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Emigranti illegali

Rivolta di emigranti sudanesi ad Agadez, in Niger

Costretti a interrompere una manifestazione di protesta presso gli uffici dell’Unhcr, centinaia di emigranti illegali sudanesi hanno dato fuoco a un campo profughi. Distrutte 290 case e l’infermeria

Migrazioni 07_01_2020

Agadez, in Niger, è stato per anni, fino agli accordi tra il governo nigerino e l’Unione Europea stipulati a fine 2015, uno dei principali centri di transito degli emigranti illegali in viaggio verso l’Europa. L’Unhcr ha creato a circa dieci chilometri dalla città un campo profughi per ospitare e assistere i richiedenti asilo. Nel 2017 hanno iniziato ad affluirvi centinaia di emigranti originari del Sudan – si stima circa 1.400 – provenienti dalla Libia dove si erano recati per imbarcarsi e compiere la traversata del Mediterraneo, presumibilmente diretti in Italia. Da dicembre molti di loro assediavano gli uffici dell’Unhcr reclamando lo status di rifugiato e il trasferimento in un paese europeo. Nei primi giorni del 2020 la polizia è intervenuta, ha disperso la protesta e ha riportato a forza, in pullman, i dimostranti nel campo profughi. Qui, per protesta, dapprima gli emigranti sudanesi hanno rotto i finestrini dei pullman, poi hanno dato fuoco alla struttura e hanno attaccato le forze di sicurezza che li avevano scortati. Nell’incendio sono andate distrutte 290 case prefabbricate e l’infermeria. La polizia ha arrestato 335 persone. Sono accusate di assembramento in luogo pubblico, rivolta, danni alla proprietà e incendio doloso. Dal 2018 i sudanesi, che accusano l’Unhcr di negligenza nei loro confronti, organizzano regolarmente delle dimostrazioni di protesta ad Agadez e nella capitale nigerina, Niamey, chiedendo di accelerare la loro riallocazione in paesi ospiti, specialmente in Europa.