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LO SCREENING DELLA BUSSOLA

Principi non negoziabili: sì, no, forse. I partiti alla prova del programma

In vista del voto, il criterio di scelta per un cattolico mette al primo punto i "principi non negoziabili", declinati soprattutto su Famiglia, Vita e Libertà di educazione. Che cosa propongono i partiti? E che cosa omettono? Giudicate voi... Ecco che cosa abbiamo trovato dalla lettura dei programmi depositati al Ministero degli Interni. 
- PD DISPERATO ORFANO DI DRAGHI di Ruben Razzante

Politica 10_09_2022

Nell’ultimo articolo sui criteri con cui valutare un partito in vista delle elezioni, Tommaso Scandroglio ricordava che «il riferimento generale nella scelta su chi votare è dato dal rispetto dei princìpi della legge naturale». Per conoscere come la pensa un partito bisogna guardare la sua carta di identità che è il programma. Pochi giorni prima, anche Stefano Fontana ha confermato che il criterio principale è quello dei principi non negoziabili che, riassumendo, si sviluppano lungo tre direttrici fondamentali: famiglia, vita e libertà di educazione.

Come si comportano i partiti che si presentano alle elezioni su questi temi? È quello che la Bussola ha cercato di scoprire in questo screening che offre ora al lettore/elettore come criterio entro cui muoversi, tenendo presente che la scelta di un partito dipende anche da quello che dicono, fanno o pensano i suoi candidati e da altre tematiche non meno importanti, seppur  negoziabili, come le politiche fiscali ed economiche, ad esempio, che pure meriterebbero una trattazione separata anch’esse alla luce della dottrina della Chiesa.

C'è poi da aggiungere che i due anni di pandemia hanno fortemente limitato i diritti e le libertà dei cittadini e anche dei fedeli visto che la libertas eccleasiae è stata fortemente limitata: green pass, obbligo vaccinale, lockdown. Anche questo è un criterio di cui si dovrà tenere conto. 

Limitandoci però a queste tre tematiche vincolanti per il cattolico, è bene chiarire fin da subito un punto: nessuno dei partiti che si presenta alle elezioni, propone l’abrogazione della Legge 194 o della legge sul divorzio, temi che rappresentano in un’ottica cristiana il vertice dell’impegno politico perché aborto e divorzio sono i primi responsabili di mali endemici del Paese, come ad esempio il calo demografico. Dovrebbero, dunque, interessare ai cattolici, ma nessun partito, per ora, ha avuto il coraggio di cavalcarli. Ci si concentrerà, allora, sugli aspetti propositivi, pro o contro la legge naturale universale, e omissivi, laddove i partiti omettano del tutto certe tematiche.

AZIONE-ITALIA VIVA
Tralasciando le sigle minori e andando in ordine di comparsa dei contrassegni sul sito del Ministero dell’Interno, incontriamo la formazione di Calenda e Renzi. Sul fronte fiscale è completamente assente qualunque politica di tipo famigliare. Quindi la famiglia non è considerata strutturale nell’architrave dello Stato, ma invece è una voce di welfare. Esprimendo l’attuale ministro uscente delle politiche famigliari, Elena Bonetti, il cosiddetto Terzo Polo punta tutto sulla prosecuzione del Family Act e l’implementazione dell’Assegno Unico e Universale, del cui avvio lo scorso anno si intesta, a ragione, il merito.

È presente anche un paragrafo sulla libertà di scelta educativa che riformi le politiche scolastiche statali e paritarie dove «spetta alla famiglia scegliere la scuola migliore o i percorsi di formazione». Si parla di «buono scuola, rimborsi fiscali, costo standard» e questo aspetto è sicuramente innovativo per una formazione partitica che affonda le sue radici a Sinistra. Ma alla voce diritti e pari opportunità si legge che «è necessario approvare quanto prima una legge contro l’omotransfobia e adottare iniziative di prevenzione e contrasto di ogni linguaggio d’odio». Non lo chiamano Ddl Zan, perché questi è un candidato del Pd, ma in Azione-Italia Viva è candidato a Milano Ivan Scalfarotto, padre del primo disegno di legge liberticida. Da ultimo non è chiaro che cosa si intenda per Famiglia, dato che con la Legge Cirinnà, governo Renzi, la famiglia è anche quella formata anche da omosessuali uniti civilmente.  

LEGA NORD
Nel programma depositato al momento della presentazione della lista troviamo al punto 4 (“Per un fisco equo”) la «riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori», attraverso l’ormai noto meccanismo della Flat Tax. Al di là del giudizio di merito, che può convincere o no secondo criteri puramente economici, si tratta in ogni caso di un tentativo di politica famigliare strutturale e non welfare-assistenziale. Il punto successivo, invece, è dedicato al “Sostegno alla famiglia e alla natalità”. Ed è qui che si trovano le proposte più ricche in ordine al principio non negoziabile Famiglia al pari, va detto, degli altri alleati di governo: si va dagli asili nido gratis all’aumento dell’assegno unico, dalle politiche di conciliazione lavoro-famiglia alle agevolazioni per l’accesso al mutuo per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie.

Nel programma sul sito on line, oltre ad un lungo preambolo che inizia con una citazione di San Giovanni Paolo II Papa si trovano la riaffermazione che la «famiglia è quella composta da una mamma e un papà» e si condanna la pratica della maternità surrogata. Si ribadisce l’intenzione di considerare il «nucleo famigliare come unico soggetto fiscale» e l’introduzione del quoziente famigliare unito alla flat tax. Oltre a numerose iniziative pro-family, come il riconoscimento delle aziende family-friendly, va notata la proposta di esenzione a vita dall’Irpef per tutte le madri di famiglie numerose che si prendano cura di almeno 4 figli, la proroga del Bonus 110 per le ristrutturazioni dell’abitazione famigliare e un’annualità figurativa di pensione per ogni figlio avuto. Esempio: tre figli corrispondono a tre anni di anticipo pensione.

Sul fronte Vita, il Carroccio propone fondi da destinare alle ragazze madri che scelgono di non abortire e il potenziamento dei consultori. Si ribadisce il no alle politiche eutanasiche, al Ddl Zan, al gender e alla liberalizzazione della cannabis.

Per quanto riguarda le politiche scolastiche va notata la piena parità educativa statale/paritaria attraverso il costo standard di sostenibilità e il prestito d’onore per i giovani universitari da restituire dopo la laurea, come nel modello britannico.

ITALEXIT
La proposta sulla Famiglia è insufficiente: si propongono sgravi fiscali anche fino al 50% per le spese dedicate ai figli, ma solo fino ai 5 anni di età e solo su baby-sitter, asili nido, scuole materne e attività di avviamento allo sport. Non sono note politiche sulla vita, mentre il lunghissimo paragrafo sulla scuola non contempla minimamente la parità scolastica e la libertà di educazione. L’unico accenno che si fa alle paritarie è relativo ai reclutamenti per la Statale, per consentire anche gli anni nelle paritarie come validi ai fini del punteggio.

VITA
AL di là di un generico riferimento iniziale alla vita come diritto inalienabile, ma non declinato in politiche specifiche, nel programma della formazione di Sara Cunial è completamente assente qualunque tipo di politica famigliare, ma si chiede lo stop ai programmi di «indottrinamento gender». Unica nel panorama politico, Vita parla dell’homeschooling.

FORZA ITALIA
Il programma depositato è quello di coalizione dove al punto 5 troviamo il sostegno alla famiglia e alla natalità e comprendente le richieste degli altri partiti. Sul sito invece si legge il programma completo dove si trova, tra le varie proposte in ambito famigliare, la «Riforma ISEE ­finalizzata a garantire un sistema di calcolo più equo, che escluda la prima casa dal patrimonio e preveda maggiori agevolazioni per le famiglie con minorenni e disabili». Proposta anche la «deduzione di 2.900 euro dall'IRPEF per i primi tre anni di vita del figlio o di vita in famiglia in caso di adozione o affido». A differenza della Lega, che propone il Costo standard, per la scuola gli azzurri opterebbero per il Buono scuola sul modello lombardo.

ALTERNATIVA PER L’ITALIA
La formazione di Mario Adinolfi si presenta alle elezioni con cinque punti. Il primo è il sostegno alla natalità con il reddito di maternità, il secondo è una politica di incentivi per le imprese a conduzione famigliare. Il terzo parla di libertà educativa con la scelta della scuola gratuita e libera da parte dei genitori e una riforma del Fisco secondo il principio del quoziente famigliare.

NOI MODERATI
Programma di coalizione di Centrodestra che non si discosta dagli altri alleati. Sul sito, oltre al quoziente famigliare, tra le specificità, il programma integrale prevede anche la reintroduzione del ministero per la Famiglia e la «totale detassazione dei contratti di locazione per le famiglie con figli a carico» oltre alla «detrazione delle rette per scuole materne e asili nido paritari e delle spese per gli anziani a carico ricoverati nelle case di riposo». Sul fronte fiscale però, la Flat Tax di Noi Moderati è in disaccordo con la Lega, fermandosi a 55mila euro di reddito e non a 70mila col bi-reddito coniugale. Come spiegato altrove, si tratta di una discriminazione proprio verso le famiglie numerose.

FORZA NUOVA
Programma in otto punti che si identifica nella difesa della vita e dell’identità nazionale, nel sostegno alla famiglia e la necessità di una crescita demografica.

IMPEGNO CIVICO-DI MAIO
Per fronteggiare il calo demografico, la neonata formazione del ministro degli Esteri uscente, insisterebbe solo su una partecipazione al lavoro delle donne. Altro non si trova.

ALLEANZA VERDI E SINISTRA
La formazione di Fratoianni e Bonelli punta sull’«educazione sessuale e affettiva orientata al piacere e senza pregiudizi, laica e libera da condizionamenti religiosi che aiuti gli studenti a riconoscere gli stereotipi sessuali e di genere». La scuola è solo statale. La famiglia non è contemplata però, le baby-sitter, non si capisce perché, devono essere pagate dallo Stato.

FRATELLI D’ITALIA
Unico partito ad avere al suo interno un dipartimento specifico su Famiglia e Valori non negoziabili (guidato da Isabella Rauti), il partito di Giorgia Meloni ha un programma vastissimo sui temi di vita, famiglia e educazione, in buona parte integrati nel programma di coalizione di centrodestra. Tra le specificità giova rimarcare l’integrazione del PNRR con «un asse specifico per natalità e famiglie» per uscire dall’inverno demografico. Previsti la riforma dell’Isee «con l’introduzione di coefficienti che valorizzino il numero dei figli», l’introduzione del quoziente familiare sul modello tedesco, la correzione e il raddoppio dell’Assegno Unico, la sostituzione del Family Act con il Pacchetto famiglia presentato dalla Meloni. Ribadito un forte no all’utero in affitto, FdI da tempo si batte perché venga riconosciuto come reato universale.

Contro la cultura dello scarto viene detto un forte no a qualunque proposta di legge "sul fine vita", l'eutanasia e il suicidio medicalmente assistito, mentre sul fronte gender viene ribadito che «proseguiremo la battaglia parlamentare contro l'approvazione del cosiddetto "ddl Zan" che vorrebbe introdurre il reato di omotransfobia; così come continueremo ad impegnarci contro la diffusione dell'ideologia gender nelle scuole, contro l’introduzione delle "carriere alias"».

MOVIMENTO CINQUE STELLE
In quel che rimane della compagine grillina è totalmente assente il tema famiglia, vita e educazione. Ci sono però il matrimonio egualitario, la legge contro l’omotransfobia, l’educazione sessuale nelle scuole e lo Ius Scholae.

PARTITO DEMOCRATICO
Anche il partito di Enrico Letta vuole lo Ius Scholae «per superare le ingiustificate discriminazioni che ancora oggi vediamo nelle classi italiane». Come spiegato altrove dietro questa proposta c'è l'idea che la nazionalità italiana sia superiore a quella marocchina, albanese o nigeriana. Dunque, si tratta di una misura profondamente razzista.

Sul fronte famiglia, il PD rivendica la paternità dell’Assegno Unico «potenziando le clausole di salvaguardia, in particolare per le persone con disabilità e le famiglie con figli disabili, e rivedendo il peso della prima casa nel calcolo dell’ISEE utilizzato per l’Assegno unico». La proposta fiscale, invece, non mostra una visione sistemica e strutturale del comparto famiglia: «Attuare il principio costituzionale della progressività fiscale giù le tasse sul lavoro». Si prosegue con le politiche dei bonus. Interessante lo sconto per l’acquisto dei libri di testo in base al meccanismo Isee.

Il programma del Nazareno si distingue però per alcunivogliamo” ben chiari che orientano fin da subito il potenziale elettore cattolico che volesse leggerlo con le lenti dei principi non negoziabili: «Vogliamo approvare una legge sul fine vita, approveremo subito la legge contro l’omolesbobitransfobia (DDL Zan) e introdurremo il matrimonio egualitario, le battaglie della comunità LGBTQI+ sono semplicemente richieste di uguaglianza, approveremo una legge sul fine vita». Contro il principio di sussidiarietà ecco che verrà introdotta la «scuola dell’infanzia obbligatoria». Infine: «Per contrastare i traffici delle mafie legalizzare l’autoproduzione per uso personale di cannabis».

ITALIA SOVRANA E POPOLARE
Si parla genericamente di un welfare per la famiglia, ma nella formazione di Marco Rizzo si prospetta la «la fine della privatizzazione della sanità». Ogni tipo di politica fiscale famigliare e sussidiaria è preclusa. Parità scolastica, neanche a parlarne.

PIU’ EUROPA
Per Della Vedova e Bonino alla voce Diritti e Cittadinanza troviamo: legge sull’aiuto medico alla morte volontaria ed eutanasia, legalizzazione della cannabis, obbligo di medici non obiettori in tutti gli ospedali per «garantire l’accesso all’interruzione di gravidanza», introduzione del matrimonio egualitario, dell’adozione per le coppie dello stesso e single. «Regolamentazione del lavoro sessuale», il che significa prostituzione libera per tutti.