Non solo Gaza, i paradossi della protesta ideologica
I movimenti di sinistra sono molto attivi a protestare contro il genocidio in corso a Gaza e altre guerre. Ma sono gli stessi che lottano per l’aborto, il più grande, silenzioso genocidio.
Guardando alle numerose manifestazioni e allo sciopero in varie città italiane, purtroppo anche con violenze, per protestare contro il genocidio di Gaza e le troppe guerre, osservo che i movimenti più attivi e determinati sono quelli di sinistra. Il tragico paradosso però è che questi movimenti "progressisti" sono poi i più determinati a difendere il diritto all'aborto a spese dello stato, che verrà certamente seguito dall'eutanasia.
È documentato il fatto che le vittime del genocidio silenzioso dell'aborto superano di gran lunga quelle di tutte le guerre dell'ultimo secolo.
Che differenza c'è tra la morte di un bambino smembrato dell'aborto di stato e quello smembrato da una bomba? Forse che la prima morte è legale e l'altra no?
Non aveva forse ragione allora Madre Teresa di Calcutta quando diceva che «l'aborto era la più grave minaccia per la pace?». E aggiungeva: «Perché se io ho il diritto di uccidere chi è dentro di me, chi mi impedisce di uccidere chi è fuori di me?».
Ma, vallo a dire ai liberal-progressisti e vedrai cosa succede! La tragica fine di Charlie Kirk dà una chiara risposta al tragico paradosso.
Claudio Forti