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Vittime di tratta

Rivelazioni sulla tratta di giovani donne dal Pakistan alla Cina

Dal 2018 centinaia di donne, circuite o vendute dalle famiglie, sono diventate mogli di uomini cinesi che quasi sempre le trattano come schiave o le costringono a prostituirsi

 

Svipop 07_12_2019

 

Sono almeno 629, dall’inizio del 2018, le giovani le donne pakistane vendute in Cina come mogli schiave. Spesso si tratta di minorenni e molte sono cristiane. Un recente reportage dell’Associated Press spiega che la minoranza cristiana è diventata un bersaglio dei trafficanti perché i cristiani sono tra i più poveri abitanti del paese a maggioranza musulmana ed è quindi più facile convincere le giovani che in Cina le attende un futuro migliore e le famiglie a cederle in cambio di denaro. Ma all’arrivo in Cina le spose scoprono una realtà molto diversa. I mariti spesso le maltrattano, abusano di loro o le costringono a prostituirsi. Quelle che riescono a mettersi in contatto con le famiglie chiedono aiuto per poter tornare a casa. La Associated Press ha parlato con agenti di polizia, funzionari di tribunali, ragazze che sono riuscite a liberarsi, genitori pentiti di averle vendute e hanno avuto accesso ai rapporti delle denunce presentate a partire dal 2018. La tratta, ha accertato, è gestita da mediatori cinesi e pakistani, tra cui figurano dei religiosi. Nel traffico risulta coinvolta anche una madrassa, una scuola di religione islamica, il cui imam ha aperto un ufficio matrimoniale. Nel caso delle giovani cristiane, si è scoperto che dei sacerdoti, per lo più pastori di piccole Chiese evangeliche, prendono delle mazzette e in cambio convincono i fedeli a vendere le figlie. Secondo un funzionario intervistato dalla Associated Press tutte le 629 ragazze di cui si ha documentazione sono state vendute. Le famiglie ne ricavano l’equivalente di circa 1.500 dollari mentre i mariti pagano ai mediatori da 25.000 a 65.000 dollari. Lo stesso funzionario ha spiegato che molte donne tornate in Pakistan hanno raccontato di essere state sottoposte a trattamenti di fertilità, di aver subito abusi fisici e sessuali, di essere state costrette a prostituirsi. Mancano conferme, ma da una inchiesta emerge la possibilità di un traffico di organi di cui alcune donne potrebbero essere state vittime.