Omicron è meno pericolosa? Intanto ha atterrato il Natale
Omicron è una variante che, dai suoi stessi scopritori in Sudafrica, viene considerata più contagiosa, ma meno pericolosa rispetto alle precedenti. Ma la paura di Omicron sta provocando, sotto Natale, danni immensi al turismo.
Omicron è una variante che, dai suoi stessi scopritori in Sudafrica, viene considerata più contagiosa, ma meno pericolosa rispetto alle precedenti. Nonostante il messaggio del mondo scientifico sia chiaro e non allarmista, la paura scatenata dalla comparsa della nuova variante ha innescato una risposta di governi e opinioni pubbliche molto radicale. L’effetto è stato quello di “atterrare” il Natale e di distruggere sul nascere ogni speranza di ripresa economica per il turismo e la ristorazione.
Il Natale, da molti viaggiatori, è stato passato nelle sale di attesa degli aeroporti. Il fine settimana dal 24 al 26 ha assistito infatti alla cancellazione di 8mila voli internazionali. Il lunedì 27, quasi 3mila aerei sono rimasti a terra. I voli in ritardo, ieri, erano in totale più di 12mila. Un caos simile si trovava solo nelle peggiori previsioni catastrofiste sul cyber terrorismo, roba da romanzo di Tom Clancy. Invece, secondo le analisi delle compagnie aeree statunitensi, fra quelle maggiormente colpite dal fenomeno (assieme alle compagnie cinesi), non c’è alcun sabotaggio: semplicemente gli equipaggi sono in coda a fare il tampone e quindi non si possono presentare in tempo al posto di lavoro. Questa, dunque, sarebbe la causa principale. In Cina, inoltre, si aggiunge la nuova ondata di lockdown. La città di Xian è chiusa, incluso il suo aeroporto. Anche le piste di Shanghai e della stessa Pechino sono precluse ai voli.
In Italia, in particolar modo in Lombardia, la coda per fare il tampone in farmacia è diventato un paesaggio urbano consueto. I farmacisti scoppiano e la Regione sta attivando delle task force per allestire dei centri per eseguire i test altrove. Ma le persone che rimangono in coda per ore, o che devono attendere giorni il loro turno, dopo che sanno di essere giunte a contatto con un positivo, sono escluse sia dal lavoro che dai viaggi. Sono in quarantena e poco importa che si siano vaccinate o meno. Quindi anche le regole per permettere ai muniti di Super Green Pass di vivere una vita normale (e a tutto il settore del turismo e della ristorazione di ripartire almeno grazie ai clienti vaccinati) sono di fatto nullificate dalle nuove circostanze.
La perdita nel settore è stata quantificata, ieri, da Confcommercio. Per quanto riguarda i viaggi, 5 milioni di partenze annullate, 5,3 milioni modificate con destinazioni più vicine o con la riduzione del numero dei giorni, 7 milioni di viaggi sono a rischio cancellazione. Questi dati chiudono un anno che l’associazione definisce disastroso: “… con almeno 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze che mancheranno all’appello rispetto al 2019 e 13 milioni in meno di viaggi degli italiani all’estero”.