Realtà più che fantasia: si realizza il mondo alla rovescia
Il Mondo alla rovescia si è finalmente realizzato? Di certo è la prima volta nella storia che si assiste a un capovolgimento così radicale del senso comune e della morale naturale. Il tòpos dell’immaginario collettivo che ha avuto grande fortuna narrativa e iconografica nell'antichità è solo una arguta anticipazione...
Gli scolari picchiano il maestro; i bambini educano i genitori; gli uomini cucinano e le donne imbracciano il fucile; il cane mangia a tavola; i malfattori mandano in galera i poliziotti.
Non sono foto-notizie dall’ultima rassegna stampa settimanale, ma i soggetti delle miniature medievali, delle xilografie settecentesche e di mille altre raffigurazioni del “Mondo alla rovescia”.
Si tratta di un tòpos dell’immaginario collettivo che ha avuto grande fortuna narrativa e iconografica almeno a partire dagli antichi Egizi, passando per la letteratura greco-romana, il Medioevo e l’epoca moderna fino al ‘900, quando questa tradizione, misteriosamente, si interrompe.
Tra gli incunaboli, le cinquecentine e i pamphlet del Secolo dei Lumi si sfogliano ingenue e buffe raffigurazioni che riportano: il pescatore sott’acqua pescato dai pesci, il contadino messo all’aratro dal bue, il cuoco infilato su uno spiedo e spennellato d’olio dalle oche, il cervo che spara al cacciatore, il maniscalco ferrato dal cavallo, e così via.
Prende una vertigine, tuttavia, quando qui e là spuntano quegli assurdi capovolgimenti dell’ordine naturale e sociale che oggi si sono realizzati per davvero. Cosa avrebbero pensato quegli antichi miniatori se avessero osservato il “Carnevale cronicizzato” del nostro tempo?
Sulle orme dei monaci amanuensi, potremmo disegnare nuove vignette perfettamente in stile: il giudice si impone sul governante, il politico fa il giullare e il giullare scende in politica; la madre rivendica il diritto di uccidere la prole e il medico sopprime l’ammalato; l’omosessuale si sposa e vuole generare figli; il prete balla alla Messa e assolve il peccatore impenitente che sfila orgoglioso per la città.
Nella “Nave dei folli” del terzo millennio, la minoranza detta legge alla maggioranza, i diritti sono slegati dai doveri, il bambino comanda in casa e l’insegnante viene malmenato dai genitori; l’eroe di guerra è dimenticato e si riabilita il disertore; il poliziotto è disarmato, il ladro risarcito, il carcerato liberato, l’assassino compatito e il rapinato che si difende viene mandato in prigione.
E’ la Coena Cypriani 2019, in cui il Papa lava i piedi all’islamico, il cibo è servito al tavolo dai cardinali, a condizione che non si mangi il povero agnellino (sarebbe un omicidio); è il convito surreale dove l’uomo si presenta depilato, la donna acconciata da maschio e i cani hanno preso il posto dei figli; a tavola si dà del tu ai vecchi per non offenderli, mentre l’ospite spadroneggia e il padrone di casa sloggia.
E’ il Berlingaccio dei giorni nostri dove lo sterco e l’urina vengono esposti nei musei, i cantanti beceri e stonati riempiono i teatri e i comici volgari diventano ambasciatori di cultura.
Insomma, si potrebbe continuare a lungo con la grottesca serie di attualissimi “tarocchi inversivi”, magari immaginandoli riprodotti in gradevoli incisioni acquerellate.
Il Mondo alla rovescia si è finalmente realizzato? Di certo è la prima volta nella storia che si assiste a un capovolgimento così radicale del senso comune e della morale naturale. Tali inversioni avrebbero infatti scandalizzato allo stesso modo così l’uomo antico, medievale e moderno, come, oggi, l’indigeno della Papuasia, il cacciatore esquimese o il pastore andino.
E’ pur vero che il Mondo alla rovescia degli antichi, con le sue assurdità, precludeva a un radicale rinnovamento, un cambiamento epocale capace di migliorare la società riscrivendone le regole e l'ordinamento, in modo così drastico da prefigurare una vera e propria rivoluzione. Forse il mondo sta per tornare al dritto? Chissà, per adesso i tempi non sembrano brevi.
Questi paradossali e parossistici capovolgimenti offrono, tuttavia, una grande opportunità: quella di poter riconoscere in modo estremamente vivido l’azione e le tecniche del Separatore, di quello “Spirito che nega sempre tutto”, per dirla col Mefistofele di Boito.
Una volta, le ideologie filtravano e assorbivano le istanze distruttive mescolandole con quelle costruttive in un garbuglio non facile da districare. Oggi è tutto più pulito e diretto: si può cogliere immediatamente la radice maligna o benefica di un’idea, di una pratica, di un’innovazione, di un costume.
La cartina al tornasole è evidente: costante invariabile di ogni maligno capovolgimento è l’utilizzo strumentale delle emozioni slegate dalla ragione. Il diavolo sovverte il mondo attraverso l’emotività. Dopotutto, non potrebbe essere altrimenti, considerato che egli è l’antagonista supremo della religione del Logos, di quella fede caratterizzata dal pensiero critico, razionale e oggettivo.
Crollate le categorie storiche di destra e sinistra, lo scontro – titanico - è soprattutto fra una razionalità che prova a capire le cose e un’emotività diffusa che manipola e dà risposte preordinate. Queste due macro-fazioni sono schierate in totale opposizione su temi che vanno dalla politica estera a quella interna, dal giudizio estetico al costume, alla moda, al rapporto con gli animali, fino condizionare la lista della spesa di tutti i giorni.
Facciamoci caso: ogni fenomeno inversivo porta alla sua radice un moto compassionevole, un appetito emozionale, un anelito narcisista a condizione che sia del tutto privo di una riflessione razionale. I capovolgimenti dell’”uomo evoluto” provengono, oggi, immancabilmente, da un’empatia sclerotizzata, ridondante e puntualmente scollegata dall’analisi generale, dal confronto con la verità e la giustizia, prescindendo da una visione espansa, organica e storica della realtà.
L’”emotività glamour” è una delle armi più affilate per manipolare le masse e paralizzare la riflessione critica. Un pietismo oltranzista è, non a caso, il tratto tipico dei sostenitori dell’“accoglienza a tutti i costi” che inconsapevolmente avallano la deportazione di massa di nuovi schiavi e il lucro che alcuni vi ricavano.
Come non citare il solito caso pietoso del gay “privato del diritto di visitare il compagno in ospedale”, una bufala totale utilizzata, ariete fra gli arieti, per demolire la famiglia tradizionale. Con la stessa tecnica, i casi-limite di Welby e Dj Fabo vengono branditi nell’intento di legittimare l’eutanasia di massa. Persino la Guerra d’aggressione, cavaliere dell’Apocalisse, ormai lontano dallo scatenarsi titillando le pulsioni più viriliste dei maschi, è trascesa a utilizzare la lacrimevole commozione dei telespettatori di fronte al video (farlocco) di un attacco chimico. L’obiettivo celato dietro la truffaldina bordata emozionale era, ovviamente, quello di far approvare dall’opinione pubblica un attacco militare in Siria a protezione di orripilanti interessi politico-economici.
Il Mondo alla rovescia, quello del male, della follia distruttiva e dell’assurdo è difeso e costruito da un esercito di “medici pietosi”, di anime belle allo specchio, di persone che vanno dove le porta il cuore avendo lasciato la testa a casa.
E non è un caso che il mondo del marketing e della pubblicità, asservito a un consumo senza freni, lo stesso che propone senza alcuno scrupolo ai più giovani i modelli invertiti di cui sopra, ripeta come un mantra ossessivo la parola “emozione”.