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IMMIGRAZIONE

Quegli insoliti sbarchi di nordafricani in Sardegna

Con la Libia praticamente quasi off-limits, ecco che emergono tentativi di effettuare sbarchi tramite altre vie. Dall'Algeria, tanto per essere chiari, per approdare in Sardegna. Perché?

Editoriali 05_10_2017
L'arrivo di immigrati in Sardegna

Con la Libia praticamente quasi off-limits, ecco che emergono tentativi di effettuare sbarchi tramite altre vie. Dall'Algeria, tanto per essere chiari, per approdare in Sardegna.

Già nel 2016 quella rotta l'avevano percorsa in molti, e nelle 72 ore che hanno portato al 27 settembre ne sono arrivati 232, tutti di nazionalità nordafricana e africana. Numeri che hanno insospettito non solo il governatore Pigliaru, che ha chiesto immediatamente al Governo di far cessare il flusso, ma anche chi legge le trame dell'immigrazione nel Mediterraneo e cerca di capire come possa muoversi dopo la fortissima riduzione post accordi con la Libia. ''Ad oggi – dice Pigliaru – sono stati già raggiunti e superati i numeri dell’intero 2016, nel quale i migranti giunti nella costa sud-occidentale dell’isola sono stati 1106''. E gli sbarchi proseguono, giorno dopo giorno. La domanda su cosa stia succedendo e soprattutto se questa potrebbe divenire a breve la nuova rotta dei migranti nel Mediterraneo è lecita; non risulta infatti che su questa direttrice di mare vi siano controlli specifici e dunque una falla importante potrebbe aprirsi, se non si è già aperta. Con tutte le conseguenze del caso.

In questo momento nel Paese nordafricano imperversa un momento di crisi economica che ha visto un rialzo dei prezzi dei beni alimentari del 40% ed ecco che già da questo si potrebbero vedere i prordomi di un meccanismo che ben conosciamo: sono in difficoltà quindi partono, scappano. Un film che sarebbe già visto. Ma non sbaglia il deputato di Unidos Mauro Pili quando spiega in una nota durissima che dall'Algeria il rischio di infiltrazioni terroristiche è altissimo. Non devo ricordare io come in molti degli attentati compiuti in Francia e in Belgio si sia registrata la presenza di soggetti di nazionalità algerina, provenienti da un Paese in cui l'eco di anni di sangue e di violenza stenta a spegnersi. E dove all'inizio degli anni '90 abbiamo assistito all'emergere delle radici di ciò che oggi vediamo, con FIS e GIA, con le complicità dell'esercito e di pezzi del governo di allora, le cui propaggini ancora oggi resistono. L'estremismo, quello che soffoca le libertà e al contempo mira al potere è ancora vivo nell'Algeria di oggi e non mi stupirei se proprio da lì dovesse ripartire un nuovo ciclo migratorio, ma di diverso stampo. E come sempre le orecchie, quando la cosa ha inizio, sono quasi chiuse. E la domanda rimane: chi sta sbarcando in maniera sempre più assidua in Sardegna? E perché?