequestrò per le indagini. Ebbene, questa seconda Madonnina, uguale in tutto alla prima, fu regalata alla famiglia Gregori dal cardinal Andrzej Maria Deskur, amico intimo di Giovanni Paolo II, proprio per volontà di quest’ultimo. Nel consegnarla il porporato la benedisse significativamente a nome del Papa. Anche questa Madonnina iniziò subito a manifestare fenomeni straordinari, studiati e confermati nella loro autenticità: tutt’ora la statuetta, nel giardino di casa Gregori, trasuda periodicamente un liquido oleoso e profumato.
Giovanni Paolo II andò mai a Civitavecchia?
Andò più volte in incognito, per pregare davanti alla Madonnina. Vede, non bisogna dimenticare che Giovanni Paolo II, oltre ad essere il Papa regnante, era anche un grande mistico. Perciò, non solo rappresentò con somma sapienza la Chiesa gerarchica, che interroga e indaga con prudenza, ma lui stesso credeva in prima persona: per intuito mistico o addirittura per rivelazione soprannaturale. Insomma, Giovanni Paolo II era un santo e come tanti altri santi ha creduto agli eventi di Civitavecchia.
Quali altri santi?
Madre Teresa di Calcutta, per esempio, fu molto devota alla Madonna di Civitavecchia. Aveva chiesto alla famiglia Gregori il permesso di andarli a trovare, ma per problemi di salute chiese e naturalmente ottenne di poterli incontrare nella casa delle Missionarie della Carità a Roma. Anche i servi di Dio, Chiara Lubich, fondatrice dei Focolarini, e Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, diedero testimonianza in tal senso. Il commento di don Giussani a seguito delle lacrimazioni fu: «Contra factum non valet argumentum». Inoltre, tra i devoti della Madonnina che pianse sangue, vi furono personaggi assai noti, come la mistica Natuzza Evolo o l’esorcista padre Amorth. Quest’ultimo, in particolare, spronava mons. Grillo a credere in ragione di un fatto preciso: una sua figlia spirituale, già sei mesi prima che l'evento di Civitavecchia accadesse, gli aveva detto che una Madonnina avrebbe pianto sangue alle porte di Roma.
Ma veniamo ora ai messaggi...
Già, veniamo ai messaggi: una mamma che piange è una cosa molto seria, ma una madre che piange sangue…!
Cosa vuol dire?
Lo ha detto Lei. La Madonna ci ha supplicato: "Fate che io non pianga più il sangue di Mio Figlio!". A Civitavecchia una Madre ci ha mostrato la sua terribile sofferenza perché il sangue del Figlio scorre invano. Non ci sarebbe altro da aggiungere: l'evento stesso di Civitavecchia è un messaggio.
Eppure la Madonna, piena di pietà per noi, ci ha anche parlato...
Sì, lasciando messaggi che si stanno rivelando incredibilmente profetici. Come non pensare, per esempio, a tutti i messaggi che riguardano la famiglia? Il 16 luglio 1996 la Madonna dice: "Satana vuole distruggere la famiglia”. E a cosa assistiamo oggi? Divorzi e separazioni sempre più diffusi, unioni civili, unioni di fatto, matrimoni omosessuali, poligamia... Tutto questo oggi si sta verificando, ma 25 anni fa, quando la Madonna parlò a Civitavecchia, molte di queste realtà non erano nemmeno immaginabili.
Quali altre profezie fece la Madonna?
I messaggi che riguardano gli scandali e l’apostasia all’interno della Chiesa sono impressionanti. Il 30 luglio del 1995 la Madonna dice: “Satana si sta impadronendo di tutta l’umanità, e ora sta cercando di distruggere la Chiesa di Dio tramite molti sacerdoti. Non permettetelo! Aiutate il Santo Padre!”. Oppure, ancora, la preoccupazione per l'Italia: "La vostra nazione è in pericolo". E per l'umanità intera: "L'umanità non si sta accorgendo che sta per entrare in una guerra mondiale che può essere fermata. (...)".
Lei usa sempre il tempo corrente: ma le profezie di Civitavecchia si sono avverate o si devono ancora avverare?
Oggi possiamo dire di essere pienamente dentro a questi annunci, ma probabilmente siamo solo all'inizio. Basti pensare a cosa dice la Madonna parlando di Fatima…
Cosa dice?
Dice: «Le tenebre di Satana stanno oscurando ormai tutto il mondo e stanno oscurando anche la Chiesa di Dio. Preparatevi a vivere quanto io avevo svelato alle mie piccole figlie di Fatima». In quella stessa circostanza – è il 27 agosto 1995 – la Madonna comunica alla piccola Jessica il Terzo segreto di Fatima, che tuttora lei custodisce nella profondità del suo cuore. Allora tutto questo ci fa capire che le profezie sono iniziate, sono in corso, ma non sono affatto concluse…
A Fatima, però, la Madonna parla anche del trionfo del suo Cuore Immacolato...
Anche a Civitavecchia! Subito dopo la rivelazione del Terzo Segreto a Jessica, arriva la lieta promessa: «Cari figli, dopo i dolorosi anni di tenebre di Satana, ora sono imminenti gli anni del trionfo del mio Cuore Immacolato».
Maria a Civitavecchia dice anche le armi per sconfiggere Satana e trionfare con Lei?
L’amore, le preghiere, l'umiltà, il Rosario e la vera conversione dei cuori verso Dio, tramite la consacrazione al suo Cuore Immacolato e al Cuore di suo Figlio. E poi l’Eucaristia, l'Adorazione eucaristica e i Sacramenti.
Padre Ubodi, c’è chi sostiene che alle apparizioni mariane non occorre credere, perché tanto la Rivelazione è conclusa. Lei cosa direbbe a costoro?
Dico che è vero: la Rivelazione si è chiusa con la morte dell'ultimo apostolo, quindi da un punto di vista dottrinale ciò che il Signore voleva dire lo ha detto. Le rivelazioni e i messaggi privati, infatti, sono come un richiamo a vivere quanto già è contenuto nella Sacra Scrittura, nella Tradizione, e lo calano nell'urgenza del tempo presente. È come se la Madonna ci volesse dire: "Guardate, figli miei, avete imboccato la strada sbagliata, tornate indietro! Ritornate al Vangelo! Convertitevi!". Ora io domando: non sarà obbligatorio credervi, ma perché voltar la faccia a una Mamma, che con tutto il suo amore ci indica la Via?