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SRI LANKA

Riprese le Messe a Colombo

A quasi un mese dai terribili attacchi terroristici che hanno ucciso oltre 250 persone, migliaia di cattolici hanno sfidato la paura affollando la chiesa di Santa Teresa, a Colombo.

Borgo Pio 14_05_2019

A quasi un mese dai terribili attacchi terroristici che hanno ucciso oltre 250 persone, migliaia di cattolici hanno sfidato la paura affollando la chiesa di Santa Teresa, a Colombo. Si tratta della prima messa pubblica nella capitale cingalese dopo gli attacchi di Pasqua. Da allora, infatti, i servizi religiosi erano stati momentaneamente sospesi per ragioni di sicurezza. A presiedere la cerimonia, svoltasi alla presenza dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime degli attacchi,  il cardinale Malcolm Ranjith che finora ha continuato a far sentire la sua vicinanza alla comunità cattolica locale grazie alla diretta televisiva delle messe celebrate privatamente.

E il porporato non ha smesso nemmeno in questi giorni di puntare l’indice contro l’inefficienza della politica nazionale, colpevole a suo dire di non aver saputo impedire una strage pienamente prevedibile. L’Arcivescovo ha preso una posizione durissima in vista delle prossime elezioni presidenziali di fine anno: “Non ho alcuna intenzione di sostenere alcun partito politico”, ha detto, arrivando ad affermare che “i leader del Paese sono anche responsabili degli attacchi della domenica di Pasqua".

La celebrazione delle messe, dunque, è ripresa anche a Colombo, mentre nel resto del Paese i servizi religiosi erano tornati regolari già dalla scorsa settimana. Ma, purtroppo, si è ancora molto lontani dal poter parlare di ritorno alla normalità perché per garantire lo svolgimento delle cerimonie continua ad essere indispensabile la sorveglianza armata della polizia locale fuori gli edifici. Queste condizioni di sicurezza saranno necessarie anche per la riapertura delle scuole private cattoliche fissata per la prossima settimana. Gli istituti pubblici, invece, hanno ripreso la loro regolare attività la scorsa settimana, ma la frequenza degli alunni resta sempre molto bassa. Un segno inequivocabile del clima di terrore che continua a vigere nel Paese dopo gli attacchi del 21 aprile. (Nico Spuntoni)