Ramadan e anti-islamofobia, così avanza l'islamizzazione gentile
Dal calcio che rispetta il Ramadan alle grandi città dove il mese islamico del digiuno diventa occasione di business fino a Torino prima città in Italia a istituire un centro per la denuncia di atti islamofobi. Così la nostra società pian piano si modella sulle esigenze dell'islam.
- Torino, prima città con centro anti-islamofobia, di Anna Bono
- Dal calcio alle piazze, in Europa il Ramadan detta legge, di Lorenza Formicola

Dal calcio che rispetta il Ramadan alle grandi città dove il mese islamico del digiuno diventa occasione di business fino a Torino prima città in Italia a istituire un centro per la denuncia di atti islamofobi. Così la nostra società pian piano si modella sulle esigenze dell'islam.
- TORINO, PRIMA CITTÀ CON CENTRI ANTI-ISLAMOFOBIA, di Anna Bono
Il Comune, in collaborazione con sei associazioni islamiche, vara l'istituzione di centri che accolgano le denunce di islamofobia. Su quale base si presenta questa come un'emergenza? E perché non la stessa cosa per le altre fedi, cristiani in testa?
- DAL CALCIO ALLE PIAZZE, IN EUROPA IL RAMADAN DETTA LEGGE, di Lorenza Formicola
Partite di calcio europee interrotte al tramonto per consentire ai calciatori musulmani di mangiare dopo la giornata di digiuno, mentre in Italia si gioca anche il giorno di Pasqua. E grandi città che celebrano il Ramadan soppiantando la Quaresima.
Ramadan e hijab a scuola, prove generali di sottomissione
L'islam tra i banchi trova terreno fertile in nome di una inclusione/integrazione che rasenta l'ingenuità. Un'apertura acritica e a senso unico di cui pagheremo le conseguenze.
Ramadan: l'islam impone le sue regole, col pretesto del pluralismo
Già che si chiude la scuola di Pioltello l'ultimo giorno di Ramadan, si chiede lo stesso al Politecnico di Milano. Diversità e indifferentismo religioso, promossi dalla sinistra, portano l'islam a imporsi.
Dalla lettera di Zuppi ai musulmani: la Quaresima-Ramadan
L'arcivescovo di Bologna e presidente della CEI scrive un ampio messaggio ai «fratelli e sorelle credenti nell'Islam», intessendo un irenico parallelismo tra il digiuno islamico e quello quaresimale. Basta dimenticare che a fare la differenza è Cristo.