Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Cristo Re a cura di Ermes Dovico
LUTTO

Preghiera e annuncio, l'eredità di Rosanna Brichetti Messori

Rosanna Brichetti Messori è morta questo pomeriggio, 16 aprile, a Desenzano del Garda. Una donna di fede, esempio di amore a Cristo e alla Chiesa, grande amica della Bussola, che ha sempre incoraggiato il nostro lavoro e ha donato ai nostri lettori delle testimonianze uniche. Il funerale si celebrerà martedì 19 aprile alle ore 9.30 nel Duomo di Desenzano.
- CARA ROSANNA, SEI STATA MODELLO DI DONNA CATTOLICA, di Patricia Gooding Williams
- VIDEO: L'ATTESA DI DIO NELLA VECCHIAIA
- SANTA MARIA IN SABATO

Cultura 16_04_2022
Rosanna

«In entrambi è stata sempre presente la consapevolezza della morte e la certezza che quella non sarà la fine ma l’inizio. Per questo ci siamo sempre detti che il primo cui toccherà varcare la porta che si apre su una dimensione “altra” dirà all’altro un convinto (…) “arrivederci a presto”». Così scriveva Vittorio Messori nella lettera a chiusura del libro di sua moglie Rosanna “Una fede in due”, in cui racconta appunto la sua vita con Vittorio. Per Rosanna è arrivato oggi il momento di salutare, proprio nel giorno del compleanno di Vittorio. L'«arrivederci a presto» glielo aveva detto due giorni fa, nella camera dell'ospedale di Desenzano del Garda dove Rosanna era ricoverata già da alcuni giorni per il drastico peggioramento delle sue condizioni. Ed è davvero una coincidenza provvidenziale che il 16 aprile sia anche il giorno della morte di Bernadette Soubirous, la veggente di Lourdes. Rosanna e Bernadette, le due donne che Vittorio ha amato profondamente, unite anche nella data della nascita al Cielo.

Del resto è praticamente impossibile parlare di Rosanna Brichetti senza fare riferimento a Vittorio Messori (e viceversa), tanto la vita insieme ha guidato il cammino personale di ognuno dei due. Proprio per questo Rosanna aveva sentito la necessità di raccontare in un libro la sua vita, soprattutto dal momento in cui si intreccia con quella di Vittorio. Ma per chi li ha conosciuti è evidente come è stata proprio questa profonda comunione a fare emergere in tutta la loro potenzialità le personalità individuali, così diverse l’una dall’altra.

Pochi giorni fa ho avuto il dono di poterla incontrare un’ultima volta, già in fase terminale, sdraiata nel suo letto, ancora a casa: stringendomi le mani e parlandomi dell’unica cosa che conta nell’imminenza di presentarsi davanti al Signore, mi diceva per rafforzare la veridicità della sua testimonianza: «Tu lo sai, mi conosci da sempre». In realtà la conoscevo da una ventina d’anni più o meno, e solo da dieci ci frequentavamo con una certa regolarità, ovviamente con Vittorio e mia moglie Tricia, ma è vero: in un certo modo era come conoscersi da sempre, perché quando ci si conosce in Cristo si superano i limiti temporali.

Rosanna era sempre piena di vita, gioiosa, e riusciva a dominare ogni incontro conviviale («Le manca solo il dono della parola», la sfotteva sempre bonariamente Vittorio) anche quando era evidente che la sua salute delicata ne limitava la forza di esprimersi pienamente. Quante volte ci siamo trattenuti per ore in quel ristorante di fronte al Lago di Garda, dove lei e Vittorio erano affezionati clienti e portavano i tanti amici che li andavano a trovare. E poi a Maguzzano, dove Rosanna era contenta di farci vedere le ultime novità del santuario all’aperto dedicato alla Madonna dell’Ulivo che Vittorio ha costruito con pazienza negli anni sul terreno dell’antica abbazia benedettina.

Solo una cosa in questi ultimi anni si vedeva la faceva soffrire molto, ed era la situazione della Chiesa, la confusione e la divisione che regnano. Mi compativa (nel senso letterale del termine) per dover guidare un giornale cattolico in questi tempi così complicati, e allo stesso tempo era un grande incoraggiamento a proseguire. Lei, che da giovane era stata affascinata da un certo cattolicesimo “progressista” ne capiva tutto l'inganno; ma non si dava pace per la spaccatura tra chi vorrebbe una nuova Chiesa nata con il Concilio Vaticano II e chi pensa invece che con quel Concilio si sia fermata. Si vedeva che soffriva sul proprio corpo questa situazione, auspicava e pregava perché si superasse nella comune conversione a Cristo. Anche su questo tema aveva scritto un libro, indicando la via: "Tornare al centro - Tenete l'antica strada e fate vita nuova" (Ares, 2021) E sono certo che le tante sofferenze fisiche di queste due ultime settimane le abbia offerte proprio per il bene della Chiesa.

Rosanna anche vedeva nella nostra Bussola Quotidiana uno strumento che poteva aiutare in questo cammino. Per questo ci è sempre stata vicino: sia intervenendo alle Giornate della Bussola (fin dalla prima, nel 2013, a Caravaggio, parlando della Madonna per arrivare alla splendida intervista video del 2020 sulla vecchiaia vissuta nell’attesa di Dio), sia contribuendo direttamente con suoi articoli: e qui voglio ricordare soprattutto quella lunga catechesi su Maria che ha tenuto per diversi mesi dalla nascita della Nuova Bussola Quotidiana nel 2012, un segno di grande amicizia e di sostegno nel momento in cui ripartiva un’avventura dal futuro tutt’altro che assicurato.

Essendo Rosanna una persona particolarmente sensibile, capace di andare al cuore delle cose e delle persone, non si poteva non essere attenti anche ai suoi suggerimenti, ovvero a ciò che percepiva come fondamentale in questi tempi. La formazione, anzitutto: e posso dire che l’iniziativa del catechismo domenicale che stiamo proponendo non è estranea alle tante chiacchierate fatte con Rosanna. Ma l’altra cosa a cui teneva molto era la spiritualità, la preghiera. Imparare a pregare, aiutare le persone a pregare, a entrare in un vero rapporto con il Signore. Per questo aveva anche voluto scrivere un libro-intervista a padre Antonio Gentili, “Cerca il silenzio – Troverai te stesso e Dio” (Edizioni Ares, 2019). Era una dimensione che lei stessa viveva, una tensione all’unione con il Signore che oggi arriva al suo compimento.

Nel dolore del momento, non possiamo non rendere grazie a Dio per il dono della sua amicizia. E come in ogni amicizia vera, nel momento in cui viene meno la vicinanza fisica, si approfondisce la consapevolezza del compito a cui questa amicizia ci chiama, della missione che ci è affidata. Portare al mondo l’annuncio che fra poche ore risuonerà nelle chiese di tutto il mondo: «Il Signore è risorto. Gioisca la terra inondata da così grande splendore; la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo. Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore».

- CARA ROSANNA, SEI STATA MODELLO DI DONNA CATTOLICA, di Patricia G. Williams