Orgasmi e genitali: spuntano altri testi hot di Fernández
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Non è un errore di gioventù La pasión mística, il libro "nascosto" del prefetto della Dottrina della Fede, che di recente ha destato scalpore. Dopo il 1998 ci sono altri tre libri di "Tucho" che hanno capitoli discutibili.
Non c'è solo La pasión mística. Sebbene il cardinale Víctor Manuel Fernández abbia provato a derubricare il libro del 1998 dai contenuti hot a singolo errore di gioventù, basta soffermarsi sulla sua bibliografia completa per rendersi conto che non è così. Dopo il clamore suscitato dalla diffusione di alcuni capitoli scabrosi tratti dall'opera scritta a 36 anni, il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede si era difeso con InfoVaticana sostenendo di aver bloccato il libro subito dopo l'uscita e di aver chiesto di non ristamparlo per timore di essere frainteso.
La Nuova Bussola Quotidiana ha scoperto, in realtà, che Fernández ha continuato a parlare di orgasmi e di organi genitali all'interno di saggi teologici anche dopo il 1998. Nel 2004, infatti, l'attuale prefetto riprendeva in Para Liberarte de la Ansiedad y de la Impaciencia, edito da San Paolo, un concetto già espresso in La pasión mística e a proposito della Parola di Dio che ci invita a fermarsi «su ogni cosa, su ogni persona, su ogni piccolo piacere, su ogni attività», scriveva a pagina 13:
Quando tutto il nostro essere è unificato in un'unica direzione, allora si arriva al vero incontro, alla fusione, all'unione perfetta, anche se per pochi minuti. Non è necessariamente una questione di quiete fisica, perché questa esperienza può avvenire anche nel mezzo dell'entusiasmo di un'attività molto intensa. Ciò accade, ad esempio, nell'orgasmo tra due persone che si amano.
L'orgasmo mistico compare anche in un altro saggio del già ultraquarantenne Fernández, Teología espiritual encarnada: profundidad espiritual en acción, sempre del 2004 e sempre edito dalla San Paolo. A pagina 212 Fernández affrontava il tema della vita di coppia – ma, a differenza della precedente citazione, contestualizzandolo nell'ambito coniugale – riproponendo la tesi già presentata nel 1998 della presenza divina nell'atto sessuale in virtù del piacere che questo provoca: «i momenti di vita e di gioia (anche sessuale) sono vissuti come una partecipazione alla vita piena della Resurrezione».
Continuava il teologo argentino: «quei momenti di piacere condiviso, con tutto il loro potenziale di comunicazione, di oblatività, di espressione amorosa, possono essere preparati e poi ringraziati in momenti di preghiera condivisa. Essi non devono essere separati dal rapporto con Dio come se fossero semplicemente un “peccato consentito”. Il mistero dell'Incarnazione, che fa del matrimonio un Sacramento, segno efficace della grazia che si consuma nell'unione genitale, mostra fino a che punto Dio, facendosi uomo, sia entrato anche Lui nella carne umana, convertendo la corporeità in mediazione della grazia. Pertanto, quando l'unione dei corpi è stata una vera espressione d'amore, deve essere celebrata in preghiera».
In un paragrafo dal titolo "Fermarsi", a pagina 86, Fernández invitava a seguire l'esempio di Gesù in grado di fermarsi davanti ad ogni essere umano con tutta la sua attenzione e forniva ai lettori alcuni consigli pratici su come rilassare il corpo per potersi fermare meglio. L'esercizio consigliato dall'attuale prefetto consisteva nel prestare «la massima attenzione a un organo alla volta». «Non si tratta – spiegava Tucho – di "pensare" a quell'organo, immaginarlo o visualizzarlo. Si tratta più precisamente di "sentirlo", percepirlo con sensibilità. È sperimentare le sensazioni di ciascun organo con calma, senza giudicare se quelle sensazioni siano buone o cattive, ma cercando di far rilassare e distendere quell'organo».
Le indicazioni erano molto precise e contemplavano un elenco di organi che l'attuale cardinale invitava a "percepire": «È meglio farlo più o meno in questo ordine: mascella, zigomi, gola, naso, occhi, fronte (e tutti i piccoli muscoli del viso), cuoio capelluto, nuca, spalle, proseguire con il braccio destro, il polso e la mano destra; braccio sinistro, polso e mano sinistra. Poi sulla schiena. Successivo: petto, stomaco, vita, fianchi, bacino, glutei, genitali». Fino ai piedi. Secondo il teologo argentino, questi esercizi dovrebbero aiutare a fermarsi davanti a Dio. Tucho svelava anche i risultati: «In qualunque punto del corpo dovremmo captare qualche sensazione (di calore, di bruciore, di piacere). Nessuna parte della pelle è insensibile, anche se le sensazioni sono molto sottili. Infine, è importante cercare di catturare la totalità dell'organismo, prendendo coscienza dell'intero corpo e sentendolo per un po' a lungo».
La sensualidad su cui Fernández indugiava ne La pasión mística e in questi altri testi che abbiamo scoperto non manca nemmeno in Por qué no termino de sanarme? (pubblicato nel 2002 da San Paolo). A pagina 10, in un paragrafo intitolato "Quando la sensualità mi offusca", l'attuale custode dell'ortodossia cattolica sosteneva che «un corpo può lasciare il segno se indossa gli abiti giusti, abiti che risvegliano la sensualità accentuando forme interessanti, secondo il corpo» e poi si dilungava con alcuni esempi: «La sensualità delle spalle e delle braccia abbronzate viene accentuata indossando una maglietta». E ancora: «Il collo nudo risulta più sensuale mettendovi sopra una catenina». Continuava il teologo argentino: «Se a questo aggiungiamo una certa dose di fantasia da parte di chi guarda, e in un momento di insoddisfazione, quando ha bisogno di emozionarsi o di godere di qualcosa, allora un corpo può apparire come qualcosa di impressionante, meraviglioso, indispensabile». A parere di Fernández il gusto personale per un certo tipo di caratteristica fisica cambierebbe di periodo in periodo e non sarebbe sempre lo stesso: «in alcuni momenti della mia vita sono attratto da certi tipi di fascino, ma in un altro momento altri dettagli cominciano ad attrarmi: in uno la sensibilità del momento mi rende attratto dalle mani fini, bianche e delicate; altre volte sono più attratto dalle mani carnose e calde e quelle mani delicate non mi bastano più».
Quindi, che fare? «L’unico modo per essere sempre soddisfatto sarebbe diventare depravato e usare sempre gli altri e lasciarli quando non mi servono più», osservava l'autore salvo poi invitare i lettori a confidare nell'immaginazione che «può far apparire come qualcosa di divino ciò che è limitato, come tutte le creature di questa Terra» in riferimento alla variabilità del gusto personale per i corpi.
A differenza di Teología espiritual encarnada. Profundidad espiritual en acción, Por qué no termino de sanarme? e Para Liberarte de la Ansiedad y de la Impaciencia non compaiono nella lista di pubblicazioni diffuse dalla Santa Sede in allegato alla nomina a prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, lo scorso luglio. Stessa sorte toccata all'ormai famoso La pasión mística che forse era il testo più eclatante, ma che in fatto di stile un po' morboso sembra essere in buona compagnia nella bibliografia di Tucho Fernández.
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