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Oms/Cina

Per ordine della Cina, Taiwan ancora esclusa dall’Oms

Pechino si oppone alla presenza di Taiwan in qualità di osservatore alla 73esima Assemblea mondiale della sanità in programma a partire dal 18 maggio. Per Pechino Taiwan è una provincia della Cina

 

Svipop 04_05_2020

 

Taiwan non è stata invitata alla 73esima sessione dell’Assemblea mondiale della sanità, l’organo legislativo dell’Oms, che si svolgerà a partire dal 18 maggio in versione virtuale. Il ministero della salute dell’isola ha inviato una lettera all’Oms chiedendo che vi possa partecipare in qualità di osservatore una sua delegazione per condividere i risultati raggiunti nella lotta alla pandemia, come Taiwan ha già fatto con diversi paesi tra cui gli Stati Uniti e i membri dell’Unione Europea. L’Assemblea si riunisce annualmente a Ginevra per stabilire il programma delle azioni da intraprendere, la propria politica finanziaria e quella amministrativa. Taiwan non fa parte dei paesi membri dell’Oms a causa del veto della Cina che considera l’isola non uno stato, ma una delle proprie province. Ha assistito alle sessioni dell’Assemblea mondiale della sanità come osservatore dal 2009 al 2016. Poi la Cina ha bloccato anche questa forma di partecipazione. Secondo fonti diplomatiche è del tutto improbabile che possa essere ammessa alla prossima assemblea perché Pechino insiste nel porre la condizione che Taipei ammetta di far parte della Cina. Il 2 maggio la missione cinese dell’Oms ha ribadito in un comunicato la ferma opposizione del suo governo alla richiesta di Taiwan, formulata nei giorni precedenti con il sostegno degli Stati Uniti: “Taiwan è parte della Cina. La sua partecipazione agli organismi internazionali, incluse le attività dell’Oms, deve essere gestita secondo il principio dell’ “One China” e cioè che esiste solo uno stato sovrano di nome Cina. Secondo Pechino, Washington sta politicizzando la questione della partecipazione di Taiwan all’Oms. Sia la Cina che l’Oms sostengono che Taiwan ha ricevuto gli aiuti e le informazioni di cui aveva bisogno durante la pandemia. Taipei replica di aver ricevuto informazioni limitate e sostiene che l’Oms ha ignorato le sue richieste iniziali di chiarimenti a proposito dell’epidemia. L’Oms rifiuta persino di chiamare Taiwan con il suo nome. Di recente riferendosi all’isola ha detto: “Taipei e i suoi dintorni”, “Taiwan, Cina”, “Taipei”